Cos'è l'IUGR?
Il Ritardo della crescita intrauterina, o IUGR, è una condizione nella quale il feto è più piccolo del dovuto perché non cresce ad un ritmo normale all’interno dell’utero materno. Anche se le cause all'origine di tale condizione sono molteplici, il più delle volte il ritardo della crescita intrauterina è determinato dalla cattiva nutrizione della mamma o dalla mancanza di un adeguato apporto di ossigeno al bambino. I bambini affetti da IUGR rischiano una serie di gravi problemi, tra i quali l’encefalopatia ipossico ischemica, la paralisi cerebrale infantile e diversi problemi neurologici.
Tipi di ritardo di crescita intrauterina
Ci sono due forme principali di ritardo della crescita intrauterina: la forma con ritardo simmetrico e quella con ritardo asimmetrico.
L’IUGR asimmetrico è il più comune dei due. Nell’ IUGR asimmetrico c’è la riduzione del peso del piccolo seguita da quella della lunghezza. La testa continua a crescere come nella norma o quasi. Questo è un meccanismo di protezione che favorisce lo sviluppo del cervello. Questo tipo di IUGR è generalmente causata da fattori estrinseci (materni o utero-placentari) che interessano il bambino nella tarda fase gestazionale.
L’IUGR simmetrico è meno comune e implica più motivi di preoccupazione. Questo tipo di IUGR si manifesta solitamente già nei primi mesi della gestazione. Poiché la maggior parte dei neuroni termina lo sviluppo alla 18 ° settimana di gestazione, il feto con IUGR simmetrico ha una probabilità maggiore di causare problemi neurologici permanenti nel piccolo.
Cause di IUGR
Il ritardo della crescita intrauterina ha molte possibili cause. La causa più comune è legata ad un problema nella placenta. La placenta è simile ad un sacco di tessuto che unisce la madre al feto. Essa trasporta ossigeno e sostanze nutritive al bambino e consente il rilascio di prodotti di scarto del piccolo. Anomalie placentari, che possono portare ad uno sviluppo dell’ IUGR fetale, comprendono il parziale distacco della placenta, quando questa si separa parzialmente dall’utero e rimane piccola rispetto alla norma.
Oltre ai problemi legati alla placenta, l’IUGR può manifestarsi anche quando ci sono problemi di salute nella madre, come ad esempio:
– Diabete avanzato
– Alta pressione sanguigna (preeclampsia), malattie cardiache o malattie polmonari
– Infezioni come la rosolia, il citomegalovirus, la toxoplasmosi e la sifilide
– Malattie renali
– Malnutrizione o anemia
– Anemia falciforme
– Fumare, bere alcol o abusare di droghe
– Scarso aumento di peso durante la gravidanza
Altri possibili cause sono legate a difetti cromosomici nel bambino o a gravidanze multiple (gemellare, trigemellare o più).
Alcune condizioni che possono aumentare il rischio di IUGR
Le gravidanze che manifestano anche solo una delle seguenti condizioni presentano un rischio maggiore di sviluppare l’IUGR:
– La madre pesa meno di 45 Kg
– Durante la gravidanza la mamma segue una cattiva alimentazione
– Si manifestano difetti alla nascita o anomalie cromosomiche
– La madre fa uso di droghe, sigarette, e / o alcool
– Presenza di ipertensione indotta durante la gravidanza (PIH)
– Si verificano anomalie placentari
– Ci sono anomalie del cordone ombelicale
– La gravidanza è multipla
– Il diabete gestazionale
– Bassi livelli di liquido amniotico (oligoidramnios)
Spesso i segni e i sintomi di IUGR non sono evidenti
Si può pensare che una donna incinta con la pancia troppo poco pronunciata possa essere un fattore di rischio di ritardo della crescita intrauterina. Sorprendentemente, però, questo non è un sintomo dell’IUGR. Infatti raramente sono visibili segni esteriori del fatto che il bambino non cresca come dovrebbe. L’IUGR viene generalmente diagnosticata dal ginecologo durante gli esami prenatali di routine, cioè quando viene misurata l’altezza del fondo uterino (ovvero la distanza tra il pube e la parte superiore dell’utero) che risulta essere troppo ridotta per l’età gestazionale del bambino. Fino alla 30° settimana di gravidanza, le misure dell’altezza del fondo uterino dovrebbero corrispondere fedelmente all’età gestazionale. La misura in centimetri generalmente corrisponde al numero di settimane di gravidanza. Una misura inferiore a quella prevista può indicare un ritardo nella crescita del bambino. Per chiarire meglio, alla 28° settimana di gestazione, l’altezza del fondo uterino dovrebbe essere di circa 28 cm, questo indicherebbe un livello normale di crescita fetale. Se c’è una significativa disparità tra l’età gestazionale e l’altezza del fondo uterino, l’anomala crescita del feto è da considerare quantomeno sospetta.
Metodi per confermare la diagnosi di IUGR
Se, sulla base di misurazioni dell’altezza del fondo uterino, si sospetta l’IUGR, si possono effettuare altre procedure per confermare la diagnosi e valutare la salute del bambino. Esse comprendono:
– Le ecografie. Sono la prova principale per controllare la crescita del bambino nell’utero, le ecografie utilizzano le onde sonore per creare immagini del bambino. L’ecografia può essere utilizzata per misurare le dimensioni della testa e dell’addome del bambino. Il medico può confrontare tali misurazioni con i grafici di crescita per stimare il peso del bambino. L’ecografia può anche essere utilizzata per determinare la quantità di liquido amniotico presente nell’utero. Una bassa quantità di liquido amniotico (oligoidramnios) può indicare l’insorgenza di IUGR.
– L’ ecodoppler. Questo metodo investigativo utilizza le onde sonore per misurare la quantità e la velocità del flusso sanguigno all’interno dei vasi sanguigni. Questo test è talvolta utilizzato per controllare il flusso di sangue nel cordone ombelicale e nei vasi del cervello del piccolo.
– Verifiche del peso. Il peso della madre deve essere controllato ad ogni visita prenatale. Se la madre non sta prendendo peso, potrebbe esserci un problema di crescita nel suo bambino.
– L’amniocentesi. Questa procedura prevede il prelievo transaddominale di una piccola quantità di liquido amniotico dalla cavità uterina per eseguire diversi tipi di indagini. I test possono individuare la presenza di infezione o di alcune anomalie cromosomiche che potrebbero portare all’IUGR.
– Il monitoraggio fetale. Gli elettrodi posti sull’addome della madre misurano la velocità e il battito cardiaco del bambino; questi dati possono essere visualizzarti su un monitor o stampati.
Trattamento dell'IUGR
Dopo la diagnosi dell’IUGR fetale, la madre può essere indirizzata da specialisti di medicina materno-fetale. Tali medici hanno una formazione specialistica ed un’esperienza qualificata nella gestione dell’IUGR. Oltre a determinare la probabile causa dell’IUGR fetale, il medico saprà anche programmare regolari esami per organizzare al meglio il momento del parto. Questi esami includono generalmente test nonstress settimanali, profili biofisici e ecografie seriali per valutare il livello del liquido amniotico e per determinare l’entità della crescita fetale. A causa del rischio associato con la IUGR fetale da moderata a grave, molti medici fanno partorire le loro pazienti prima del termine previsto tramite parto cesareo.
Il trattamento per l’IUGR varia in base all’età gestazionale ed include quelli che seguono:
– Se l’età gestazionale è di 34 settimane o più, il medico può indicare l’induzione del travaglio per effettuare un parto prematuro.
– Se l’età gestazionale è inferiore alle 34 settimane, il medico continuerà a monitorare il feto fino alla 34° settimana e oltre. Il benessere fetale e la quantità di liquido amniotico devono essere monitorati durante tutto questo periodo. Se uno di questi valori si modifica in maniera preoccupante, il parto deve essere effettuato quanto prima. Quando il medico consiglia un parto prima della 34° settimana, deve aver precedentemente effettuato un’ amniocentesi per aiutare la valutazione della maturità polmonare fetale.
Quali rischi corre il bambino con ritardo di crescita?
A causa della mancanza di ossigeno e di nutrienti nei bambini affetti dall’IUGR si manifesta anche una diminuzione delle riserve di glicogeno e di lipidi, e questo può causare ipoglicemia neonatale (quantità di glucosio (zucchero) nel sangue inferiore alla norma).
La policitemia (cioè l’aumento dei globuli rossi nel sangue) può verificarsi anche nei bambini affetti dall’IUGR. Un bambino che soffre di IUGR può avere livelli di ossigeno cronicamente bassi. Il corpo del bambino risponde producendo un surplus di globuli rossi. L’encefalopatia ipossico ischemica può verificarsi anche se i livelli di ossigeno si riducono per un periodo di tempo troppo prolungato.
Altri rischi per il bambino includono i seguenti:
– Iperviscosità (riduzione del flusso sanguigno dovuta all’aumento del numero dei globuli rossi)
– Ipotermia (incapacità di mantenere la temperatura corporea nei range dei valori normali a causa della ridotta quantità di grasso sul corpo)
– Trombocitopenia (basso numero di piastrine nel sangue causato dall’insufficienza placentare a seguito dell’IUGR)
– Leucopenia (diminuzione anomala del numero dei globuli bianchi, con conseguente riduzione funzionale del sistema immunitario)
– Ipocalcemia (livello di calcio nel sangue al di sotto dei valori standard)
– Emorragia polmonare (acuta emorragia nel polmone)
– Sindrome da aspirazione di meconio
– Disabilità motorie e neurologiche
– Paralisi cerebrale
– Problemi cardiaci a lungo termine
A seconda della causa dell’IUGR, il bambino può essere piccolo durante tutta la gravidanza o apparire malnutrito al momento della nascita. Il bambino può essere esile, pallido, avere la pelle secca o molle. Il cordone ombelicale è spesso sottile e opaco, invece di essere robusto e lucido.
Mancata diagnosi o mancato trattamento del ritardo di crescita: malasanità?
Quando sono presenti i fattori di rischio per l’IUGR o quando l’IUGR è confermata durante la gravidanza, è essenziale che il medico valuti adeguatamente la situazione e proceda ad un monitoraggio costante della crescita del bambino. In alcuni casi, può essere necessario programmare un parto cesareo anticipato. Il mancato trattamento delle cause determinanti l’IUGR e l’assenza di un adeguato monitoraggio e piano per il parto possono causare lesioni ancora più gravi e permanenti nel piccolo e costituisce un caso di malasanità.
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