Ipertensione polmonare persistente nel neonato

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L’ipertensione polmonare persistente del neonato è una condizione rara ma molto grave che può causare la morte o lesioni a vita nel bambino. Prima questa patologia viene diagnosticata, maggiori sono le probabilità di guarigione: per questo motivo un medico deve saper riconoscere i sintomi specifici di questa patologia ed intervenire prontamente. L’ipertensione polmonare persistente, infatti, limita la circolazione sanguigna, impedendo una completa ossigenazione del sangue, causando lesioni gravi sia al cervello che agli altri organi del bambino. Nonostante tutti i bambini siano a rischio, alcuni fattori noti aumentano le probabilità. Se un sanitario non diagnostica, non tratta o aumenta il rischio di ipertensione polmonare persistente nel neonato può essere ritenuto responsabile di negligenza medica.

Cos’è l'ipertensione polmonare persistente del neonato?

Quando il bambino è nel grembo materno riceve ossigeno dalla placenta della madre attraverso il cordone ombelicale ed i suoi polmoni sono pieni di liquido amniotico.

Subito dopo la nascita, i polmoni acquistano la capacità di ricevere e fornire ossigeno che poi viene distribuito in tutto il corpo.

I neonati hanno bisogno di pompare una buona quantità di ossigeno attraverso il flusso sanguigno per sopravvivere e rimanere in buona salute; ciò richiede una transizione cardiopolmonare post-parto, durante la quale i vasi sanguigni si aprono e consentono al sangue di viaggiare verso i polmoni dove viene ossigenato.

In questo passaggio, quindi, il bambino passa dal ricevere ossigeno dalla placenta della madre al trasportare ossigeno in modo autonomo nel proprio sistema circolatorio; se ciò non accade il sangue, non raggiungendo i polmoni, non si ossigena.

Dato che l’ipertensione polmonare persistente del neonato limita la circolazione, impedisce al sangue di ossigenarsi adeguatamente nei polmoni e di trasportare la giusta quantità di ossigeno ai vari organi.

In questo modo, sia il cervello che il resto del corpo non ricevono il necessario apporto di ossigeno con conseguente inibizione di alcune funzioni vitali.

Data l’importanza sia di una diagnosi che di un trattamento tempestivi, è fondamentale che il personale sanitario sia adeguatamente formato per riconoscere i sintomi non appena si manifestano; ad esempio, un bambino affetto da ipertensione polmonare persistente potrebbe dover essere intubato, attaccato a un respiratore meccanico o ricevere un trattamento farmacologico per ridurre il liquido nei polmoni e consentire al bambino di respirare correttamente.

Questa patologia, se non trattata, può causare gravi complicazioni che causano danni fisici permanenti nel neonato o, nei casi peggiore, la morte del bambino.

Cause e fattori di rischio

L'ipertensione polmonare persistente nei neonati può essere causata da condizioni preesistenti, come patologie pregresse, anomalie congenite o infezioni materne. Può anche verificarsi a causa di un travaglio complicato.

In genere non esiste una sola causa, ma un insieme di fattori che espongono i neonati a un rischio maggiore, tra questi:

Tutti i neonati sono potenzialmente a rischio di ipertensione polmonare persistente nelle ore che seguono la nascita, ma alcuni hanno un rischio maggiore di altri.

I medici devono essere in grado di identificare eventuali fattori di rischio in un bambino in modo da poter adottare misure per garantirgli un apporto di ossigeno adeguato.

Sintomi persistenti di ipertensione polmonare nei neonati

Poiché questa patologia richiede un trattamento immediato, medici, infermieri e tutto il personale sanitario coinvolto nel parto del bambino devono essere formati per identificare i sintomi evidenti dell'ipertensione polmonare persistente nei neonati. Questi sintomi includono:

  • Battito cardiaco accelerato: l'aumento della pressione sanguigna può causare palpitazioni cardiache; questo può diventare più evidente quando il bambino mostra segni di dolore o fastidio al petto.
  • Respirazione accelerata: il bambino può inspirare ed espirare a un ritmo più veloce del solito mostrando difficoltà respiratoria.
  • Pelle blu o viola: è probabile che le labbra del bambino diventino di colore bluastro, mentre il resto della pelle del bambino potrebbe diventare pallida o viola a causa della cianosi.
  • Sonnolenza: il bambino può diventare sonnolento o stanco per una improvvisa perdita di forze causata dalla difficoltà a respirare.
  • Grugniti o completo silenzio: il bambino può grugnire o gemere mentre cerca di espirare; in alternativa, il bambino può diventare completamente silenzioso e smettere di piangere perché semplicemente non riesce a respirare.
  • Estremità fredde: le mani e i piedi del bambino possono diventare freddi a causa di una circolazione deficitaria.
  • Estremità gonfie: le mani e i piedi del bambino possono manifestare un forte gonfiore dovuto alla mancanza di circolazione.
  • Perdita di coscienza: la mancanza di ossigeno può far perdere conoscenza al bambino.

Esami diagnostici

I neonati con ipertensione polmonare persistente possono avere respiro corto, pulsazioni cardiache accelerate (tachicardia), distress respiratorio e cianosi (pelle di colore bluastro). Al fine di determinare la causa di tali problemi, i medici devono effettuare i seguenti esami:

  • Raggi x al torace
  • Eco cardiogramma
  • Gas analisi arteriosa (per determinare l’efficienza del passaggio dell’ossigeno nel sangue)
  • Conteggio dei globuli
  • Puntura lombare (per determinare se c’è un infezione)

Importanza di un trattamento immediato

In caso di ipertensione polmonare persistente nei neonati, i medici devono agire rapidamente per ripristinare il giusto livello di ossigeno nel flusso sanguigno del bambino.

A tale scopo potrebbe essere necessario ventilare il bambino per fornire ossigeno tramite una maschera o un tubicino inserito nelle narici o utilizzare un macchinario per l'erogazione di ossigeno chiamato CPAP.

Successivamente il bambino potrebbe anche aver bisogno di una cura antibiotica per prevenire infezioni e altri farmaci, sia per regolare la pressione sanguigna che per ridurre i movimenti del bambino per un periodo di tempo limitato così da diminuire la richiesta di ossigeno.

Complicazioni da ipertensione polmonare persistente

In sostanza, quando il flusso ai polmoni del neonato è limitato, il sangue del bambino può non essere ossigenato adeguatamente determinando insufficienza respiratoria.

L’ipertensione polmonare persistente può anche rallentare il battito del bambino, causare ingrossamento epatico, pressione bassa, convulsioni , perdita dell'udito, disturbi del linguaggio, insufficienza renale, insufficienza cardiaca e danni cerebrali permanenti.

In particolare se l’ipertensione polmonare persistente del neonato non viene trattata, i rischi per il bambino sono seri: shock, arresto cardiaco, convulsioni, danni ai reni, emorragia cerebrale, problemi d’udito, lesioni degli organi e morte.

La mancanza di ossigeno nel cervello può anche causare ritardo dello sviluppo e paralisi cerebrale infantile.

Si stima che il 25% dei neonati con ipertensione polmonare persistente è affetto da serie lesioni neurologiche.

La cosa più importante è quella di prevenire tali lesioni fornendo al corpo ossigeno sufficiente.

Danni da ipertensione polmonare persistente nel neonato causati da errori medici

Se da un lato i medici non possono fare nulla per prevenire la ipertensione polmonare persistente del neonato, dall’altro hanno l’obbligo di monitorare attentamente il neonato per evitare che la ipertensione provochi pericolose complicazioni.

Nei casi in cui vi sia il rischio di ipertensione polmonare persistente, lo staff medico deve velocemente effettuare gli appropriati esami diagnostici ed immediatamente iniziare i trattamenti necessari per evitare che si verifichino lesioni cerebrali, insufficienza degli organi, o morte del bambino.

Poiché la maggior parte dei casi di ipertensione polmonare persistente si verificano poco dopo la nascita del bambino, il personale medico deve essere in grado di diagnosticare rapidamente la patologia per poi trattarla.

Gli ospedali, quindi, devono essere dotati di quei dispositivi diagnostici (come la risonanza magnetica e raggi X) necessari per identificare e diagnosticare l’ipertensione polmonare persistente.

L'azione ritardata o la scelta di un trattamento sbagliato possono causare nel neonato danni irreparabili.

In molti casi, questa patologia si verifica a causa di negligenza durante il parto da parte del medico, dell'infermiere o del personale ospedaliero le cui cure insufficienti durante il travaglio o il parto hanno causato complicazioni evitabili nel neonato.

Negligenza medica può esserci anche durante le fasi prenatali, quando il medico non diagnostichi correttamente infezioni materne o somministri medicinali errati per il trattamento di patologie nella madre o nel bambino.

La struttura sanitaria a cui appartenga il professionista medico che non diagnostichi, non tratti o aumenti il rischio di ipertensione polmonare persistente nel neonato può essere ritenuta responsabile in termini di negligenza medica dei danni causati al neonato.

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