Ipertensione lieve in gravidanza: i rischi per la mamma e per il bambino

Durante la gravidanza la futura madre può soffrire di ipertensione cronica lieve, condizione spesso correlata a preeclampsia, distacco della placenta e ictus.

Uno studio recente ha osservato come un trattamento farmacologico contro l’ipertensione determini una diminuzione delle complicazioni sia per le madri che per i loro bambini.

Ipertensione di grado lieve e conseguenze sulla gravidanza

Durante la gravidanza, l'ipertensione materna è spesso correlata ad altre complicazioni, come preeclampsia, eclampsia, distacco della placenta e ictus. A causa di questa condizione alcune donne necessitano dell’induzione del travaglio per partorire.

L’ipertensione può essere classificata come lieve o grave e richiede un differente approccio terapeutico a seconda della gravità.

Un recente studio, i cui risultati sono stati pubblicati sul New England Journal of Medicine, ha osservato gli effetti di un trattamento farmacologico su donne gravide affette da ipertensione cronica di grado lieve (con valori pressori di 160/100).

I ricercatori, in particolare, hanno osservato se il trattamento fosse efficace nel ridurre la probabilità di complicanze della gravidanza e del parto: i risultati ottenuti hanno dimostrato che il trattamento farmacologico determina una diminuzione delle complicazioni sia per le madri che per i loro bambini.

Lo studio

Per condurre lo studio i ricercatori hanno arruolato 2408 partecipanti, donne fino alla 23a settimana di gravidanza, primipare e con ipertensione cronica lieve. Metà delle donne (gruppo attivo) sono state trattate con farmaci contro l’ipertensione approvati per donne in gravidanza, mentre altre (gruppo di controllo) non sono state trattate (a meno che non soffrissero di grave ipertensione).

Nelle donne trattate il valore della pressione si è abbassato a 140/90. L'ipertensione grave si riferisce alla pressione sistolica pari o superiore a 160 mm Hg o alla pressione diastolica pari o superiore a 105 mm Hg.

La pressione sanguigna diastolica si riferisce alla pressione arteriosa tra i battiti cardiaci mentre la pressione sanguigna sistolica è esattamente l'opposto ed è la misura della pressione nelle arterie quando il cuore batte.

Se non trattata, l’ipertensione può causare delle complicanze: alcune donne incinte sviluppano grave preeclampsia, mentre altre partoriscono bambini prematuri (nati prima delle 35 settimane).

Altre soffrono del distacco della placenta e, nel peggiore dei casi, alcune madri perdono il feto o il neonato. La preeclampsia si verifica tipicamente dopo 20 settimane di gestazione e produce ipertensione cronica che può causare basso peso nei bambini, parto prematuro, distacco della placenta, sindrome HELLP (una forma grave di preeclampsia), eclampsia, malattie cardiovascolari e danni agli organi interni.

In alcuni casi, sia la madre che il bambino subiscono gravi complicazioni correlate alla preeclampsia, come un peso alla nascita inferiore al normale e prematurità. Il trattamento clinico include farmaci sicuri per la gravidanza in grado di abbassare la pressione sanguigna.

I risultati dello studio hanno rilevato che le donne trattate con il farmaco per la pressione subiscono un numero minore di complicazioni correlate all’ipertensione come preeclampsia, bambini con basso peso alla nascita, prematurità e altre complicanze materne e neonatali.

I differenziali percentuali sono inferiori all'1% per tutte le possibili condizioni analizzate, ma l'incidenza di preeclampsia e parto prematuro sono significativamente differenti tra le donne trattate e quelle di controllo, con il gruppo trattato che mostra risultati migliori.

Le donne che hanno ricevuto il farmaco, infatti, hanno quasi il 20% in meno di probabilità di soffrire di forme gravi di preeclampsia e parto prematuro.

I risultati dello studio sono promettenti per tutte le donne che in gravidanza soffrono di ipertensione cronica lieve e preeclampsia poiché mostrano vantaggi nel trattare le donne per evitare alcuni gravi effetti correlati a queste condizioni.

I medici dovrebbero tenere conto di questi risultati e valutare questa forma di prevenzione trattando le future madri con ipertensione cronica lieve per ridurre l’incidenza di complicazioni sia per le donne che per i loro bambini.

Non trattare l’ipertensione in gravidanza può causare gravi danni sia alla madre che al bambino.

I costi sia finanziari che emotivi per le cure di un bambino che ha subito lesioni alla nascita sono enormi. Spesso, i neonati che subiscono danni alla nascita necessitano di trattamenti a lungo termine negli ospedali, nei centri privati e a casa, a seconda della gravità della condizione.

Alcuni bambini superano problemi fisici temporanei nel tempo, mentre altri necessitano di cure mediche a lungo termine, anche per tutta la vita.

Alcuni possono subire ritardi cognitivi e fisici che richiedono supporto di macchinari, assistenza continua, dispositivi medici per respirare e nutrirsi richiedendo cure costanti.

Lo stesso può valere per le madri che per un periodo limitato di tempo o per tutta la loro vita necessitano di assistenza medica continua a causa di danni subiti per ipertensione in gravidanza.

La madre infatti, in seguito a convulsioni o ictus, può subire una paralisi la cui estensione dipende dall’area del cervello interessata.

L’ipertensione, inoltre, può danneggiare gli organi interni causando una serie di condizioni che vanno da una minzione frequente alla necessità di un intervento chirurgico a cuore aperto per risolvere complicazioni cardiache.

Nei casi più gravi alcune donne necessitano di un trapianto di rene o di fegato o di trasfusioni di sangue in seguito a emorragie causate dal distacco della placenta. Il distacco della placenta può causare addirittura la morte del bambino e anemia grave nella madre tale da renderla incapace di prendersi cura del neonato proprio nel momento in cui questo più necessita delle cure materne.

I medici devono essere sempre molto attenti e formati per proteggere sia la madre che il bambino durante il travaglio e il parto. Devono saper prendere decisioni con urgenza, valutando di volta in volta l’azione migliore da compiere ed essere pronti ad agire in caso di complicazioni materne o fetali. Nonostante la loro formazione medica e l'esperienza, a volte i medici compiono errori che danneggiano sia la madre che il bambino.

Errori o omissioni possono essere causati da molti fattori, alcuni di questi evitabili e prevenibili. In caso di accertata colpa medica le famiglie danneggiate possono richiedere un risarcimento dei danni.

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