Avvocati per danni da malasanità nel parto

Quali sono i danni da parto? Quali sono le cause dei danni da parto? Lo studio GRDLEX assiste le famiglie di bambini con lesioni da malasanità nel parto il tutta Italia

Danno o trauma da parto | Avvocati specializzati in malasanità nel parto

Il danno da parto è un tipo di lesione con conseguenze permanenti subita dal bambino nel periodo intorno al parto. Il più delle volte, i danni da parto sono associati a danni permanenti al cervello e patologie come encefalopatia ipossico ischemica, paralisi cerebrale infantile, crisi epilettiche, meningite, leucomalacia periventricolare, ritardo mentale e ritardo nello sviluppo.

Attraverso il presente articolo, i nostri avvocati specializzati in danni da parto illustreranno i principali aspetti della malasanità nel parto. I danni da parto possono verificarsi durante il parto, poco prima della nascita, o durante il periodo neonatale.

Le complicazioni verificabili nelle fasi suindicate possono comportare una mancanza di ossigeno al cervello del bambino (asfissia), emorragie cerebrali, distacco di placenta, rottura uterina, problemi relativi al cordone ombelicale, come il suo avvolgimento intorno al collo del bambino, parto prematuro,nel parto cesareo, danni da errori nell'uso dell'ossitocina e lesioni nel reparto TIN.

Di seguito gli avvocati di GRDLEX illustreranno le condizioni suddette, i differenti tipi di danno cerebrale e di lesione del plesso brachiale, i relativi trattamenti e prognosi. Discuteremo anche diversi tipi di danni al cervello e lesioni della spalla, quali sono i relativi trattamenti e le prospettive future per un bambino affetto da danni da parto.

Encefalopatia Ipossico-Ischemica | Avvocati specializzati in malasanità nel parto

ENCEFALOPATIA-IPOSSICO-ISCHEMICA-ED-IPOVOLEMICA

Una delle cause più comuni di danni da parto è la mancanza di ossigeno al cervello del bambino. L'Encefalopatia Ipossico-Ischemica è una lesione cerebrale causata da carenza di ossigeno. Nei bambini, l'Encefalopatia Ipossico-Ischemica è una delle principali cause di disabilità gravi, come la paralisi cerebrale infantile. Tutto ciò che determina nel bambino una diminuzione del necessario apporto di ossigeno può causare Encefalopatia Ipossico-Ischemica. Esistono molte condizioni, verificabili in prossimità del parto, tali da causare una mancanza di ossigeno al cervello del bambino. Tali condizioni includono il distacco della placenta, la rottura dell'utero e le complicanze relative al cordone ombelicale. In caso di diminuzione dell'apporto di ossigeno, il tracciato risultante sul monitor della frequenza cardiaca fetale non sarà rassicurante. Tale condizione viene anche indicata come sofferenza fetale. In tale situazione, qualora i medici effettuino tempestivamente il parto, il bambino potrebbe non subire alcune danno.
Il termine sofferenza fetale indica la situazione in cui il feto non riceve il sufficiente apporto di ossigeno. Quando ciò si verifica, il bambino deve quasi sempre essere partorito immediatamente attraverso il cesareo d'urgenza. Tanto più il cervello del bambino viene privato di ossigeno, in caso di ritardo nell'effettuare il parto cesareo, tanto più sarà grave il danno cerebrale conseguente.
L'equipe medica deve rapidamente far cessare la situazione di interruzione dell'apporto di ossigeno al bambino di ossigeno. Se il bambino è in sofferenza, il ritardo nell'eseguire il parto cesareo d'urgenza può causare Encefalopatia Ipossico-Ischemica e danni psico-motori permanenti come la paralisi cerebrale infantile.

 

Distacco della placenta | Avvocati specializzati in malasanità nel parto

Si verifica quando la placenta si separa dall'utero prima che Distacco-della-placentail bambino venga partorito. La placenta trasporta ossigeno dalla madre al bambino durante la gravidanza. Il distacco della placenta può causare gravi emorrtagie che, a loro volta, possono causare shock (grave perdita di sangue nella madre e nel bambino) e grave mancanza di ossigeno nel bambino. Se il distacco avviene all'altezza dl cordone ombelicale, l'apporto di ossigeno al bambino sarà completamente interrotto. Inoltre, un distacco minore può trasformarsi in distacco grave molto rapidamente. Pertanto, è fondamentale che il sanitario diagnostichi il distacco rapidamente, predisponga il cesareo d'urgenza e monitori la madre e il bambino molto attentamente. Lo standard di cura richiesto in caso di significativo distacco di placenta è il parto immediato. In caso di distacco minore in gravidanza a termine, lo standard di cura è il parto. Se il bambino non è al termine e il distacco è minore, la madre e il bambino devono essere attentamente monitorati dall'equipe medica. Se il distacco peggiora, deve essere eseguito il cesareo d'urgenza. Il solfato di magnesio può essere somministrato per aiutare a proteggere il cervello del bambino prematuro. Il personale medico deve verificare la presenza di condizioni che aumentano il rischio di distacco di placenta. Le madri che hanno avuto un distacco di placenta in una gravidanza precedente sono a rischio di averne un altro. Inoltre, se la madre soffre di alta pressione sanguigna / preeclampsia o è di età superiore ai 34 anni, è soggetta ad un maggiore rischio di distacco di placenta. Quando i medici decidono di aspettare e monitorare il distacco, quest'ultimo può essere trattato con trasfusioni di sangue e la sostituzione di fluido IV.  La madre deve essere attentamente monitorata al fine di rilevare sintomi di sofferenza fetale e shock.  La frequenza cardiaca del bambino deve essere monitorata al fine di assicurarsi che essa non sia troppo bassa o troppo alta e che le contrazioni non comportino una frequenza cardiaca non rassicurante.  Naturalmente, l'emorragia materna o la sofferenza fetale di solito richiedono il cesareo d'urgenza.

Complicanze del cordone ombelicale: prolasso del funicolo ombelicale e compressione del funicolo ombelicale | Avvocati specializzati in malasanità nel parto

Il cordone ombelicale può essere considerato l'ancora di salvezza complicanze-cordone-ombelicaledel bambino. Attraverso il cordone ombelicale, il sangue ossigenato viene trasportato dalla placenta al bambino.  Qualsiasi interruzione nel normale flusso sanguigno e di scambio di gas attraverso il cordone ombelicale può causare mancanza di ossigeno nel bambino.
Il prolasso del cordone ombelicale si verifica quando il cordone ombelicale scende davanti alla parte del bambino che entra nel panale del parto, solitamente denominata "parte presentata." Quando il cordone è di fronte al bambino, spesso viene compresso dal bambino stesso contro il canale del parto, con conseguente riduzione o arresto del flusso al bambino di sangue ricco di ossigeno.
Inoltre, il prolasso del cordone ombelicale può provocare vasospasmo (costrizione) dei vasi sanguigni del cordone ombelicale e diminuzione della temperatura.  Entrambe queste condizioni può compromettere significativamente il trasferimento di sangue ossigenato al bambino.
Il prolasso del cordone Ombelicale è frequentemente associato alla presentazione anomala del bambino. Invece di essere nella posizione di vertice, in cui la testa è in corrispondenza o in prossimità dell'entrata pelvica, il bambino si presenta con altre parti del corpo, come i glutei o i piedi. Di conseguenza, ogni volta che il feto viene giudicato essere in una presentazione podalica o trasversale, il medico deve essere consapevole che è probabile un prolasso del cordone ombelicale.
Il prolasso del cordone ombelicale è una situazione di emergenza ostetrica che impone che il bambino sia partorito subito, di solito mediante parto cesareo d'emergenza.

Cordone ombelicale avvolto intorno al collo | Avvocati specializzati in malasanità nel parto

Il cordone ombelicale si può avvolgere in qualsiasi momento. A volte il problema può risolversi da sé. Altre volte può persistere.  Il cordone avvolto attorno al collo determina una diminuzione dell'apporto di ossigeno al bambino a causa dei seguenti motivi:

  • il giro o i giri attorno al collo limitano il flusso di sangue dall'arteria del collo alla testa;
  • l'apporto di sangue dalle vene viene ostruito e la circolazione diminuisce;

I vasi sanguigni del cordone vengono compressi a causa dello stretto avvolgimento del cordone contro se stesso o contro il collo del bambino.
In effetti, il cordone ombelicale avvolto attorno al collo può causare una grave mancanza di ossigeno nel caso in cui il cordone sia estremamente stretto intorno al collo, sia avvolto intorno al collo più di una volta, o il basso livello del fluido amniotico favorisca la compressione del cordone ombelicale stesso.  Durante il paro, il cordone ombelicale può essere compresso ulteriormente, e ciò è particolarmente pericoloso in caso di nodo vero del cordone ombelicale.

Il cordone ombelicale avvolto attorno al collo durante il parto costituisce un'emergenza ostetrica che richiede quasi sempre il parto cesareo d'urgenza
Il cordone ombelicale avvolto attorno al collo è associato a morte fetale, ridotta crescita fetale, liquido amniotico tinto di meconio, e ad aumento del tasso di anomalie della frequenza cardiaca del feto che, a loro volta, sono associate ad a un aumento del ricorso a forcipe e ventosa ostetrica e ad acidemia dell'arteria ombelicale (l'acidità del sangue acido è uno degli indici della mancanza di ossigeno nella fase perinatale).

Complicanze del cordone ombelicale | Avvocati specializzati in malasanità nel parto

Altre complicazioni del cordone ombelicale includono il cordone ombelicale corto, la formazione di un vero e proprio nodo del cordone, i vasa previa (rottura di vaso sanguigno del cordone ombelicale che attraversa la cervice sotto il bambino).  In queste circostanze, il bambino può essere soggetto a sofferenza fetale a causa della diminuzione di ossigeno e del flusso di sangue.  Un attento monitoraggio del bambino è essenziale, e quando la sofferenza fetale è presente deve essere effettuato un parto cesareo immediato.

Preeclampsia | Avvocati specializzati in malasanità nel parto

È una complicanza che si verifica durante la gravidanza ed è caratterizzata da ipertensione (pressione alta). La Preeclampsia più spesso si verifica durante la prima gravidanza. Le donne che soffrono di ipertensione, diabete, obesità e quelle di età superiore a 35 anni, hanno un maggiore rischio di preeclampsia.
La Preeclampsia è generalmente classificata come lieve, moderata o grave. In molti casi, purtroppo, la preeclampsia lieve può rapidamente evolvere verso una forma più grave della condizione. Le ipotesi di casi preeclampsia moderata e grave possono causare alla gestante problemi riguardanti a vasi sanguigni, reni, fegato e sangue. La preeclampsia non diagnosticata o non trattata può portare anche ad eclampsia (emorragia della gestante), una conseguenza gravissima associata sia a mortalità materna che a gravi interruzioni dell'apporto di ossigeno nel bambino.
Nei casi in cui la preeclampsia non è diagnosticata o non è trattata, il bambino può soffrire di mancanza di ossigeno per periodi prolungati. Preeclampsia può causare una diminuzione del flusso di sangue proveniente dalla placenta, riducendo così il trasferimento di ossigeno e nutrienti. Così, nei casi di preeclampsia da moderata a grave, possono verificarsi riduzioni del liquido amniotico (oligoidramnios), ritardo di crescita intrauterino (IUGR) o distacco della placenta.
Per evitare danni al bambino è fondamentale che ogni madre affetta da preeclampsia venga gestita in maniera prudente e corretta. I sanitari che trattano gestanti affette da preeclampsia devono valutare continuamente l'andamento della condizione attraverso esami includenti l'analisi del sangue e delle urine e test di laboratorio.
Oltre al dover monitorare e trattare con cura la gestante affetta preeclampsia, i medici devono anche avviare un regime di stretto monitoraggio fetale per determinare quali effetti la preeclampsia potrebbe avere sul bambino. Tali test prenatali includono test nonstress settimanali, profili biofisici ed esami ecografici per valutare il livello di liquido amniotico e per determinare se il bambino sta crescendo normalmente. A causa dei rischi estremi associati anche alla preeclampsia da lieve a moderata, molti medici tendono a far eseguire il parto prima del termine.

Rottura dell'utero | Avvocati specializzati in malasanità nel parto

La rottura d'utero è una condizione grave che si verifica in genere quando le forze e le sollecitazioni causate da contrazioni uterine durante il parto vaginale causano uno strappo ed un apertura nell'utero. Ciò può determinare il riversamento del bambino rottura_dell_uteronon ancora nato all'interno dell'addome materno, al di fuori dell'utero. Una rottura uterina può causare al bambino importanti interruzioni dell'apporto di ossigeno. La gravità dell'interruzione dell'apporto di ossigeno dipende dalla posizione e dalla gravità della rottura. Se si verifica la rottura nel punto in cui la placenta si unisce all'utero, il bambino potrebbe essere gravemente - anche del tutto - privato dell'apporto di ossigeno. In ogni caso, la rottura d'utero rottura richiede una diagnosi tempestiva ed un parto immediato mediante taglio cesareo.
La causa più comune di rottura d'utero è l'apertura, durante il travaglio, di una precedente cicatrice da taglio cesareo. Di conseguenza, l'induzione o l'aumento del travaglio nelle donne che in precedenza hanno avuto un taglio cesareo, chiamato parto vaginale dopo il cesareo (VBAC), sono associati ad un aumento del rischio di rottura dell'utero. La letteratura scientifica indica che quando gli agenti delle prostaglandine, come il Cervidil, sono utilizzati per indurre il travaglio in una madre che aveva un precedente cesareo, vi è anche un aumento del rischio associato di rottura d'utero.
A causa del rischio di rottura d'utero e di traumi del neonato, molti sanitari preferiscono non utilizzare farmaci per indurre il parto al fine di indurre o aumentare il travaglio in gestanti precesarizzate. La rottura uterina, o l'apertura di una cicatrice chirurgica di un precedente cesareo, possono provocare emorragie massive alla gestante e mancanza di ossigeno nel bambino.
In considerazione dei gravi rischi per la madre e per il bambino associati alla rottura d'utero, i sanitari sono tenuti a monitorare attentamente il travaglio di ogni gestante in cui sia presente un'aumento dei fattori di rischio per la rottura uterina. Se si verifica la rottura uterina, emorragia materna deve essere prontamente controllato e il bambino deve essere fatto partorire nel più breve tempo possibile per evitare asfissia neonatale, encefalopatia ipossico-ischemica e paralisi cerebrale infantile.

Parto vaginale dopo cesareo (VBAC) | Avvocati specializzati in malasanità nel parto

Il parto vaginale in precesarizzata comporta una serie di rischi, molti dei quali potrebbero non essere stati completamente illustrati alla gestante. Tali rischi comprendono il pericolo di rottura dell'utero.
Esperti nel settore della ginecologia ed ostetricia si sono chiesti se il parto vaginale sia una modalità di parto appropriata e sicura per le madri che hanno avuto precedenti parti cesarei. Purtroppo, forse a causa di inesperienza o di motivazioni economiche, molti medici incoraggiano i loro pazienti a sottoporsi a parto vaginale dopo cesareo omettendo, a volte, di informarli dei rischi e delle alternative, tra cui la ripetizione del taglio cesareo.

Uso di forcipe e ventosa ostetrica (parto operativo) | Avvocati specializzati in malasanità nel parto

L'uso inappropriato di forcipe e ventosa ostetrica può causare danni al cervello in diversi modi. Il danno cerebrale può essere causato da ciascuna delle seguenti condizioni associate al parto operativo: emorragie, contusioni cerebrali, stiramento e rottura

Lesioni-causate-da-ventosa-ostetricadei vasi sanguigni e del tessuto cerebrale, compressione del cervello con cambiamenti nel flusso sanguigno e/o fratture del cranio.

Il forcipe (uno strumento somigliante a pinze per insalata) può essere usato quando il bambino ha difficoltà a fuoriuscire dal canale del parto. I forcipe viene usato applicandone le braccia a ciascun lato della testa del bambino. In concomitanza ad ogni contrazione contrazione, il medico guida la testa del bambino verso il basso e fuori dal canale del parto. La ventosa ostetrica è costituita da una piccola e morbida coppa che viene applicata alla parte superiore-posteriore della testa del bambino. La coppa è collegata attraverso un tubo ad una pompa che aspira l'aria presente tra la coppa stessa e la testa del bambino. Attraverso la ventosa fissata in tal modo alla testa del bambino il ginecologo, durante la contrazione, esercita una leggera trazione sulla testa al fine di guidare correttamente il feto attraverso il canale del parto. Se il forcipe e la ventosa ostetrica sono utilizzati in modo improprio, il danno può essere grave e permanente. Se i detti strumenti sono applicati in modo non uniforme alla testa del bambino, è possibile che si verifichi una compressione della testa e del cervello del bambino con conseguenti raccolte di sangue ed emorragie.
Altri problemi potenziali associati agli strumenti per il parto operativo includono distorsioni delle ossa del viso, ematomi cerebrali e danni cerebrali a cui, a loro volta, sono associati ulteriori danni come convulsioni, epilessia, ischemia e paralisi cerebrale infantile. Problemi simili si possono verificare se la ventosa ostetrica non è posizionata correttamente. La tecnica utilizzata dal sanitario per guidare il bambino è di importanza cruciale: non deve essere determinata alcuna torsione della testa o del collo, non deve essere esercitata un'eccessiva trazione, e lo strumento deve essere utilizzato per 10-15 minuti al massimo. Inoltre, se la ventosa si stacca 3 volte durante l'uso, il medico è tenuto a cambiare modalità di parto optando per il taglio cesareo. L'uso improprio della ventosa ostetrica può provocare fratture del cranio, emorragie retiniche, emorragie cerebrali o raccolte di sangue e convulsioni. Il trauma conseguente all'uso di forcipe e ventosa può anche causare la formazione di coaguli di sangue all'interno dei vasi sanguigni, con conseguente ictus, encefalopatia ipossico-ischemica e paralisi cerebrale infantile.

 

Emorragie cerebrali del neonato | Avvocati specializzati in malasanità nel parto

A volte durante il travaglio e il parto, possono verificarsi traumi alla testa del bambino con conseguenti emorragie o raccolte di sangue. A volte, le emorragie sono molto gravi e tali da provocare danni permanenti al cervello, paralisi cerebrale, e persino la morte. Molte emorragie cerebrali sono il risultato di errori commessi dai sanitari durante il travaglio e il parto. Durante il periodo del parto possono verificarsi:

  • emorragie intracraniche, ovvero qualsiasi raccolta di sangue all'interno del cranio o nel cervello;
  • emorragie extracraniche, ovvero emorragie che si verificano appena fuori del cranio. Possono comportare pericolo di morte.

Le emorragie intracraniche si distinguono in:

  • emorragia cerebrale, una forma di ictus in cui il sanguinamento si verifica all'interno del cervello;
  • emorragia subaracnoidea, che si verifica quando vi è un versamento di sangue nello spazio subaracnoideo, che è l'area compresa le due più interne membrane che coprono il cervello. Questo tipo di emorragia di solito si verifica nei bambini nati a termine e produce convulsioni, letargia e apnea;
  • emorragia intraventricolare, che è un'emorragia all'interno del sistema ventricolare del cervello, dove si produce il liquido spinale.  È il tipo più grave di emorragia intracranica e di solito è diagnosticata nei neonati prematuri e neonati con basso peso alla nascita. Ciò in quanto i vasi sanguigni nel cervello dei neonati prematuri non sono completamente sviluppati;
  • emorragia subdurale o ematoma subdurale, che si verifica quando vi è una rottura di uno o più vasi sanguigni nello spazio subdurale (l'area tra la superficie del cervello e il sottile strato di tessuto che separa il cervello dal cranio). Queste rotture sono di solito associate a complicanze verificatesi durante il parto. Tali tipi di emorragie sono, a volte, associate a convulsioni, alti livelli di bilirubina nel sangue, rapido allargamento del cranio, riflesso di Moro attenuato ed estese emorragie retiniche (sanguinamento dei vasi della retina).

Le emorragie extracraniche si distingiuono in:

  • cefaloematoma, un'emorragia che si verifica tra il cranio e la sua copertura, manifestandosi come un rigonfiamento sulla testa del bambino. Si verifica a poche ore dalla nascita e dura da 2 settimane ad alcuni mesi;
  • emorragia subgaleale, che si verifica in seguito della rottura di uno o più vasi sanguigni nello spazio tra il cuoio capelluto e il cranio. Può mettere a rischio la vita del bambino e può causare gravi interruzioni dell'apporto di ossigeno. Se l'emorragia non è correttamente gestita, quasi la metà del volume di sangue del bambino può riversarsi nello spazio subgaleale. Il parto mediante ventosa determina un alto rischio che il bambino subisca tale tipo di emorragia.

Le cause

Le emorragie durante il travaglio e il parto possono verificarsi a causa di una pluralità si situazioni che includono:

In questi casi, il medico deve monitorare attentamente il neonato al fine di rilevare un'eventuale sofferenza fetale ed eseguire, se necessario, il parto cesareo in urgenza. In caso di sofferenza fetale ed insuccesso del parto per via vaginale, i sanitari sono tenuti ad effettuare il cesareo d'urgenza al fine ridurre al minimo il rischio di emorragia e paralisi cerebrale infantile. Come illustrato in precedenza, traumi gravi alla testa ed al cervello del neonato possono essere causati da un'impropria condotta medica durante il travaglio ed il parto. L'uso improprio di strumenti per il parto operativo, come il forcipe e la ventosa ostetrica, sono ampiamente associate dalla letteratura scientifica all'emorragia intracranica ed extracranica. Inoltre, l'uso di tecniche improprie durante il parto (torsione eccessiva o trazione della testa del bambino) possono causare gravi emorragie.

Uso di ossitocina e farmaci per l'indizione del parto| Avvocati specializzati in malasanità nel parto

Traumi gravi e conseguenti lesioni cerebrali possono avvenire anche a causa dell'effetto cumulativo di periodi di contrazioni e spinte prolungate. Tali situazioni costringono ripetutamente la testa e il cervello del bambino contro bacino della madre. Ciò si verifica, in particolare in situazioni in cui lo spazio ad disposizione del bambino è molto ridotto, come nei casi di sproporzione cefalopelvica e macrosomia. L'ossitocina è spesso usata, in questo scenario, nel tentativo di evitare il parto cesareo.
Dosi eccessive di ossitocina possono aumentare la frequanza delle contrazioni fino a meno 1 contrazione ogni 2-3 minuti, riducendo così la capacità della placenta per ricostituire l'approvvigionamento di ossigeno necessario al feto. La situazione in cui le contrazioni avvengono con una frequenza e forza eccessive è detta iperstimolazione. Quando l'iperstimolazione impedisce il rifornimento di ossigeno nella placenta, il cervello del bambino può rimanere senza ossigeno. La pericolosità dell'iperstimolazione da ossitocina è aggravata dal fatto che non ci sono precisi metodi di misurazione degli effetti dell'ossitocina stessa sull'utero. Gli effetti di una data dose variano ampiamente, potendo determinare conseguenze che vanno dalle contrazioni eccessive e gravi con diminuzione dell'apporto di ossigeno a nessun effetto sulla contrattilità uterina.
Anche un farmaco off-label potrebbe essere usato per indurre il travaglio. Il farmaco determina la maturazione della cervice e la produzione di contrazioni. Il farmaco è associato a gravi rischi che includono rottura d'utero, emorragie, e embolia di liquido amniotico (liquido amniotico entra nel sangue della madre, causando un ictus). Il dosaggio e il metodo di somministrare di tale sostanza solleva diverse preoccupazioni. A differenza dell'ossitocina, viene somministrato attraverso una pillola che viene inserita per via vaginale. La pillola viene tagliata in quarti e ciascun quarto viene inserito ogni quattro ore. Tuttavia, il farmaco può avere effetti diversi a seconda del paziente. Non è possibile, purtroppo, prevedere quale sia la tollerabilità al tale farmaco. Il farmaco viene assorbito dal corpo della gestante. Quindi se la madre o il bambino hanno una reazione avversa al farmaco stesso, esso non può essere rapidamente interrotto come gli altri farmaci. Negli ultimi anni, ha destato molta preoccupazione il numero di lesioni da parto verificatesi nei casi in cui è stato utilizzato il farmaco in questione. Come l'ossitocina, esso causa iperstimolazione, condizione che può causare nel bambino grave mancanza di ossigeno e variazioni patologiche della frequenza cardiaca. Quando l'iperstimolazione è evidente, vi è anche il pericolo che il cordone ombelicale venga compresso e che e il bambino non riceva abbastanza ossigeno. Si tratta di una situazione di emergenza ostetrica che impone l'esecuzione del parto cesareo immediato.
La rottura dell'utero può verificarsi a causa di contrazioni eccessive associate iperstimolazione ed essere parziale o totale In caso di rottura d'utero il bambino allora deve essere partorito attraverso cesareo d'urgenza per evitare che si verifichi asfissia neonatale, encefalopatia ipossico-ischemica  e paralisi cerebrale infantile.

Presentazione podalica (parto podalico) | Avvocati specializzati in malasanità nel parto

Il parto podalico si ha quando il bambino entra nel canale posizione-parto-podalicodel parto con i glutei o i piedi. La presentazione podalica presenta alcuni rischi per il bambino, associati principalmente al parto vaginale. Anche se in caso di posizione podalica il parto vaginale può essere praticato, alcuni fattori fetali e materni ne influenzano la sicurezza. La maggior parte dei bambini podalici vengono, infatti, partoriti mediante parto cesareo.
All'inizio del travaglio, il bambino è generalmente rivolto verso la parte destra o sinistra della schiena della madre. Il ritardo nella discesa attraverso il canale del parto è un segno di problemi relativi alla fuoriuscita della testa. Nella posizione podalica completa, di piedi e di ginocchia, può verificarsi il prolasso del cordone ombelicale. Tale evenienza è causata da fatto che la parte inferiore del bambino, meno voluminosa, non riesce a riempire completamente lo spazio della cervice dilatata. Quando si rompono le acque, è possibile che il cordone prolassi e sia compresso. In tal caso il bambino deve essere partorito immediatamente (solitamente attraverso il taglio cesareo).
Poiché, durante il parto podalico, il cordone ombelicale viene notevolmente compresso mentre la testa è nella pelvi, è importante che la fuoriuscita della della testa fetale non avvenga con ritardo. Interruzioni dell'apporto di ossigeno possono avvenire sia a causa del prolasso del cordone sia a causa della prolungata compressione del cordone stesso durante il parto, come nei casi di intrappolamento della testa. Se la mancanza di ossigeno dura a lungo, possono verificarsi nel bambino danni permanenti al cervello, paralisi cerebrale infantile o la morte. Lesioni al cervello e al cranio possono verificarsi a causa del rapido passaggio della testa del bambino attraverso il bacino della madre. Il posizionamento non corretto del bambino durante l'uso del forcipe può causare danni al cervello, alla colonna vertebrale o al midollo spinale, condizioni, queste, che, a loro volta possono causare paralisi cerebrale infantile.

Gravidanza oltre il termine | Avvocati specializzati in malasanità nel parto

Quando il feto rimane nel grembo materno al di là del termine, di solito sino alle 41 o 42 settimane, vi è un grande rischio di danni da parto. In generale, più la gravidanza si prolunga oltre la 40ma settimana, maggiori sono i rischi per il bambino, compreso quello di paralisi cerebrale infantile.  Esiste evidenza scientifica sul fatto che il prolungamento della gravidanza dalla 42ma settimana in poi è associato a un maggior numero di morti del feto. Ciò induce a ritenere che per evitare eventuali complicanze è preferibile indurre farmacologicamente il travaglio tra la 40ma e la 41ma settimana piuttosto che consentire alla gravidanza di continuare. Se la gravidanza continua oltre il normale periodo di gestazione, il bambino può affrontare numerosi problemi.  Mentre alcuni problemi si risolvono da soli, altri sono più gravi e associati a disabilità irreversibili e permanenti.  Essi includono:

Sindrome da post-maturità. Si verifica circa nel 20% delle gravidanze protratte ed è causata da insufficienza utero placentare, la quale determina nel bambino sofferenza fetale acuta ed ipossia (mancanza d’ossigeno).  l bambino colpito da tale sindrome ha, alla nascita, un aspetto caratteristico: unghie e capelli lunghi più della norma, un corpo lungo con poco grasso, una pelle rugosa o secca  La sindrome da post maturità è caratterizzata da una serie di disturbi:

  • Insufficienza uteroplacentare. Il rischio maggiore per il bambinio deriva dal fatto che la placenta raggiunge la sua dimensione e superficie massima intorno alla 37ma settimana.  Dopo 37 settimane, la sua superficie e le sue funzioni gradualmente si deteriorano.  Ciò può comportare una diminuzione della capacità della placenta di fornire al bambino ossigeno e sangue a sufficienza.
  • Sofferenza fetale. Nelle gravidanze protratte, si verifica un maggior rischio di sofferenza fetale in conseguenza di compressione del cordone ombelicale.  E' quindi fondamentale che i medici prestino molta attenzione al monitoraggio della frequenza cardiaca fetale.
    La sofferenza fetale e l’età gestazionale avanzata, a volte, possono causare una contrazione dell’intestino del bambino e un rilassamento dello sfintere che permette al meconio di essere espulso nel liquido amniotico.  In alcuni casi, il bambino può effettivamente inalare nei polmoni il liquido amniotico contaminato. Ciò può causare traumi alle vie aeree, irritazione, ostruzione delle vie respiratorie, infezioni, problemi di espansione polmonare normale ed Encefalopatia Ipossico-Ischemica.
  • Oligoidramnios. Nel corso della gravidanza, il volume del fluido amniotico aumenta e raggiunge il suo volume massimo intorno alla 34ma settimana.  Quando si verifica una diminuzione inaspettata della quantità di fluido amniotico, si parla di oligoidramnios. L’oligoidramnio può causare la compressione del cordone ombelicale e l'arresto dell'apporto di ossigeno al feto. Ciò è dovuto al fatto che poiché il bambino ed il cordone ombelicale non galleggiano più nel liquido amniotico.  Invece, i movimenti del bambino può esercitare una pressione diretta sul cordone ombelicale ostruendo il passaggio di ossigeno, sangue e nutrenti.
  • Macrosomia. Quando la gravidanza dura oltre il normale termine, le dimensioni del bambino possono aumentare notevolmente. Ciò rende più difficoltoso il parto vaginale  Tale situazione, inoltre, potrebbe indurre i sanitari a che assistono al parto, al fine facilitare l’espulsione del bambino, a decidere di utilizzare il forcipe o la ventosa ostetrica.   La macrosomia è associata ad un aumentato rischio di distocia della spalla e di sproporzione cefalo-pelvica.  La sproporzione cefalopelvica impone il parto cesareo. Inoltre, in caso di macrosomia, il parto cesareo è, di solito, è il modo più sicuro per far partorire il bambino al fine di evitare la paralisi ostetrica.

Sproporzione cefalopelvica | Avvocati specializzati in malasanità nel parto

I danni da sproporzione cefalopelvica si verificano quando la testa o il corpo del bambino sono troppo grandi per passare attraverso il bacino della madre ed i sanitari, invece di effettuare il parto cesareo, fanno prolungati tentativi di effettuare il parto naturale.  Sproporzione-cefalo-pelvicaInizialmente, i medici dovrebbero, attraverso esame obiettivo ed RX, acquisire informazioni sul tipo di bacino della madre e sulle sue dimensioni. L'ecografia, inoltre, può fornire al medico un'idea circa le dimensioni della testa del bambino. Un altro fattore importante è il posizionamento della testa del bambino nella pelvi - alcune parti della testa si possono modellare in base al bacino della madre.
Fatta eccezione per i casi di macrosomia, i medici di solito non rilevano la sproporzione cefalopelvica solo sulla base di misurazioni, anche se quest'ultime costituiscono un dato informativo che dovrebbe essere considerato al momento di decidere se effettuare il parto vaginale o quello cesareo.  Un indice della sproporzione cefalopelvica è l'incapacità di attraversare il canale del parto. Il mancato progresso del parto significa che il travaglio è cessato o non procede velocemente come dovrebbe. I medici dovrebbero identificare eventuali fattori di rischio di sproporzione cefalopelvica prima dell'inizio del travaglio. I fattori di rischio includono:

Quando durante la gravidanza viene identificata la sproporzione cefalo pelvica, può essere necessario pianificare il parto e far nascere il bambino anche prima del termine. Se i medici omettono di diagnosticare la sproporzione cefalopelvica prima del travaglio, essi devono almeno identificarla durante il travaglio ed il parto ed optare tempestivamente per il taglio cesareo. Il trattamento per la sproporzione cefalopelvica è il parto cesareo.  Quando la sproporzione cefalopelvica è presente, i tentativi di parto vaginale causeranno traumi tali da provocare lesioni permanenti come la paralisi cerebrale infantile. Di seguito si indicano alcuni degli errori che possono causare traumi in caso di sproporzione cefalopelvica:

  • Ossitocina. In caso di sproporzione cefalopelvica è possibile che i sanitari decidano di somministrare ossitocina. Ciò può causare contrazioni eccessive e conseguente alla mancanza di ossigeno ed Encefalopatia Ipossico-Ischemica.
  • Travaglio prolungato. È possibile che i sanitari consentano che il travaglio duri troppo a lungo.  Il travaglio è stressante e traumatico per i bambini, e se prolungato, può causare la privazione di ossigeno ed Encefalopatia Ipossico-Ischemica.
  • Prolasso del cordone ombelicale. Quando lo spazio in utero è molto ridotto, è più probabile il prolasso del cordone ombelicale, una complicanza che mette il bambino a rischio di Encefalopatia Ipossico-Ischemica.
  • Distocia di spalla. In caso di sproporzione cefalopelvica, i bambini hanno maggiori probabilità di avere lesioni conseguenti a distocia di spalla, tra cui paralisi ostetrica.

Rottura prematura delle membrane (PROM) | Avvocati specializzati in malasanità nel parto

La rottura prematura delle membrane fetali (PROM) è una condizione associata al rischio di sofferenza fetale e di altre complicanze verificabili prima del travaglio o verso la fine del terzo trimestre.  Senza la protezione del liquido amniotico, il feto è soggetto a infezioni, perdita di sostanze nutritive, parto prematuro e altre complicazioni traumatiche. Le complicanze da rottura prematura delle membrane possono includere:

Il prolasso del cordone ombelicale, il parto prematuro, l'ipossia e le infezioni nel bambino possono tutti portare ad encefalopatia ipossico-ischemica, paralisi cerebrale infantile ed altre gravi condizioni.

Infezioni materne, sepsi e meningite | Avvocati specializzati in malasanità nel parto

Alcune infezioni possono essere trasmesse dalla madre al bambino al momento della nascita. È fondamentale, quindi, che i sanitari diagnostichino e trattino adeguatamente le infezioni materne.  Tali infezioni comprendono lo streptococco del gruppo B (GBS), la corionamnionite, il virus dell'herpes simplex (HSV), l'E Coli e le infezioni da stafilococco.
Quando queste infezioni vengono trasmesse al bambino, quest'ultimo può sviluppare una grave infezione nel suo sangue chiamata sepsi.  La sepsi può danneggiare il cervello sia attraverso l'infezione diretta del sistema nervoso centrale sia attraverso l'infiammazione nel cervello (encefalite). La sepsi può causare la meningite, cioè l'infiammazione delle membrane che circondano il cervello e il midollo spinale.  La fonte più comune di meningite è lo Streptococco del Gruppo B.
La sepsi può anche comportare nel bambino shock settico, condizione provoca una grave riduzione del flusso di sangue e della pressione sanguigna.  Quando la pressione del sangue diventa particolarmente bassa, il cervello del bambino può rimanere senza ossigeno. Ciò può causare encefalopatia ipossico-ischemica, danni permanenti al cervello e paralisi cerebrale infantile.

Diabete gestazionale | Avvocati specializzati in malasanità nel parto

Il diabete gestazionale è il diabete diagnosticato alla mamma per la prima volta durante la gravidanza.  Il diabete gestazionale una delle più frequenti condizioni mediche che si verifica durante la gravidanza.  Il diabete gestazionale di solito inizia a metà della gravidanza e si verifica quando il corpo non riesce a produrre ed usare il quantitativo di l'insulina di cui ha bisogno.  L'insulina è necessaria per convertire il glucosio (lo zucchero nel sangue) in energia.
I feti di mamme affette da diabete gestazionale - specie nel caso in cui il diabete è mal gestito - hanno una maggiore propensione a diventare macrosomici. La macrosomia aumenta le probabilità che il parto sia traumatico, con conseguenti rischi di lesioni da trauma per neonati.  Inoltre, al momento della nascita, questi bambini hanno una produzione elevata di insulina e una conseguente suscettibilità alla ipoglicemia (bassi livelli di zucchero nel sangue).  L'ipoglicemia può causare danni cerebrali e paralisi cerebrale infantile se non prontamente diagnosticata e trattata.

Ventilazione neonatale | Avvocati specializzati in malasanità nel parto

Se, dopo il parto, il bambino viene sottoposto a ventilazione ventilazione-neonataleneonatale, potrebbe subire alcune lesioni in caso si ometta di effettuare uno stretto monitoraggio e di gestire correttamente i problemi respiratori.  Una causa di lesione è l'ipocapnia.  l'Ipocapnia è quando il livello di biossido di carbonio del bambino è inferiore al normale per troppo tempo.  Ciò può causare costrizione dei vasi sanguigni nel cervello, il che, a sua volta, provoca riduzione del flusso sanguigno e la mancanza di ossigeno.  Queste condizioni sono spesso causa di paralisi cerebrale infantile.  Un altro tipo di lesione è il pneumotorace: un foro (o fori) nei polmoni, con conseguente fuoriuscita dell'aria nello spazio appena fuori dal polmone.  Tale condizione determina una pressione sul polmone, non consentendo al polmone stesso di espandersi correttamente.  Ciò può causare una grave interruzione dell'apporto di ossigeno ed anche l'arresto respiratorio.

Ritardo nel parto cesareo | Avvocati specializzati in malasanità nel parto

Come illustrato in precedenza, quando si verificano complicazioni nel parto, il feto di solito non subisce danni laddove il ginecologo esegua tempestivamente il parto cesareo al fine di interrompere la situazione di sofferenza del feto e somministrargli cure dirette. Parto-CesareoAlcune condizioni, come la placenta previa, la sproporzione cefalo-pelvica e alcuni tipi di presentazione podalica, impongono il parto cesareo. Quando, durante la gravidanza, si verificano altre situazioni rischiose come il distacco della placenta, la rottura dell'utero e il prolasso o la compressione del cordone ombelicale, il taglio cesareo è, nella maggior parte dei casi, il modo più sicuro per far partorire il bambino.  Quando i sanitari non riescono a diagnosticare le dette condizioni ed, erroneamente, tentano il parto vaginale, il bambino può può subire delle gravi lesioni.
Quando necessario, il taglio cesareo d'urgenza deve essere eseguito il più rapidamente possibile, possibilmente entro 10 - 18 minuti dalla diagnosi dell'emergenza. In caso di sofferenza perinatale l'apporto di ossigeno può diminuire progressivamente. Solo pochi minuti possono fare la differenza in termini di gravità del danno provocato al cervello dalla mancanza di ossigeno. In effetti, il tempo gioca un importanza fondamentale in caso di sofferenza fetale e altre emergenze ostetricia di essere in grado di effettuare tempestivamente il parto cesareo quando questo si renda necessario. Ciò significa anche che il reparto debba disporre anche di sufficiente personale sanitario per l'esecuzione dell'analgesia/anestesia e per eseguire il cesareo non oltre 30 minuti dalla decisione di eseguire la procedura. Molti esperti del settore affermano che in certi casi, ad esempio quando vi sia un distacco della placenta o una completa occlusione del cordone ombelicale, il taglio cesareo debba essere eseguito in pochi minuti. La presenza di condizioni, tra cui quelle anzidette, che causano mancanza di ossigeno si manifesterà in termini di frequenza cardiaca non rassicurante sul monitor cardiaco fetale.

Paralisi ostetrica | Avvocati specializzati in malasanità nel parto

Tra i danni da parto non coinvolgenti il cervelli, il più comune è la lesione dei nervi del plesso brachiale o paralisi ostetrica.  Tale condizione si verifica quando, durante il parto, la spalla del bambino rimane incagliata sul bacino della madre e il medico applica una forza eccessiva sulla la testa del bambino nel tentativo di rimuoverla dal canale del parto.  Una forza eccessiva può causare l'allungamento o lo strappo dei nervi del collo del bambino, causando una condizione caratterizzata da estrema debolezza o paralisi del braccio interessato.  A volte il bambino può rimanere bloccato troppo a lungo nel canale del parto, con conseguente trauma cranico, emorragia cerebrale, ipossia ed Encefalopatia Ipossico-Ischemica.

Risarcimento dei danni da parto

Se, a causa di errori nella diagnosi o nel trattamento della placenta previa, il tuo bambino ha subito una lesione cerebrale di tipo permanente, saranno risarcibili i seguenti danni:

  • Danno alla salute del bambino: in considerazione del fatto che i bambini affetti da lesioni cerebrali permanenti hanno gradi di invalidità elevatissimi, il danno avrà spesso un importo vicino o pari al massimo liquidabile in base alle tabelle sul risarcimento del danno
  • Danno alla salute dei genitori: il danno alla salute subito da genitori comprende il danno psico-fisico ed alla vita di relazione, il pregiudizio alla carriera professionale e il danno alla sfera sessuale (rifiuto psicologico alla procreazione)
  • Danno economico del bambino (perdita della capacità di produrre reddito): si tratta della perdita della capacità di produrre reddito da parte del soggetto affetto dalla condizione menomativa. L’importo di tale danno sarà pari alla retribuzione che il soggetto avrebbe potuto percepire nel corso della sua vita lavorativa se non fosse stato affetto dalla lesione
  • Danno economico dei genitori (spese future per la cura ed assistenza del figlio): si tratta delle spese per cure ed assistenza che la famiglia del bambino dovrà sostenere durante tutta la vita del bambino. Tale danno raggiunge importi spesso maggiori della somma dei danni alla salute e del danno economico del bambino.

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