Epidurale e lesioni alla nascita

Il travaglio e il parto rappresentano un'esperienza particolarmente dolorosa per le donne e la gestione del dolore è un aspetto importante della moderna pratica ostetrica. L’epidurale è diventato il metodo più utilizzato per gestire il dolore durante il parto e viene somministrata ogni anno a milioni di donne in travaglio. In Italia circa il 20% delle partorienti ricorre all'epidurale.

Stime recenti indicano che questo metodo viene utilizzato in oltre la metà di tutti i parti negli Stati Uniti e in Canada e che il 71% delle donne incinte riceve un'anestesia epidurale o spinale. Sebbene l'epidurale sia generalmente considerata sicura, presenta comunque secondo una serie di rischi ed effetti collaterali che possono secondo alcuni studi aumentare il rischio di complicanze e relative lesioni alla nascita.

È per questo che le donne dovrebbero valutare i pro e i contro dell’epidurale per fare la scelta migliore per la loro salute e quella del bambino. Altri studi negano correlazioni tra danni da parto ed epidurale.

Cos'è l'epidurale?

L'epidurale è un particolare metodo di somministrazione di un anestetico locale che intorpidisce la metà inferiore del corpo della madre per bloccare la sensazione di dolore provata durante il travaglio e il parto. Il farmaco anestetico viene iniettato direttamente in un'area della colonna vertebrale della madre chiamata spazio epidurale (da cui deriva il nome "epidurale"), un'area piena di liquido che racchiude la parte esterna del midollo spinale.

Il corpo trasmette segnali di dolore al cervello attraverso nervi che si diramano dalla colonna vertebrale; l’iniezione di anestetici nello spazio epidurale è molto efficace nel bloccare il passaggio di questi segnali. Dato che, però, una singola iniezione di anestetico non è sufficiente per coprire l’intera durata del travaglio e del parto, per evitare che l’effetto del farmaco svanisca, l'anestesista inserisce un tipo speciale di ago che rimane fisso nella schiena della madre ed è collegato a un catetere o a una flebo.

Ciò offre ai medici 2 opzioni: utilizzare il catetere per somministrare dosi aggiuntive di farmaco secondo necessità, oppure collegare il catetere a un dispositivo a pompa che fornirà continuamente il farmaco in piccole quantità. Inserire correttamente l'ago può essere difficile e richiedere diversi tentativi. L’epidurale è molto efficace nell’eliminare il dolore, tanto che meno di 1 madre su 100 necessita di anestetici aggiuntivi dopo aver ricevuto l’epidurale.

Il tipo di farmaci somministrati tramite epidurale sono noti come anestetici locali poiché bloccano il dolore in aree mirate del corpo.

Rischi ed effetti collaterali dell'epidurale

Gli effetti collaterali specifici differiscono leggermente a seconda del tipo di farmaco utilizzato nell'epidurale; gli effetti collaterali comuni a tutte le epidurali sono:

  • Abbassamento della pressione sanguigna: circa il 14% delle donne sottoposte all'epidurale manifesta un improvviso calo della pressione sanguigna che può aumentare il rischio di alcune complicazioni e può anche causare nausea e malessere.

  • Febbre: l'epidurale provoca la febbre in circa il 23% delle donne. Un improvviso picco di febbre materna può avere gravi ripercussioni sul bambino; un recente studio, infatti, ha dimostrato che la febbre indotta dall’epidurale aumenta le probabilità che il bambino nasca con scarso tono muscolare, problemi respiratori e bassi punteggi di Apgar.

  • Problemi di minzione: poiché l'epidurale intorpidisce la parte inferiore del corpo, circa il 15% delle donne manifesta difficoltà a urinare e talvolta, richiede l’uso di un catetere.

Ulteriori rischi per la madre in seguito a epidurale includono convulsioni, aumento del rischio di infezione, difficoltà respiratoria e danni ai nervi. L’epidurale non aumenta il rischio di parto cesareo.

Epidurale: rischi di danni da parto al neonato?

Alcuni studi scientifici hanno dimostrato una correlazione tra l’uso dell’epidurale e un tasso leggermente più elevato di bambini a cui viene diagnosticata una lesione alla nascita. La ragione di ciò non dipende dai farmaci utilizzati nell’epidurale poiché totalmente innocui per il bambino. Il motivo principale per cui l'epidurale crea un rischio leggermente più elevato di lesioni alla nascita è che l'epidurale tende a rallentare il processo del parto.

Dato che il parto vaginale richiede contrazioni muscolari e spinte da parte della madre e che l'epidurale rende insensibili i muscoli e la parte inferiore del corpo, le spinte risultano così poco efficaci da prolungare o ritardare il processo del parto vaginale, aumentando, così, il potenziale rischio di lesioni alla nascita.

Dato che il travaglio e il parto sono eventi molto stressanti anche per il bambino, più si prolungano, maggiori sono i rischi di disagio fisico, privazione di ossigeno e danni cerebrali. Inoltre, quando il parto non procede abbastanza velocemente, potrebbe essere necessario che i medici intervengano utilizzando dispositivi di assistenza al parto come forcipe o ventosa, mentre quando non viene somministrata l'epidurale, l’utilizzo di questi strumenti è necessario nel meno del 10% delle volte.

Viceversa, quando la madre riceve un’epidurale, il tasso di parto assistito aumenta fino al 15%; ciò si traduce in un aumento significativo del rischio di lesioni alla nascita.

L'argomento è tuttavia controverso. Esistono infatti studi che negano la correlazione tra uso di epidurale e danni da parto al neonato.

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