La paralisi cerebrale può avere un impatto significativo sulle funzioni fisiche e cognitive di una persona, nonché sulla sua qualità della vita.
La paralisi cerebrale è un disturbo neurologico che compromette il movimento, il tono muscolare e la coordinazione. È causata da danni al cervello in via di sviluppo e può manifestarsi durante la gravidanza, il parto o nei primi anni di vita. E' il disturbo motorio più comune tra i bambini.
La paralisi cerebrale è prevenibile?
Purtroppo, al momento non esiste un metodo certo per prevenire completamente la paralisi cerebrale congenita o acquisita. Tuttavia, la paralisi cerebrale dovuta a traumi alla nascita e ad errori medici è prevenibile.
I traumi alla nascita che possono portare alla paralisi cerebrale includono:
- Ritardo nell’esecuzione del parto cesareo
- Mancata individuazione e intervento nella gestione delle anomalie del cordone ombelicale
- Trauma alla nascita dovuto a parto indotto
- Mancata diagnosi e mancato trattamento delle infezioni nella madre o infezioni nel neonato
- Mancato monitoraggio del battito cardiaco e dei livelli di ossigeno nel feto
- Lesioni da parto causate dall'uso improprio di ausili medici (tra cui la ventosa ostetrica)
Inoltre, sebbene la paralisi cerebrale di origine genetica non sia prevenibile, ci sono comunque alcune cose che genitori e medici possono fare prima, durante e dopo la gravidanza per contribuire a ridurre il rischio.
Riduzione del rischio
I fattori che possono aiutare a ridurre il rischio di paralisi cerebrale e altri problemi dello sviluppo sono:
Prima della gravidanza:
-Mantenere uno stile di vita sano, anche diagnosticando e trattando tempestivamente eventuali infezioni o altri problemi di salute della madre.
-Vaccinarsi contro le malattie che potrebbero danneggiare il feto in via di sviluppo, come per esempio la varicella e la rosolia.
-Se si utilizzano trattamenti per la fertilità, valutare eventuali opzioni per ridurre il rischio di gravidanze multiple (gemelli, trigemini, ecc.) trasferendo un solo embrione alla volta.
Durante la gravidanza:
-Partecipare regolarmente a tutte le visite prenatali per sapere come comportarsi o cosa fare per avere una gravidanza sana.
-Ridurre il rischio di infezioni che potrebbero danneggiare il bambino in via di sviluppo, ad esempio lavandosi spesso le mani con acqua e sapone ed evitando il contatto con persone affette da infezioni contagiose.
-Contattare il medico curante in caso di sintomi o di infezioni durante la gravidanza.
-Eseguire il test di compatibilità Rh poiché la differenza nel gruppo sanguigno o l'incompatibilità Rh tra madre e figlio può causare ittero e, nei casi più gravi portare a kernittero, un tipo di danno cerebrale. I medici possono prevenire queste gravi complicazioni trattando la madre con immunoglobuline Rh alla 28a settimana di gravidanza e subito dopo il parto.
Dopo il parto:
-Informarsi su come favorire la salute e la sicurezza del bambino nei primi mesi di vita.
-Monitorare la presenza di eventuale ittero in ospedale ed entro 48 ore dalle dimissioni, poiché l'ittero grave non trattato può causare kernittero e quindi danni cerebrali.
-Vaccinare il bambino contro le infezioni che possono causare meningite ed encefalite, vaccino contro l'Haemophilus influenzae di tipo b e il vaccino contro lo pneumococco inclusi.
-Previeni possibili lesioni alla testa utilizzando un seggiolino auto appropriato, rendendo la casa a prova di bambino e sorvegliando attentamente il neonato.
Queste misure potrebbero non garantire che il bambino non sviluppi paralisi cerebrale ma possono contribuire a ridurre il rischio di complicazioni e fungere da misura iniziale per garantire una gravidanza e un parto più sani.
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Paralisi cerebrale: le conseguenze nel lungo termine
La paralisi cerebrale può avere effetti significativi a lungo termine sulle funzioni fisiche e cognitive di una persona, nonché sulla sua qualità di vita. Questi effetti variano a seconda della gravità della condizione e dell'area cerebrale interessata ed includono:
- Effetti fisici: rigidità e debolezza muscolare e difficoltà di coordinazione ed equilibrio che rendono. difficile svolgere attività quotidiane, come camminare, mangiare e vestirsi. Nei casi più gravi, una persona con paralisi cerebrale può necessitare di una sedia a rotelle o di altri ausili per la mobilità.
- Effetti cognitivi: difficoltà di parola, linguaggio e comunicazione. In alcuni casi, una persona con paralisi cerebrale può avere disabilità intellettive o difficoltà di apprendimento.
- Effetti psichici: depressione e ansia che possono essere causate dalle difficoltà di vivere con una disabilità fisica o cognitiva.
Vivere con la paralisi cerebrale può rappresentare una sfida estremamente complessa, poiché gli effetti fisici, cognitivi ed emotivi associati a questa condizione incidono profondamente sulla qualità della vita e sulla capacità di svolgere le attività quotidiane in modo autonomo.
Per questo motivo, le lesioni alla nascita che determinano una paralisi cerebrale e che sono riconducibili agli errori di un operatore sanitario risultano particolarmente gravi e inaccettabili.
Paralisi cerebrale e colpa medica
Vivere con la paralisi cerebrale richiede adattamento, attenta pianificazione e pazienza. Sebbene si tratti di un disturbo complesso, sono disponibili terapie e trattamenti che possono aiutare a superare alcune delle difficoltà e a promuovere una vita più sana e appagante.
Se la paralisi cerebrale di un neonato è stata causata da negligenza, imprudenza o imperizia medica, i genitori potrebbero avere diritto al risarcimento relativamente a:
- danno alla salute e morale del bambino
- danno da perdita di capacità di lavoro del bambino
- danno riflesso dei familiari
- danno da spese per assistenza dei genitori
Intraprendere un'azione legale la struttura sanitaria può essere un processo difficile ed emotivamente estenuante. Per questo motivo, le famiglie possono trarre beneficio dalla guida e dal supporto di un avvocato esperto in casi di danni da parto, che può aiutarle a ottenere il risarcimento a cui hanno diritto.
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