Encefalopatia neonatale e danni cerebrali

Avvocati specializzati in lesioni neonatali causate da malasanità nel parto ed in casi di encefalopatia neonatale

Per encefalopatia neonatale si intende il disturbo delle funzioni cerebrali durante i primi giorni di vita del bambino. L’encefalopatia ipossico-ischemica, l’asfissia neonatale, la meningoencefalite (encefalite con meningite), le emorragie intracraniche o extracraniche (sangue nel cervello), l’ictus fetale e le infezioni possono causare encefalopatia nei neonati, ma l’encefalopatia ipossico-ischemica è sicuramente la causa più comune.

Encefalopatia è essenzialmente un termine generico che comprende qualsiasi tipo di disfunzione del sistema nervoso centrale, causata da una “mancanza” di ossigeno al cervello. Essa si verifica nei bambini appena nati o dopo le 35 settimane di gestazione e la condizione si manifesta con crisi epilettiche o un livello anomalo di coscienza. L’encefalopatia neonatale può causare paralisi cerebrale infantile, disturbi convulsivi, idrocefaloleucomalacia periventricolare (LPV) e la microcefalia.

Che cosa comporta per il bambino una diagnosi di encefalopatia neonatale?

Quando ai genitori viene detto che il loro neonato soffre di encefalopatia, vogliono sapere se la condizione può essere curata e quali sono le sue conseguenze a lungo termine. Encefalopatia significa che ci sono segni nel bambino che indicano un gonfiore al cervello causato da un trauma. In molti casi, il bambino supera questa situazione senza danni o comunque senza conseguenze permanenti, soprattutto se l’encefalopatia è del tipo che può essere trattato con un trattamento ipotermico (raffreddamento cervello). I bambini che manifestano encefalopatia ipossico-ischemica sono ammessi al trattamento ipotermico (terapia che deve essere avviata entro 6 ore dalla formazione del trauma, che di solito significa entro 6 ore dopo il parto). Inoltre, se c’è emorragia nel cervello, infezioni e ictus vanno prontamente riconosciuti ed adeguatamente gestiti, in questo modo eventuali disabilità permanenti nel neonato possono essere limitate. Naturalmente, a volte il danno cerebrale nel bambino non si nota fino a quando il piccolo non raggiunge i 4 o 5 anni di vita, nel momento in cui alcune tappe dello sviluppo vengono a mancare, sintomo, questo, che spesso evidenzia una avvenuta paralisi cerebrale infantile.

Quali sono i segni o i sintomi di encefalopatia neonatale/encefalopatia ipossico ischemica nel neonato?

Encefalopatia neonatale significa che il bambino manifesta, subito dopo la nascita o con il crescere, sintomi di disfunzione del sistema nervoso centrale. Il sistema nervoso centrale comprende il cervello e il midollo spinale. Segni e sintomi di encefalopatia possono comprendere i seguenti:

  • Bassi punteggi al test di Apgar.
  • Vagito debole o assente al momento della nascita.
  • Crisi epilettiche.
  • Livello anormale di coscienza (iperattività, irritabilità, letargia, lentezza (il piccolo non è molto vigile))
  • Tono muscolare e riflessi anomali, come ipotonia (il bambino è floscio o molle) o ipertonia (il bambino è rigido o spastico).
  • Apnea (periodi in cui il bambino smette di respirare per 20 secondi o più).
  • Difficoltà nell’alimentazione.
  • Problemi respiratori.
  • Febbre.
  • Collo rigido (se il bambino ha la meningite o meningoencefalite).
  • Ipotensione.
  • Compromissione di diversi organi.
  • Iperglicemia o ipoglicemia.

Quali sono le cause dell’encefalopatia neonatale?

Ogni fattore all'origine di traumi e processi infiammatori al cervello può causare encefalopatia. Una mancanza di ossigeno al cervello può causare un danno cerebrale da ipossia e/o ischemia chiamato encefalopatia ipossico-ischemica. Questa mancanza di ossigeno può essere causata da bassi livelli di ossigeno nel sangue del bambino (ipossiemia) e/o riduzione del flusso di sangue nel cervello (ischemia).

Una emorragia che coinvolga il cervello, un’infezione che viaggia dalla madre al bambino durante la gravidanza e/o il parto o un ictus sono condizioni che possono allo stesso modo causare l’encefalite.

Di seguito sono riportate le cause più comuni di encefalite neonatale.

1. Mancanza di ossigeno al cervello del bambino / asfissia neonatale.
Nel grembo un bambino riceve il suo ossigeno dal sangue ossigenato che va dalla madre alla placenta e al bambino attraverso il cordone ombelicale. Tutto ciò che interferisce con lo spostamento dell’ossigeno verso il bambino può causare una privazione di ossigeno stesso al piccolo. Pertanto, se la madre soffre di carenza di ossigeno (ad esempio ha un sanguinamento maggiore o una emorragia), il bambino sarà a sua volta privato di ossigeno. Più comunemente, i problemi afferenti il cordone ombelicale, la placenta o l’utero possono causare al bambino una mancanza di ossigeno che può coinvolgere il cervello. Spesso, questi problemi si verificano durante o in prossimità del momento del parto.
Le situazioni che possono causare una mancanza di ossigeno al cervello del bambino includono:
• Insufficienza placentare
• Preeclampsia
• Distacco della placenta
• Rottura dell'utero
• Prolasso del cordone ombelicale
• Cordone avvolto intorno al collo del bambino
• Cordone ombelicale corto
• Cordone ombelicale annodato
• Rottura dell'utero
• Ictus fetale
• Rottura prematura delle membrane (PROM)
• Parto prolungato e bloccato
• Oligoidramnios (liquido amniotico basso).
• Fallimento nell'eseguire rapidamente il parto quando manifesta sintomi da privazione di ossigeno (sofferenza fetale) evidenti sul monitor della frequenza cardiaca (ritardo nell’esecuzione del parto cesareo d’urgenza)
• iperstimolazione dell’utero causata da farmaci che inducono contrazioni come l'ossitocina.

Molte delle condizioni sopra elencate si verificano e possono influenzare il bambino durante il travaglio e il parto. Quando inizia il travaglio, la frequenza cardiaca del bambino dovrebbe essere costantemente seguita con un monitor della frequenza cardiaca fetale. Questo monitor dovrebbe consentire allo staff medico di capire se e quando il bambino inizia a subire una carenza di ossigeno, che verrà visualizzata sul monitor come un tracciato della frequenza del cuore non rassicurante, noto anche come sofferenza perinatale. Quando si manifesta la sofferenza, il medico deve far nascere il bambino quanto prima per farlo uscire dalla condizione di ipossia. Il distacco della placenta, i problemi al cordone ombelicale e la rottura uterina possono causare al bambino una grave o completa carenza di ossigeno. Un parto cesareo è di solito il modo più veloce e sicuro per far nascere il bambino che è in difficoltà. Altre volte, condizioni che si verificano durante la gravidanza possono causare al bambino una privazione di ossigeno a lungo termine. Esempi di questa situazione sono la preeclampsia, l’oligoidramnios e l’insufficienza placentare. La madre deve fare regolari controlli prenatali per valutare la salute del bambino. Durante queste visite il medico deve svolgere con la madre dei test per valutare lo stato di salute del bambino. Gli esami prenatali includono un test non-stress e un test per il profilo biofisico (BPP). Se la madre sta vivendo una gravidanza ad alto rischio, gli esami prenatali devono essere più frequenti e uno specialista deve seguire la diade per tutta la gravidanza. Durante le visite prenatali, i medici devono prestare massima attenzione ai risultati degli esami, specialmente del tracciato cardiaco del bambino. Il test per la frequenza cardiaca del piccolo, così come i risultati delle ecografie, mettono in allerta l’equipe medica circa eventuali problemi di salute che il bambino può manifestare, comprese le interruzioni dell’apporto di ossigeno. Se lo staff medico si accorge di eventuali anomalie può optare per il ricovero della madre in ospedale in modo da poter seguire da vicino lo sviluppo e le attività del feto. A volte, un bambino può essere fatto nascere in anticipo per evitare danni permanenti al cervello dovuti a una mancanza di ossigeno e/o di sostanze nutritive. Se una madre ha il diabete gestazionale, il suo bambino ha un elevato rischio di sviluppare preeclampsia, e la probabilità di undistacco di placenta è più alta. Condizioni come preeclampsia, insufficienza placentare e oligoidramnios possono causare al bambino un ritardo di crescita intrauterino (IUGR), questa situazione dovrebbe essere diagnosticata durante le visite prenatali perché è l’indicazione che il bambino probabilmente non riceve abbastanza ossigeno e/o sostanze nutritive.

2. Infezioni.
Una infezione durante la gravidanza deve essere prontamente diagnosticata e trattata perché può essere trasmessa al bambino alla nascita. Queste infezioni comprendono streptococco del gruppo B (GBS), corionamniositevirus herpes simplex (HSV), escherichia coli, e infezioni da stafilococco. Quando le infezioni sono trasmesse al bambino, il piccolo può sviluppare setticemia (o sepsi), che è un’infezione del sangue. La sepsi può danneggiare il cervello sia per infezione diretta del sistema nervoso centrale o a seguito dell’infiammazione nel cervello stesso. La sepsi è spesso causa di meningite o meningoencefalite, che è l’infiammazione delle membrane intorno al midollo spinale e al cervello. La fonte più comune di meningite è il GBS. La setticemia può anche causare shock settico nel bambino, che provoca una pericolosa riduzione del flusso e della pressione sanguigni. Quando la pressione del sangue diventa troppo bassa, il cervello del bambino può soffrire di mancanza di ossigeno che può degenerare in encefalopatia ipossico-ischemica.

3. Emorragia cerebrale
Un trauma alla testa del bambino durante il parto può causare sanguinamento nel cervello. Spesso il trauma è causato da un uso di strumenti per il parto, come il forcipe e la ventosa ostetrica. Di seguito sono elencati alcuni dei tipi di emorragia cerebrale che possono verificarsi durante il parto:

  • Emorragia intracranica . L’emorragia intracranica è il sanguinamento all’interno del cranio. Di seguito sono elencati i tipi di emorragia intracranica.Emorragia intracerebrale. E’ una forma di ictus con sanguinamento nel cervello.
  • Emorragia subaracnoidea. Si verifica quando c’è sanguinamento nello spazio subaracnoideo, che è l’area tra le due membrane più interne che ricoprono il cervello. Questo tipo di emorragia si verifica di solito in bambini nati nel giusto termine e produce epilessia, letargia e apnea.
  • Emorragia intraventricolare. Sanguinamento nel sistema ventricolare del cervello, dove si produce il liquido spinale. E ‘il tipo più grave di emorragia intracranica e di solito si manifesta in neonati prematuri e in neonati con basso peso alla nascita.
  • Emorragia subdurale o ematoma subdurale. Rottura di uno o più vasi sanguigni che sono nello spazio subdurale – l’area tra la superficie del cervello e lo strato sottile di tessuto che separa il cervello dal cranio. Con questo tipo di emorragie possono verificarsi: convulsioni, elevati livelli di bilirubina nel sangue e testa in rapida crescita nel feto.
  • Emorragie extracraniche. Si tratta di un sanguinamento del cervello che si verifica appena fuori dal cranio.
  • Cefaloematoma. E’ il sanguinamento che si verifica tra il cranio e la sua copertura, che inizialmente è come leggermente rialzata sulla testa del bambino. Si verifica poche ore dopo la nascita e si protrae dalle 2 settimane a un paio di mesi.
  • Emorragia subgaleale. Rottura di una o più vene e successivo sanguinamento nello spazio tra il cuoio capelluto e il cranio. Ciò mette in pericolo la vita del bambino e può causare a quest’ultimo gravi forme di privazione di ossigeno. Se l’emorragia non è gestita correttamente, quasi la metà del volume di sangue totale del bambino può finire nello spazio subgaleale. Un parto con ventosa ostetrica mette il bambino davanti ad un rischio molto elevato di subire questo tipo di emorragia.

Esistono diversi fattori che possono causare erorragie cerebrali durante la gravidanza e il parto. Questì includono:

  • l’uso improprio di ventosa ostetrica o forcipe
  • bambino in posizione podalica e gestione impropria di tale emergenza da parte dello staff medico durante il parto
  • bambino grande per l’età gestazionale (macrosomico) e e gestione impropria di tale emergenza da parte dello    staff medico durante il parto
  • sproporzione cefalo-pelvica (CPD) mal gestita. La CPD si verifica quando il bambino è troppo grande per passare attraverso il bacino della madre
  • trauma da parto prolungato
  • anomale variazioni della pressione sanguigna
  • encefalopatia ipossico ischemica (HIE)

L’uso inappropriato della ventosa ostetrica e del forcipe può causare lesioni cerebrali e encefalopatia attraverso diversi meccanismi. Questi includono emorragie cerebrali, contusioni cerebrali, stiramento e lacerazione dei vasi sanguigni e del tessuto cerebrale e compressione del cervello con conseguente cambiamento del flusso sanguigno. Forcipe e ventosa ostetrica possono causare gravi emorragie cerebrali nel bambino. Quando un bambino è in sofferenza durante il parto, il forcipe, che ricorda le grandi pinze da insalata, a volte, viene posizionato ai lati della testa del bambino al fine di velocizzare il parto. Ad ogni contrazione, il medico guida la testa del bambino verso il basso e fuori dal canale del parto. La ventosa ostetrica è costituita da una coppa morbida che viene applicata sulla testa del bambino. Un tubo va dalla coppa ad una pompa sottovuoto che fornisce aspirazione. Durante la contrazione, il medico tira applicando una leggera trazione sulla testa del bambino, mentre l’aspirazione sottovuoto aiuta a tirare la testa fuori dal canale del parto. Se il forcipe e la ventosa ostetrica sono applicati in modo non uniforme alla testa del bambino, lo strumento può causare la compressione della testa stessa e conseguenti emorragie intracraniali, che possono portare ad’encefalopatia e convulsioni. La tecnica utilizzata del medico nel “tirare fuori il bambino” deve essere impeccabile: non ci dovrebbe essere nessuna torsione della testa e del collo, la trazione non dovrebbe essere eccessiva, e non bisognerebbe tirare per più di 10 o 15 minuti. Inoltre, se la ventosa si stacca 3 volte durante l’uso, il medico deve passare ad un parto cesareo. I traumi da forcipe o ventose ostetriche possono anche causare la formazione di coaguli di sangue all’interno dei vasi sanguigni, che portano ad ictus, encefalopatia ipossico-ischemica ed encefalopatia neonatale.
Infatti il forcipe e la ventosa ostetrica sottopongono il bambino ad un grande rischio di subire emorragie cerebrali ed encefalite. Questi strumenti ostetrici devono essere utilizzati solo da medici qualificati. Le emorragie cerebrali devono essere tempestivamente riconosciute e trattate in modo che possano essere evitate encefalite e condizioni permanenti come la paralisi cerebrale infantile. Spesso, il trattamento di queste situazioni comprende l’assunzione di farmaci per aiutare a fermare o rallentare l’emorragia, farmaci per aumentare la pressione sanguigna e il volume del sangue, supporto ventilatorio per il bambino (una macchina per la respirazione), e farmaci per diminuire l’infiammazione. La pressione interna al cervello (pressione intracranica) del bambino dovrebbe essere attentamente monitorata.

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