Lesioni del plesso brachiale alla nascita: conseguenze e risarcimento in caso di errori

I danni da parto possono essere devastanti e rappresentare motivo di grande preoccupazione in ogni genitore. Purtroppo, non sono rari. Una di questi danni è la lesione dei nervi del plesso brachiale, a volte indicata come paralisi ostetrica o paralisi di Erb.

Il plesso brachiale è una rete di nervi che si estende dalla clavicola attraverso la spalla, il braccio, la mano e le dita, consentendo il movimento e conferendo la sensibilità in queste aree.

In caso di lesione del plesso brachiale, quindi, il danno ai nervi può inficiare la sensibilità e la mobilità del braccio sul lato danneggiato.

Le lesioni del plesso brachiale possono avere gravità variabile, con sintomi da lievi a gravi a seconda dell’estensione del danno nel nervo. A prescindere dall’entità, trattare rapidamente la lesione del plesso brachiale di un neonato è di primaria importanza per migliorarne la qualità della vita.

Un risarcimento economico, inoltre, può rivelarsi necessario per far fronte alle numerose spese per assistenza che la famiglia di un bambino con lesione al plesso brachiale deve sostenere.

Trattamento delle lesioni del plesso brachiale alla nascita

Le opzioni di trattamento per le lesioni del plesso brachiale sono diverse: dal consentire ai nervi lesionati di guarire da soli nel tempo (processo che può richiedere anche due anni), al sottoporsi a un importante intervento chirurgico correttivo.

A seconda della natura e dell'estensione della lesione del plesso brachiale, il medico può prescrivere uno o più dei seguenti trattamenti e terapie: esercizio fisico; fisioterapia per rafforzare i muscoli, la flessibilità articolare e l'elasticità muscolare; chirurgia e, potendo, rigenerazione dei nervi utilizzando tecniche innovative.

Nei casi più gravi di lesione del plesso brachiale, anche dopo aver subito uno o più interventi chirurgici o essersi sottoposto a fisioterapia mirata, il bambino può non recuperare mai completamente le funzioni motorie.

Chirurgia

Prima si interviene chirurgicamente, maggiore è la possibilità di guarigione della lesione del plesso brachiale.

In particolare, l'intervento chirurgico compiuto entro sei mesi di vita produce risultati migliori rispetto a quelli eseguiti successivamente.

Gli interventi chirurgici che possono essere eseguiti in caso di paralisi del plesso brachiale sono diversi: l’innesto o il trasferimento dei nervi prelevati da altre parti del corpo al plesso danneggiato per ripristinare il corretto funzionamento di gomiti e spalle o il trasferimento di un muscolo prelevato da altre parti del corpo e inserito nel sito lesionato con ripristino del flusso sanguigno.

Un altro intervento chirurgico consiste nel rimuovere le contratture articolari nel sito lesionato o nel trasferimento di tendini da altre parti del corpo alla spalla.

Fisioterapia

La fisioterapia generalmente viene eseguita dopo l’intervento chirurgico e permette di migliorare il movimento del braccio, del polso, delle dita e della spalla attraverso movimenti quotidiani fatti eseguire al bambino con l’ausilio dei genitori, in particolare per la paralisi di Erb.

Se i sintomi non migliorano può essere necessario un ulteriore intervento chirurgico, da ripetersi anche durante la crescita del bambino per alleviare la debolezza dell’area interessata, sintomo tipico della paralisi del plesso brachiale alla nascita.

Anche dopo l'intervento chirurgico, però, possono passare mesi prima che la funzionalità e il movimento siano completamente ripristinati. Spesso, il braccio o la spalla colpiti rimangono più deboli e si sviluppano più lentamente del braccio sano per tutta l'infanzia.

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