Inversione uterina: cause, gestione e rischi

L'inversione uterina è una complicanza rara ma grave del parto nella quale l'utero si capovolge parzialmente o completamente. Senza l’intervento rapido di uno staff medico formato su come gestire questa emergenza, le conseguenze possono essere anche molto gravi (shock, emorragie e morte).

L’inversione uterina non ha cause note; è solo una delle tante complicanze che può avvenire durante il parto. Esistono comunque dei fattori di rischio (come le anomalie placentari) che possono aumentarne la frequenza.

Il successo del trattamento dipende dalla capacità del medico di agire rapidamente per mantenere stabili i parametri vitali mentre l'utero viene riposizionato nella sua forma originale. Dopo una inversione uterina la madre deve essere monitorata nel tempo.

Cos'è l'inversione uterina?

L'inversione uterina è una complicanza molto rara che può presentarsi durante il parto nella quale l'utero si capovolge parzialmente o completamente. Nel parto naturale il bambino esce dall’utero materno e viaggia attraverso il canale vaginale per poi nascere. Poco dopo, viene espulsa la placenta, l’organo che consente il passaggio di nutrienti dalla madre al bambino durante la gravidanza. Durante il parto naturale l’utero mantiene la sua forma.

Se c’è inversione uterina, invece, la parte superiore dell'utero collassa all'interno della cavità uterina; a volte può anche rigirarsi al rovescio e fuoriuscire al di fuori della vagina. Quando ciò accade, possono esserci gravi perdite di sangue, shock e anche morte.

Assistenti sanitari preparati che sanno gestire questa emergenza possono prevenire tutto ciò.

Stadiazione dell’inversione uterina

Esistono quattro gradi di inversione uterina, a seconda di quanto l’utero è capovolto e quanto prolassa verso altri organi interno:

  • 1° grado (incompleto): la parte superiore dell’utero è collassata all'interno della cavità uterina.
  • 2° grado (completo): la parte superiore dell’utero si piega capovolto verso la cervice uterina.
  • 3° grado (prolasso): la parte superiore dell’utero entra nella parte più profonda del canale vaginale.
  • 4° grado (totale): Sia l'utero che la vagina sporgono al di fuori del corpo.

La maggior parte delle persone con questa condizione ha una inversione uterina di 2° o 3° grado.

Qual è la frequenza dell'inversione uterina?

L'inversione uterina è una condizione rara: si osserva da 1 su 3.500 a 1 su 20.000 parti in tutto il mondo. Molto spesso si verifica entro le prime 24 ore dal parto (inversione uterina acuta); più raramente può essere diagnosticata entro un mese dal parto (inversione uterina subacuta) o dopo un mese (inversione uterina cronica). In casi estremamente rari (solo il 5% delle inversioni uterine), l'utero non subisce inversione a causa del parto ma per irregolarità strutturali come fibromi o tumori.

Quali sono le cause dell'inversione uterina?

Non esistono dati sufficienti per comprendere con certezza cosa possa causare inversione uterina.

Generalmente si pensa che l’utero possa invertirsi quando, dopo il parto, la placenta viene tirata fuori con troppa forza tirando il cordone ombelicale. In realtà l’inversione uterina non è causata da un errore medico ma è semplicemente una delle tante complicazioni che possono verificarsi durante il parto.

Quando il medico tira il cordone ombelicale, organo che collega il bambino alla placenta, esercita una leggera pressione sull'addome per agevolare l’uscita della placenta attraverso una manovra chiamata “Credé”. Questa procedura potrebbe causare inversione uterina se:

  • La placenta si è impiantata sulla parte superiore dell’utero (impianto placentare a imbuto). La placenta può attaccarsi alla parete uterina nella parte superiore, laterale, anteriore o posteriore durante la gravidanza. L’impianto nella parte superiore è il più frequente.
  • L’utero non si contrae dopo il parto (atonia uterina), cosa che generalmente avviene per favorire l’espulsione della placenta e ridurre le dimensioni dei vasi sanguigni in modo da limitare il sanguinamento.

Dato che l’inversione uterina si è verificata anche in assenza di queste condizioni, però, è molto difficile confermare questa ipotesi. Inoltre, la manovra di Credé è utilizzata molto spesso ma gli episodi di inversione uterina sono rari.

Quali sono i fattori di rischio di inversione uterina?

I seguenti fattori di rischio sono presenti in circa la metà dei casi di inversione uterina:

  • Cordone ombelicale corto
  • Travaglio e parto rapidi o prolungati.
  • Uso di farmaci che rilassano l'utero.
  • Primo parto.
  • Feto più pesante della media (macrosomia fetale).
  • Ritenzione della placenta (la placenta non viene espulsa entro 30 minuti dalla nascita del bambino).
  • Preeclampsia grave (una condizione correlata alla gravidanza che può causare ipertensione).
  • Placenta accreta (la placenta cresce così profondamente nella parete uterina che non si separa durante il parto).

Quali sono i segni e sintomi di inversione uterina?

L'inversione uterina può causare gravi perdite di sangue e shock. I sintomi variano, a seconda di quanto sia estrema l'inversione:

  • Sanguinamento vaginale che può essere lieve o grave.
  • Dolore nella parte inferiore della pancia e una sensazione di pressione verso il basso.
  • Una massa liscia e rotonda che sporge dalla vagina.
  • Abbassamento della pressione sanguigna.

I sintomi dello shock includono:

  • Sensazione di vertigini, testa leggera, debole, confusa, stanca o sonnolenza.
  • Battito cardiaco accelerato e respirazione superficiale.
  • Pelle fredda e umida.
  • Crampi muscolari.
  • Sete.

Come viene diagnosticata l'inversione uterina?

I sanitari saranno in grado di diagnosticare inversioni complete semplicemente osservando la paziente. Un utero visibile e forti emorragie sono segni inequivocabili di un utero invertito; inoltre, il medico può palpare l'addome per rilevare eventuali spostamenti dell’utero.

La diagnosi deve avvenire rapidamente in modo che il trattamento salvavita possa iniziare con urgenza.

Come viene trattata l'inversione uterina?

Il successo del trattamento dipende dalla capacità del medico di agire rapidamente per mantenere stabili i parametri vitali mentre la parte superiore dell'utero viene posizionata nella sua posizione originale. La cura che la paziente riceve dipende dal grado di inversione e può comportare:

  • Aumento del numero di sanitari: potrebbe essere necessario personale aggiuntivo per somministrare anestetici, controllare i livelli ematici, fornire trasfusioni e, se necessario, e assistere il ginecologo.
  • Reinserimento manuale dell'utero: il medico può provare a spingere delicatamente la parte superiore dell'utero in posizione attraverso il canale vaginale e la cervice. La madre potrebbe ricevere farmaci che rilassano l’utero per rendere più semplice la manovra. Se possibile, il medico lascerà la placenta attaccata all'utero durante il reinserimento, sempre che questa non si sia già separata: la rimozione della placenta mentre l'utero è fuori dal corpo aumenta il rischio di gravi emorragie.
  • Chirurgia (laparotomia): se l'utero non può essere inserito attraverso la cervice o se si sta perdendo troppo sangue, il medico può eseguire una laparotomia. Il medico farà un'incisione nell'addome per accedere alla cavità pelvica e riposizionare l'utero.
  • Stabilizzazione dell'utero: una volta che l’utero viene riposizionato, la madre potrebbe ricevere farmaci per stimolarne le contrazioni. La spremitura riduce il rischio di sanguinamento e aiuta a mantenere l'utero in posizione.

Le procedure salvavita vengono eseguite in una sala operatoria. Una volta che l'emorragia si è fermata, si può essere spostati in terapia intensiva per effettuare trasfusioni a seconda della necessità.

Prevenzione

L'inversione uterina non può essere prevenuta, ma può essere trattata efficacemente a patto che i sanitari agiscano con urgenza.

Prospettive e prognosi

L'inversione uterina può essere pericolosa per la vita se non viene gestita correttamente. Il tasso di sopravvivenza è molto elevato a patto che siano presenti medici e assistenti preparati per le emergenze; una volta gestita, l’inversione uterina non lascia complicazioni a lungo termine permettendo alle madri di condurre una vita sana.

Si può rimanere incinta dopo un'inversione uterina?

Le donne che hanno subito una inversione uterina hanno avuto altre gravidanze con esisti positivi. Sono necessari, comunque, ulteriori studi per capire se tale condizione possa influenzare negativamente gravidanze successive. È importante informare il proprio medico di eventuali inversioni uterine pregresse poiché tali informazioni potranno aiutarlo nel fornire una assistenza ottimale durante la gravidanza e il parto.

Cosa fare dopo una inversione uterina?

Oltre a mangiare sano, bere molti liquidi e riposare il più possibile è importante seguire le indicazioni dei propri medici che dipenderanno da quanto sangue è stato perso, dalle cure o dal trattamento necessari per superare l’emergenza. Potrebbe, inoltre, essere necessario eseguire analisi del sangue o assumere integratori di ferro dopo emorragie.

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