Anomalie della placenta

La placenta è un organo che si forma nell’utero della donna incinta necessario per fornire ossigeno e nutrimento al bambino.

Alcune anomalie placentari possono influire sula corretta crescita del feto; tra queste: la placenta previa, il distacco della placenta, la placenta accreta e l’insufficienza placentare.

È compito del ginecologo o delle ostetriche monitorare la salute della placenta durante tutta la gravidanza e intervenire in caso di anomalie prescrivendo terapie farmacologiche o il riposo.

Cos'è la placenta?

La placenta è un organo che cresce nell'utero durante la gravidanza necessario per fornire nutrienti e ossigeno al feto (il bambino nella pancia della mamma durante la gravidanza) e per rimuovere le sostanze di rifiuto dal sangue del feto stesso.

Problemi placentari più comuni che possono verificarsi durante la gravidanza

A volte possono sorgere problemi con la placenta in termini di crescita, funzione o attaccamento all'utero. I problemi placentari più comuni durante la gravidanza includono:

Placenta previa

La placenta previa è condizione in cui la placenta si trova insolitamente bassa nell'utero, coprendo parzialmente (previa marginale o parziale) o completamente (previa completa o totale) la cervice (l’apertura dell’utero) bloccando il passaggio del bambino fuori dall'utero.

La placenta previa si verifica in circa lo 0,5 – 1% delle gravidanze; se diagnosticata all’inizio della gravidanza generalmente non costituisce un problema e man mano che il bambino cresce, la placenta si espande, si solleva e si allontana dalla cervice attraverso un processo chiamato "migrazione placentare".

A volte, però, la placenta previa può causare:

Fattori di rischio per la placenta previa sono:

  • Avere una storia di parto cesareo, chirurgia dell’utero o aborto
  • Avere sanguinamento vaginale, sintomo principale di placenta previa: la quantità di sanguinamento e la sua persistenza possono variare. Pertanto, è importante che qualsiasi sanguinamento vaginale sia segnalato immediatamente al medico
  • Avere più di 35 anni
  • Essere di colore o appartenenti a minoranze etniche
  • Avere una gravidanza multipara
  • Essere fumatrici

Distacco della placenta

Il distacco della placenta è condizione in cui la placenta si separa dall'utero. Il distacco della placenta è il disturbo placentare più comune, che si verifica in 1 gravidanza su 100. Di solito si osserva nel terzo trimestre, ma può verificarsi in qualsiasi momento dopo la ventesima settimana di gravidanza.

Il distacco della placenta può causare:

Fattori di rischio per il distacco della placenta sono:

  • Avere una storia di parto cesareo, chirurgia dell’utero o aborto
  • Aver subito traumi all'addome
  • Avere già avuto un precedente distacco della placenta
  • Avere una placenta circumvallata
  • Soffrire di ipertensione
  • Avere la preeclampsia
  • Avere difetti dell'utero
  • Avere avuto una rottura prematura delle membrane (rottura prematura delle acque)
  • Essere fumatrici

I sintomi del distacco della placenta includono:

  • Dolore addominale
  • Contrazioni rapide
  • Sanguinamento vaginale
  • Fragilità uterina
  • Anomalie della frequenza cardiaca fetale
  • Il sintomo principale del distacco della placenta è il sanguinamento vaginale che può variare per quantità di sangue perso e per la persistenza del sanguinamento. Pertanto, è importante che qualsiasi sanguinamento vaginale sia segnalato immediatamente al proprio medico. Il distacco della placenta può inoltre portare a insufficienza placentare.

Placenta accreta

In una gravidanza normale, la placenta è attaccata alla parete dell'utero fino alla nascita. Una volta che il bambino nasce, la placenta si separa naturalmente dalla parete uterina e viene espulsa attraverso il canale del parto. La Placenta accreta si verifica quando i vasi sanguigni e altre parti della placenta sono cresciuti troppo profondamente nella parete uterina rendendo difficile il corretto distacco della placenta dopo il parto. Questa condizione complica la separazione naturale della placenta dalla parete dell’utero così che alcune parti della placenta vengono lasciate attaccate alla parete stessa. La placenta increta, invece, è una patologia placentare simile ma più rara, che si verifica quando la placenta è attaccata ancora più in profondità nella parete uterina fino al muscolo uterino. Ancora più rara è la placenta percreta, in cui la placenta penetra completamente nell'utero e si attacca a un altro organo del corpo. Tutte queste condizioni possono portare a:

  • Sanguinamento vaginale nel terzo trimestre
  • Parto cesareo
  • Grave emorragia postpartum
  • Isterectomia

Le donne che hanno precedentemente avuto parti cesarei o placenta previa mostrano una maggiore probabilità di avere una placenta accreta. Circa 1 gravidanza su 2.500 comporta uno di questi tipi di posizionamenti anomali della placenta: accreta, increta o percreta. Il sintomo principale della placenta accreta è il sanguinamento vaginale, che può variare per durata e per quantità di sangue perso. È sempre molto importante che qualsiasi tipo di sanguinamento vaginale venga segnalato immediatamente al proprio ginecologo.

Insufficienza utero-placentare

L'insufficienza utero-placentare è una condizione che si verifica quando la placenta non è in grado di trasferire i nutrienti necessari al bambino. L'insufficienza utero-placentare può portare a:

A volte le donne con insufficienza placentare non mostrano sintomi, ma ognuno di queste condizioni può indicare o può portare a insufficienza placentare:

Placenta anteriore

La placenta anteriore è una condizione in cui la placenta si sviluppa nella parte anteriore dell'utero per poi spostarsi durante la gravidanza collocandosi posteriormente. Una placenta anteriore può rendere difficile per la madre il sentire i calci del bambino e più complesso per i sanitari monitorare i battiti cardiaci fetali. A volte la placenta anteriore diventa previa, con tutti i rischi per la madre e per il bambino. In presenza di una placenta anteriore, vi è un aumentato rischio di sanguinamento fetale e di ipovolemia, entrambe condizioni che possono richiedere trasfusioni di sangue.

Intervento sanitario in caso di complicanze placentari

In caso di anomalia placentare verrà eseguita una ecografia che, insieme alla storia clinica e ai sintomi riportati, sarà importante per effettuare una eventuale diagnosi. Il ginecologo deve monitorare attentamente le pazienti con anomalie della placenta effettuando esami e valutazioni periodiche: la mancata diagnosi o l’assenza di un trattamento corretto delle anomalie placentari può essere molto pericoloso sia per la madre che per il feto.

Inoltre, è essenziale preparare correttamente al parto le pazienti con questa condizione medica. La condizione dovrà essere monitorata e determinato il momento giusto per la nascita. È quindi importante che, in presenza di una paziente con anomalie placentati, il medico organizzi uno staff di professionisti medici che lavorino insieme per fare un piano d'azione specifico per ogni aspetto del parto.

In caso di insufficienza placentare, il medico può raccomandare visite più frequenti, riposo a letto, educazione all'auto monitoraggio dei sintomi di preeclampsia, iniezioni di steroidi se il travaglio avviene prima della 34esima settimana di gestazione o conta dei calci del bambino per monitorare l’attività fetale.

Se una paziente presenta anomalia placentare, è molto importante che il suo ginecologo la informi correttamente sulle sue condizioni, aumenti i monitoraggi e fornisca cure adeguate e una corretta preparazione al parto.

Tutte le possibili anomalie placentari possono essere diagnosticate durante le ecografie di routine. Per questo motivo, è imperativo che i medici sottopongano regolarmente ad ecografia le donne in gravidanze e interpretino con attenzione le ecografie stesse. Se una donna in gravidanza dovesse notare segni o avere sintomi compatibili con anomalie placentari, è necessario eseguire, in qualsiasi momento della gravidanza, ecografie aggiuntive. Poiché le anomalie della placenta sono spesso associate a sanguinamento vaginale, è particolarmente importante che qualsiasi sanguinamento vaginale sia segnalato immediatamente al proprio ginecologo.

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