Steptococco del gruppo B e danni al neonato

Se la gestante risulta positiva all'infezione da streptococco del gruppo B, il sanitario deve minimizzare l’esposizione del feto e trattare correttamente l'infezione del neonato

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Lo streptococco del gruppo B (SGB), noto anche come streptococco beta emolitico del gruppo B, è un batterio che fa parte della flora batterica che colonizza il tratto rettale e vaginale.

L’infezione da streptococco del gruppo B è presente nel 20-40% delle donne e può causare lesioni gravi e morte nei neonati e nei pazienti con un sistema immunitario compromesso. L’infezione da streptococco del gruppo B (SGB), in casi rari, può causare la morte della madre quando un’infezione del tratto genitale superiore progredisce in setticemia.

L’infezione da streptococco del gruppo B (SGB) non presenta sintomi fisici, per cui la maggior parte dei portatori non è al corrente di averla. Questo fatto rende l’infezione molto pericolosa dal momento che una donna in gravidanza infetta da streptococco del gruppo B (SGB) può trasmettere l’infezione al neonato durante il travaglio e il parto.

L’infezione a sua volta può causare lesioni gravi nel neonato, che ancora non ha gli anticorpi necessari a combatterla. I neonati esposti al batterio SGB corrono il rischio di subire lesioni permanenti e gravi come lesioni al cervello, paralisi cerebrale infantile, meningite, setticemia, polmonite, perdita dell’udito e della vista.

Le cause dell'infezione da SGB

infezione-ascendenteLo streptococco del gruppo B fa parte della flora batterica naturale presente nel corpo umano, pertanto è presente nel corpo di molte donne.

Le donne possono contrarre un’infezione per un periodo breve di tempo, l’infezione potrebbe essere ricorrente o anche sempre presente.

Nei neonati l’infezione da streptococco del gruppo B può essere trasmessa tramite contatto diretto col batterio nell’utero.

Il più delle volte il batterio viene trasmesso durante il passaggio del bambino nel canale del parto. Quando la gestante ha un’infezione da SGB il tasso di trasmissione al neonato è di circa il 50% durante un parto vaginale.

Fattori di rischi di infezione da streptococco del gruppo B

Fra i fattori di rischio materni che incrementano la possibilità di trasmettere l’infezione da streptococco del gruppo B al neonato sono inclusi i seguenti:

  • Rottura delle membrane o travaglio prima della 27ma settimana di gestazione
  • Rottura delle membrane più di 18 ore prima della nascita
  • Infezione del tratto urinario con presenza di streptococco del gruppo B durante la gravidanza
  • Precedente neonato con infezione da SGB
  • Febbre durante il travaglio
  • Esame colturale positivo per streptococco del gruppo B alla 35ma-37ma settimana di gestazione

Segni e sintomi di infezione da streptococco gruppo B

Le donne con infezione da streptococco non presentano sintomi tipici. Tuttavia l’infezione a esordio precoce può causare problemi respiratori e si può manifestare come polmonite, mentre l’infezione da SGB a esordio tardivo si può manifestare come meningite e setticemia.

Una volta presenti questi sintomi l’infezione è difficile da curare. Nei neonati con l’infezione a esordio precoce i sintomi si manifestano tipicamente nelle prime 24 ore dalla nascita.

I neonati che sviluppano l’infezione a esordio tardivo appaiono in salute con i sintomi che si manifestano dopo la prima settimana dalla nascita.

Fra i segni e i sintomi dell’infezione da streptococco del gruppo B nei neonati sono inclusi i seguenti:

  • Variazione di temperatura corporea e febbre
  • Problemi di respirazione
  • Apnea (periodi privi di respirazione)
  • Cianosi (stato di colorazione bluastro della pelle e delle mucose)
  • Convulsioni
  • Rigidità o flaccidità corporea
  • Anomalie del battito cardiaco o della pressione sanguigna
  • Difficoltà nell’attaccarsi al seno o difficoltà nella nutrizione
  • Irritabilità e/o comportamento ansioso

Diagnosi di infezione da streptococco gruppo B (SGB)

Dal momento che l’infezione da SGB non presenta sintomi GBS-colturenella madre, è norma comune eseguire esami per accertare l’assenza dell’infezione durante il terzo trimestre di gravidanza in tutte le donne in attesa.

In genere il medico esegue un tampone vaginale che preleva piccoli campioni di secrezione vaginale e rettale, che vengono poi analizzati in laboratorio.

Se l’esame risulta positivo si procede a proteggere il feto dall’infezione.

Se la donna ha già partorito e si sospetta l’infezione nel bambino, un campione di sangue o del liquido spinale (liquor) del neonato viene mandato in laboratorio per eseguire le analisi necessarie.

Il metodo eseguito è l'esame colturale per cui potrebbero passare 48-72 ore prima di ricevere i risultati.

Trattamento dell'infezione da streptococco gruppo B

Se la gestante risulta positive all'infezione da streptococco del gruppo B, il sanitario deve agire tempestivamente al fine minimizzare l’esposizione del bambino all’infezione.

Il metodo più comune per prevenire la trasmissione dell’infezione è la somministrazione di antibiotici durante il travaglio. Infatti la profilassi antibiotica viene consigliata a:

  • Donne che hanno partorito un neonato precedente con infezione da SGB
  • Donne che presentano il batterio durante la gravidanza (da esame delle urine o da tampone vaginale)
  • Donne con lo stato di infezione sconosciuto che partoriscono prima delle 37ma settimana di gestazione, che presentano una temperatura durante il parto di 38 gradi o maggiore, o donne a cui si sono rotte le membrane (acque) più di 18 ore prima della nascita del bambino.

La penicillina è il farmaco preferito per la profilassi antibiotica durante il parto e l’ampicillina è un’alternativa considerata accettabile.

Sebbene la somministrazione di antibiotici e altre misure di prevenzione riducano la possibilità che il neonato contragga l’infezione, è bene monitorare il neonato attentamente in modo da identificare al più presto il manifestarsi della malattia.

Generalmente il metodo scelto per il parto (cesareo o naturale) non influisce sulla profilassi antibiotica per l’infezione da streptococco del gruppo B. La cosa più importante rimane quella di proteggere il bambino dall’esposizione all’infezione.

Se le acque rimangono intatte, il bambino non viene esposto al batterio, mentre, se si rompono, il bambino viene esposto.

La terapia antibiotica elimina il batterio nella vagina e gli antibiotici passano al neonato aiutandolo a combattere l’infezione.

Quando sono presenti fattori di rischio di l’infezione da streptococco del gruppo B, è fondamentale che il medico monitorizzi la madre e il bambino con molta attenzione e prenda tutte le misure necessarie per prevenire e/o trattare l’infezione.

Quando queste misure non vengono seguite, possono conseguire conseguenze molto gravi come convulsioniparalisi cerebrale, meningite, setticemia, cecità, ritardi mentali, sordità, ritardi o disturbi del linguaggio e anche la morte del bambino. In questi casi si parla di malasanità.

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