E’ compito del medico informare la madre dei rischi che comporta l’uso della ventosa ostetrica durante il parto, così come indicare le possibili alternative. Il medico deve anche garantire che la ventosa ostetrica sarà utilizzata in maniera appropriata e che la madre ed il piccolo saranno costantemente monitorati durante e dopo il parto. Danni permanenti possono manifestarsi se il medico è poco esperto o usa in modo sbagliato la ventosa. Non dovrebbero essere effettuate torsioni del collo ne della testa, non dovrebbe essere esercitata un’eccessiva trazione, e la trazione stessa non dovrebbe durare più di 10-15 minuti. Un uso improprio della ventosa può causare i seguenti danni:
- fratture del cranio
- emorragie retiniche (sanguinamento nell’occhio)
- problemi al plesso brachiale/paralisi ostetrica: questo si verifica quando il plesso brachiale (gruppo di nervi delle braccia e delle mani) è non del tutto funzionante. Accade spesso in nascite che coinvolgono distocia alla spalla, ovvero quando la spalla del bambino si blocca sull’osso pelvico della madre. Come risultato di questo tipo di lesione, il bambino non può flettersi e ruotare il braccio. Se il nervo è strappato, possono verificarsi danni permanenti e anche la paralisi del braccio.
- emorragie cerebrali. Una grave complicazione dell’estrazione mediante ventosa è spesso l’emorragia cerebrale subgaleale. Ciò si verifica quando la ventosa rompe una vena che comincia a sanguinare nell’area tra il cuoio capelluto e il cranio. Questa condizione pone il piccolo in pericolo di vita, con un tasso di mortalità fino al 20%. Circa il 90% di tutte le emorragie subgaleali sono collegate ad un parto con ventosa. Questo tipo di sanguinamento è più probabile che si verifichi se la forza è eccessiva, l’applicazione della ventosa è prolungata o se viene utilizzato anche il forcipe (procedura che contrasta con quanto indicato dalle linee guida). Ci sono molti tipi di emorragie cerebrali che possono verificarsi durante l’uso del forcipe. Tali emorragie, spesso, causano deficit neurologici e paralisi cerebrale infantili.
Di seguito sono illustrati altri tipi di emorragia cerebrale:
- Emorragia cerebrale, una forma di ictus che si verifica a seguito di un sanguinamento nel cervello.
- Emorragia sub aracnoidea, sanguinamento nello spazio subaracnoideo, che è l’area tra la più interna delle due membrane che coprono il cervello. Questo tipo di emorragia può portare, nei bambini, a crisi epilettiche, letargia e apnea.
- Emorragia intraventricolare, sanguinamento nel sistema ventricolare del cervello, dove si produce liquido spinale. E ‘il tipo più grave di emorragia intracranica e di solito si verifica in neonati prematuri o con peso alla nascita troppo basso. Ciò perché i vasi sanguigni del cervello dei neonati prematuri non sono completamente sviluppati e sono quindi deboli.7
- Emorragia subdurale o ematoma subdurale, rottura di uno o più vasi sanguigni che sono nello spazio subdurale, che è l’area tra la superficie del cervello e lo strato sottile di tessuto che separa il cervello dal cranio. Convulsioni, elevati livelli di bilirubina nel sangue, allargamento del cranio, riflesso di Moro o estese emorragie retiniche sono frequenti anche con questi tipi di emorragie.
- Cefaloematoma, sanguinamento che si verifica tra il cranio e la sua copertura che si presenta inizialmente come un bernoccolo sulla testa del bambino. Si verifica poche ore dopo la nascita e si sviluppa per un tempo che va dalle 2 settimane a un paio di mesi.
- L’uso inappropriato di ventose ostetriche può causare gravi danni cerebrali dovuti a emorragia, contusioni nel cervello, strappo o lacerazione dei vasi sanguigni o del tessuto cerebrale, compressione del cervello per i cambiamenti nel flusso sanguigno. Inoltre, i traumi dovuti all’uso della ventosa possono causare la formazione di coaguli di sangue all’interno dei vasi sanguigni (trombosi). Tali coaguli possono causare ictus.
Le lesioni sopra elencate possono causare paralisi cerebrale infantile, crisi epilettiche e altre forme di danni cerebrali.
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