Le lacerazioni vaginali, dette anche lacerazioni perineali, sono uno dei tanti disagi fisici che le donne potrebbero dover affrontare durante il parto. Il perineo è la piccola area di tessuto che separa la vagina dal retto. Le lacerazioni si verificano quando la pelle e il tessuto in quest'area vengono strappati a causa degli sforzi eccessivi durante il parto vaginale e sono estremamente comuni a causa dell'enorme pressione e forza che viene esercitata nello spingere la testa del bambino attraverso il canale del parto. Oltre il 90% delle neomamme subiranno un certo grado di lacerazione durante il parto vaginale perché il loro tessuto perineale è meno elastico.
Le rotture perineali sono classificate in 4 diversi gradi di gravità che vanno da lacerazioni molto lievi del rivestimento esterno a tagli estremamente profondi che possono colpire i muscoli e i tessuti anali.
Lacerazione vaginale di primo grado
Le lesioni perinatali di primo grado sono le meno gravi e consistono in una lesione superficiale che interessa solamente il rivestimento esterno senza compromettere alcun tessuto o muscolo sottostante. Nella maggior parte dei casi non sono necessari punti di sutura e potranno provocare dolore solo nella prima settimana per poi guarire rapidamente.
Lacerazione vaginale di secondo grado
Le lacerazioni di secondo grado, il tipo più comune di lacerazione vaginale, sono più gravi poiché lo strappo interessa anche il tessuto mucoso sottostante.
Questo tipo di lesione richiede dei punti di sutura e impiega circa il doppio del tempo per guarire rispetto alle lacerazioni di primo grado.
Lacerazione vaginale di terzo grado
La lesione è di terzo grado quando penetra più in profondità negli strati di tessuto attorno alla vagina e nei muscoli dello sfintere anale. Queste lesioni sono generalmente così gravi da richiedere un intervento chirurgico per suturare separatamente ogni strato di tessuto interessato. Il recupero da questo tipo di lacerazione può essere molto lungo e doloroso.
Lacerazione vaginale di quarto grado
Le lesioni di quarto grado si verificano quando le lacerazioni diventano così profonde da interessare il rivestimento del retto. Queste lesioni sono le più gravi e, fortunatamente, le più rare. Per ricucire i vari strati di tessuto lesionato è necessario un complesso intervento chirurgico. In seguito a una lacerazione di quarto grado la donna potrà avere conseguenze permanenti come disfunzioni del pavimento pelvico e problemi con la minzione.
Lacerazione vaginale di quarto grado
Le lacerazioni vaginali sono spesso una conseguenza inevitabile del parto vaginale poiché spingere la testa del bambino fuori dallo stretto canale del parto richiede elasticità e allungamento dei tessuti. Durante il travaglio gli ormoni rilasciati nel corpo della madre aiutano la pelle attorno alla vagina ad assottigliarsi permettendole di allungarsi più facilmente. In alcuni casi, però, questo non è sufficiente e la pressione della testa del bambino che spinge verso l'esterno lacera il tessuto.
La lacerazione vaginale è molto comune in quasi tutti i parti naturali, ma ci sono alcuni fattori di rischio che rendono più probabile che queste lesioni si verifichino. Questi includono:
- Primo parto: le lacerazioni vaginali sono molto più frequenti nelle donne che partoriscono per via vaginale per la prima volta; circa il 90% delle neomamme, infatti, subisce lacerazioni durante il primo parto.
- Bambino di grandi dimensioni: se il bambino è troppo grande (una condizione nota come macrosomia fetale ) è più probabile che si verifichino lacerazioni vaginali.
- Travaglio rapido: in caso di travaglio molto veloce, la pelle e i tessuti potrebbero non avere abbastanza tempo per assottigliarsi e allungarsi, rendendo più probabile la lacerazione.
- Presentazione a faccia in su: se il bambino si presenta in posizione a faccia in su sarà più probabile che si verifichi uno strappo perché la testa e il collo dovranno estendersi sotto l'osso pelvico che crea una maggiore pressione e aumenta la possibilità di strappi.
- Spalla bloccata: se la spalla del bambino rimane bloccata sull'osso pelvico (una complicazione nota come distocia di spalla), i medici potrebbero dover effettuare una manovra con trazione laterale per rimuovere la spalla, il che aumenta il rischio di lesioni di 3° o 4° grado.
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