Dopo aver ricevuto la diagnosi di paralisi cerebrale infantile, i medici monitorano nel tempo le tappe fondamentali dello sviluppo del bambino per valutare la necessità di particolari interventi o terapie. I risultati ottenuti da alcuni test, soprattutto quelli che mettono a confronto le capacità del bambino con paralisi cerebrale infantile con quelle dei suoi coetanei sani, spesso sconvolgono i genitori ma sono necessari per poter supportare lo sviluppo del bambino, indirizzare interventi e trattamenti e, di conseguenza, renderlo autonomo il più possibile nell’esecuzione delle attività quotidiane.
I bambini con paralisi cerebrale infantile hanno le loro tempistiche e le condizioni iniziali potrebbero non corrispondere a quelle future. Ogni genitore dovrebbe imparare ad apprezzare ogni piccolo progresso che il proprio figlio compie, poiché ogni traguardo raggiunto è un passo fondamentale per raggiungere il successivo.
Paralisi cerebrale Spastica
La maggior parte degli individui affetti da paralisi cerebrale presenta la forma spastica in cui l'individuo ha un tono muscolare anormale con muscoli rigidi che rendendo difficile il movimento. La paralisi cerebrale spastica può colpire parti specifiche del corpo lasciando le restanti inalterate o molto meno colpite, a differenza di altri tipi di paralisi cerebrale infantile che colpiscono l'intero corpo. In caso di paralisi cerebrale spastica si può osservare:
- Emiparesi: è interessato principalmente un lato del corpo
- Diparesi: è colpita soprattutto la metà inferiore del corpo
- Tetraparesi:
sono colpiti tutti e quattro gli arti. Possono essere colpiti anche i muscoli del tronco, del viso e della bocca.
Questi termini creano spesso confusione perché il modo in cui la paralisi cerebrale infantile colpisce le diverse parti del corpo può cambiare nel tempo.
Un medico può usare la parola “diplegia” per descrivere un individuo che ha danni di entità minore nella metà superiore rispetto alla metà inferiore del corpo, anche se tutti e quattro gli arti sono colpiti.
Questo, però, può causare confusione nello stabilire il trattamento necessario perché una diagnosi di paralisi cerebrale diplegica può indicare che la parte superiore del corpo non richiede un trattamento. Un altro medico, esaminando lo stesso bambino, potrebbe riconoscere questo problema e diagnosticare quadriplegia.
Paralisi cerebrale Discinetica
Circa il 10-20% dei pazienti con paralisi cerebrale è affetto dalla sua forma discinetica caratterizzata da tre diversi tipi di movimenti involontari (che possono manifestarsi anche singolarmente) tra cui distonico, atetoide e coreico.
Questi disturbi del movimento coinvolgono spesso tutto il corpo e sono particolarmente evidenti quando la persona si muove, ma possono manifestarsi anche a riposo. Gli individui che hanno movimenti discinetici spesso soffrono anche di spasticità, forma di paralisi cerebrale definita mista. Esistono 3 tipi distinti di disturbi del movimento tipicamente causati dalla paralisi cerebrale discinetica:
- Distonia: caratterizzata da contrazioni muscolari intermittenti o prolungate che portano a sequenze di movimenti con torsioni, posture anomale o entrambi. Le posture distoniche sono spesso innescate da tentativi di movimento volontario. La distonia può essere focale, presente in una sola parte del corpo e osservabile durante compiti o posture specifiche (distonia compito-specifica), oppure in tutto il corpo, nota come distonia generalizzata.
- Atetosi: vengono compiuti movimenti di torsione lenti, continui e involontari che impediscono una postura stabile. Le parti del corpo coinvolte sono sempre le stesse (a differenza dei movimenti coreiformi in cui le parti del corpo interessate possono cambiare). Il termine "atetosi" deriva dalla parola greca che significa "senza posizione o luogo" e si riferisce all'incapacità della persona di mantenere una postura stabile.
- Corea:
caratterizzata da una sequenza di uno o più movimenti involontari, bruschi e irregolari. A differenza dei movimenti distonici, i movimenti coreiformi sembrano più rapidi, imprevedibili e continui. Le persone con corea lieve possono apparire irrequiete o goffe, mentre quelle con corea più grave hanno movimenti più ampi e più evidenti. I movimenti coreici possono sembrare fluire in modo casuale da un gruppo muscolare all'altro e coinvolgere il tronco, il collo, il viso, la lingua, le gambe e le braccia. Possono verificarsi anche con atetosi (coreoatetosi), o con movimenti distonici. I movimenti coreici si attenuano durante il sonno.
Paralisi cerebrale Atassica
Circa l'1-10% delle persone con paralisi cerebrale presenta la forma atassica, causata da danni ai centri di equilibrio del cervello.
In questo caso, gli individui possono avere problemi di equilibrio, nella percezione della profondità e nella coordinazione.
Il paziente atassico mostra movimenti mirati traballanti (causati da muscoli che non riescono a raggiungere un obiettivo specifico) e può anche comportare difficoltà nel coordinare movimenti precisi delle dita (abilità motorie fini) come scrivere o usare utensili. La parola "atassia" deriva dalla parola greca "a taxis" che significa "senza ordine o privo di coordinazione".
L'atassia può colpire qualsiasi parte del corpo e può portare a difficoltà nel parlare, nella deglutizione e nella coordinazione dei movimenti oculari.
Misto
Questi individui presentano alcuni dei sintomi delle tre forme precedentemente descritte di paralisi cerebrale. La forma mista più comune comprende la spasticità e i movimenti discinetici, ma sono possibili anche altre combinazioni.
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