Macrosomia fetale

macrosomia

Con la locuzione macrosomia fetale si indica la situazione in cui un feto o un neonato presenta un peso maggiore di 4 kilogrammi, sebbene i rischi associati ad essa aumentino in maniera esponenziale intorno ad un peso di 4,5 kilogrammi. La macrosomia fetale determina una gravidanza ad alto rischio. Il parto naturale è molto difficoltoso quando si è in presenza di un bambino macrosomico. La macrosomia, inoltre, espone il bambino al rischio di lesioni permanenti che possono verificarsi durante il parto, compresa la paralisi cerebrale, la paralisi ostetrica, l’encefalopatia ipossico-ischemica (HIE), emorragie cerebrali ed altre lesioni derivanti da traumi.

Cause di macrosomia fetale

La macrosomia fetale si sviluppa quando il bambino riceve troppi nutrienti. Ciò può accadere quando la mamma è obesa o è affetta da diabete (in particolare il diabete gestazionale). In alcuni casi il bambino presenta una condizione medica che accelera e favorisce la sua crescita.

Fattori di rischio di macrosomia fetale

Sono molti i fattori che possono determinare un aumento del rischio della macrosomia fetale. Quando anche solo qualcuno tra questi è presente i medici dovrebbero tenere sotto stretto controllo madre e bambino in riferimento alla macrosomia fetale e alle sue complicazioni. I fattori di rischio della macrosomia fetale includono:

  • Diabete della madre: sia il diabete gestazionale sia il diabete mellito (o tipo 2) possono causare la crescita eccessiva del feto. Ciò si verifica poiché il diabete incrementa il livello di glucosio e di insulina nel sangue della madre i quali stimolano la crescita del feto.
  • Obesità della madre: La macrosomia è molto frequente nei casi in cui una madre sia obesa o comunque, acquisti peso durante la gravidanza.
  • Precedente parto di bambino affetto da macrosomia fetale.
  • Precedenti gravidanze: il rischio della macrosomia fetale aumenta esponenzialmente con ogni gravidanza. Fino alla quinta gravidanza, il peso medio alla nascita, per ogni successiva gravidanza, usualmente aumenta di circa 120 grammi.
  • Gravidanza post-termine: le gravidanze che superano il termine di quaranta settimane presentano un rischio maggiore di macrosomia fetale.
  • Gravidanze multiple: Essere incinta di gemelli o di 3 bambini aumenta il rischio di macrosomia fetale.
    Età avanzata della madre: donne con età maggiore di 35 anni saranno più esposte al rischio di partorire un bambino affetto da macrosomia fetale.
  • Bambino di sesso maschile: i feti di bambini di sesso maschile tendono a pesare di più delle bambine. La maggior parte dei bambini che pesano più di 4500 grammi sono maschi.
  • Fattori genetici: genitori alti o più robusti tendono ad avere bambini più grandi.
  • Uso di antibiotici durante la gravidanza: antibiotici come amoxicillina e pivampicillina aumentano il rischio di macrosomia fetale.
  • Anomalie congenite: anomalie come la trasposizione dei grossi vasi (una malformazione cardiaca) possono aumentare il rischio di macrosomia fetale.
  • Disordini genetici della crescita.

Normalmente la macrosomia fetale è il risultato di diabete materno, obesità o aumento di peso.
Inoltre diabete materno e macrosomia sono i più potenti fattori di rischio della distocia della spalla.
Il più alto rischio di distocia si verifica quando entrambi questi fattori sono presenti.

Segni e sintomi di macrosomia

I segni e i sintomi della macrosomia includono:

  • Altezza fundal eccessiva. Durante la visita prenatale il medico dovrebbe controllare l’altezza fundal. Questa è individuata dalla parte alta dell’utero all’osso pubico.  Nel caso in cui essa sia maggiore di quanto possiamo aspettarci, allora potremmo trovarci innanzi ad un caso di macrosomia fetale.

Altezza-Fundal

 

  • Eccessivo liquido amniotico (polidramnios). Una quantità eccessiva di liquido amniotico – il liquido che circonda e protegge il bambino durante la gravidanza – può essere un segno che il bambino sia più grande della media. L’ammontare del liquido è proporzionato all’ammontare della produzione di urina del bambino, e un bambino di grande dimensioni produce più urina. Anche condizioni che incrementano la grandezza del bambino possono determinare un suo aumento dell’urina.

Diagnosi di macrosomia

ULTRASUONI: Se il bambino è grande abbastanza possono essere usati ultrasuoni per determinarne la grandezza, sebbene questo controllo abbia una percentuale di inaccuratezza pari al 15%. Nel terzo trimestre i medici prenderanno le misure di parti del corpo del bambino come la testa, l’addome ed il femore, ed applicando ad esse una formula matematica stimeranno il peso del bambino. Ovviamente, al fine di provvedere con precisione al calcol,o dovranno essere certi della data di concepimento.
CIRCONFERENZA ADDOMINALE: La circonferenza addominale è il singolo parametro, più affidabile e comune, usato per diagnosticare il rischio di macrosomia fetale. Diagnosi di una circonferenza addominale allargata dovrebbe richiedere un’ulteriore analisi della crescita del feto da effettuarsi nel giro di tre o quattro settimane, specialmente nel caso di donne affette da diabete. Previsioni della esistenza della macrosomia possono essere effettuate con successo dopo due successivi esami che evidenzino un aumento della circonferenza addominale.
MANOVRA DI LEOPOLDO: Il peso del feto può essere stimato dal medico anche con una semplice palpazione (premendo sullo stomaco della madre) attraverso l’addome materno.
MISURAZIONE DELL’ALTEZZA FUNDAL.
Se il medico sospetta l’esistenza della macrosomia, deve utilizzare il nonstress test che misura il rateo del battito cardiaco del feto in risposta ai suoi movimenti. Se il medico sospetta che l’eccessivo peso del bambino derivi da una condizione materna dovrebbe consigliare detto test anche due volte a settimana a partire al più presto dalla 32° settimana di gravidanza.

Trattamento della macrosomia

Le cause della macrosomia devono essere trattate, particolarmente nel caso di diabete.
Alle donne obese dovrebbe essere consigliato di perdere peso, mediante il ricorso, se del caso, ad un medico dietista o nutrizionista.
Se il medico sospetta la macrosomia, un parto naturale potrebbe sempre essere tentato, ma solo dopo aver informato la madre dei rischi connessi. Nel caso di bambino affetto da macrosomia aumentano le probabilità che strumenti come il forcipe o la ventosa ostetrica saranno usati durante il parto, con conseguente aumento di rischio che si verifichi una lesione del plesso brachiale, con effetti permanenti. Così, i fattori di rischio della distocia dovrebbero essere tenuti in considerazione attentamente prima di utilizzare il forcipe o la ventosa ostetrica. I medici dovrebbero evitare l’uso di tali strumenti, ove possibile, ove vi siano rischi sostanziali per il feto.
Nel caso in cui il tempo della gravidanza giunga al termine o il parto venga comunque indotto, i medici devono essere preparati ad intervenire nel caso si verifichi una distocia della spalla e devono essere preparati ad effettuare un parto Cesareo nel caso di emergenze.
L’induzione del parto con sostanze tipo pitocina o ossitocina non è raccomandato. Le ricerche dimostrano che Parto-Cesareol’induzione del parto non riduce i rischi di complicazioni associate con la macrosomia che possono poi richiedere il parto Cesareo. L’induzione del parto si associa spesso, inoltre, ad un aumento del rischio di morbilità neonatale.
Dato che il parto cesareo andrebbe effettuato prima della 39ma settimana di gravidanza, il medico dovrà analizzare un campione di liquido amniotico per valutare se i polmoni sono sufficientemente sviluppati per garantire la sopravvivenza del bambino. Sarebbe necessario pianificare un parto cesareo quando la madre ha già avuto una precedente gravidanza caratterizzata dal verificarsi di una distocia della spalla, in particolare nel caso in cui si sia verificata una lesione del plesso brachiale.
Se la madre è affetta da diabete ed esso è stato causato dal peso del bambino, superiore a 4500 grammi, un parto cesareo è il modo più sicuro per garantire la nascita sana del bambino. Il parto cesareo è anche opportuno nel caso in cui la mamma non abbia mai avuto diabete gestazionale ma il bambino pesi 5000 grammi o più.
Dopo la nascita, il neonato dovrebbe essere esaminato per valutare eventuali lesioni nenonatali, per verificare se sia affetto da ipoglicemia (una quantità di zucchero troppo bassa nel sangue) o se sia affetto da policitemia (aumento nel sangue periferico dei globuli rossi).

Complicazioni al feto cauzate dalla macrosomia

1. LESIONI CAUSATE DA FORCIPE E DA VENTOSA OSTETRICA
L’uso inappropriato di forcipe o di ventosa ostetrica può causare lesioni determinate dalle forze e dalla pressione esercitate sul bambino. Emorragie intracraniche, ictus, ischemie, convulsioni, lesioni del plesso brachiale e paralisi cerebrale sono patologie causate dall’uso improprio del forcipe e della ventosa ostetrica.
2. LESIONI AL PLESSO BRACHIALE
La paralisi di Erb si può verificare quando il nervo del plesso brachiale nella parte alta del braccio e del collo viene lacerato a causa della trazione praticata alla testa e al collo del bambino quando questi rimane bloccato all’interno della vagina. Ciò capita, usualmente, a causa della distocia della spalla che si verifica quando le spalle del bambino presentano una difficoltà a passare sotto all’osso pubico della madre. In altre parole, le spalle rimangono incastrate mentre i medici stanno tirando fuori il bambino. La distocia della spalla è considerata un’emergenza ostetrica a causa del rischio di compressione del cordone ombelicale nel canale vaginale causando, perciò, l’interruzione dell’ossigeno al bambino e la possibile encefalopatia ipossico ischemica (HIE).
3. PARTO CESAREO
La macrosomia fetale determina un aumento del rischio della necessità di ricorrere ad un parto cesareo. Se ilbambino rimane incastrato, infatti, nel canale vaginale il tempo diventa un fattore estremamente critico anche a causa dei rischi connessi al prolasso del cordone ombelicale. I medici devono essere in grado di effettuare detto intervento  rapidamente al fine di minimizzare i rischi collegati alla privazione dell’ossigeno del bambino.
4. ENCEFALOPATIA IPOSSICO-ISCHEMICA
E’ la situazione in cui il bambino sia stato privato dell’ossigeno per un tempo considerevole. Ciò causa la morte delle cellule e, spesso, patologie permanenti come la paralisi cerebrale, convulsioni e disturbi dell’apprendimento. La situazione si verifica quando il bambino, affetto da macrosomia fetale, è troppo grande e non è in grado di passare nel canale vaginale, rimanendo incastrato al suo interno.
5. ROTTURA DELL’UTERO
Se la mamma ha già subito un parto cesareo o altro intervento chirurgico all’utero, la macrosomia fetale accresce il rischio che si verifichi la rottura dell’utero. Si tratta di una complicanza molto seria in conseguenza della quale il bambino può collocarsi nell’addome della madre. Ciò può causare la morte morte del bambino o della madre o l’asfissia del bambino, con con conseguente sua encefalopatia ipossico-ischemica. In questi casi il medico deve procedere immediatamente ad un parto cesareo d’emergenza al fine di minimizzare il rischi delle sopra descritte complicanze.

Macrosomia e malasanità

Quando sono presenti i fattori di rischio della macrosomia fetale è essenziale che il medico monitori madre e bambino molto attentamente e che sia preparato ad effettuare un parto cesareo rapidamente.
In alcune situazioni sarò opportuno far nascere il bambino prima del tempo.
In ogni caso, è vitale che il medico e l’equipe medica siano in grado di gestire le varie situazioni di pericolo che possano presentarsi.
Si è innanzi ad un caso di colpa medica in ogni caso in cui madre e bambino non siano stati adeguatamente controllati.
Di seguito si elencano casi che possono evidenziare la presenza di colpa medica:

  • forcipe e ventosa ostetrica sono stai usati in maniera inappropriata;
  • non è stato effettuato tempestivamente un parto cesareo ove necessario;
  • il medico ha causato o concorso a causare una lesione neonatale forzando un parto naturale;
  • pitocina / ossitocina sono state usate in maniera inappropriata;
  • il medico non ha informato adeguatamente il paziente dei rischi connessi al parto e non ha assunto il relativo consenso informato.

Danni risarcibili in caso di lesioni permanenti al neonato

Se, a causa di errori nella diagnosi o nel trattamento della placenta previa, il tuo bambino ha subito una lesione cerebrale di tipo permanente, saranno risarcibili i seguenti danni:

  • Danno alla salute del bambino: in considerazione del fatto che i bambini affetti da lesioni cerebrali permanenti hanno gradi di invalidità elevatissimi, il danno avrà spesso un importo vicino o pari al massimo liquidabile in base alle tabelle sul risarcimento del danno
  • Danno alla salute dei genitori: il danno alla salute subito da genitori comprende il danno psico-fisico ed alla vita di relazione, il pregiudizio alla carriera professionale e il danno alla sfera sessuale (rifiuto psicologico alla procreazione)
  • Danno economico del bambino (perdita della capacità di produrre reddito): si tratta della perdita della capacità di produrre reddito da parte del soggetto affetto dalla condizione menomativa. L’importo di tale danno sarà pari alla retribuzione che il soggetto avrebbe potuto percepire nel corso della sua vita lavorativa se non fosse stato affetto dalla lesione
  • Danno economico dei genitori (spese future per la cura ed assistenza del figlio): si tratta delle spese per cure ed assistenza che la famiglia del bambino dovrà sostenere durante tutta la vita del bambino. Tale danno raggiunge importi spesso maggiori della somma dei danni alla salute e del danno economico del bambino.

Cosa fare in caso di danni da malasanità al neonato

Al fine di valutare la possibilità di ottenere il giusto risarcimento per la lesione subita puoi contattare GRDLEX oggi stesso. I nostri avvocati, con l’ausilio di una staff medico di eccellenza, valuteranno il tuo caso per stabilire se la lesione subita dal tuo bambino è la conseguenza di un errore medico. In caso affermativo ti assisteranno nella procedura per ottenere il risarcimento del danno.
Importante: la consulenza è gratuita ed il pagamento per l’assistenza nella procedura di risarcimento è dovuto solo a risarcimento ottenuto (Nessun pagamento sarà dovuto se non viene ottenuto il risarcimento).

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