Fecondazione assistita: rischi per il bambino e per la mamma

Negli ultimi 20 anni i trattamenti per la fecondazione assistita sono diventati sempre più comuni. Si stima che circa il 5% delle nascite in tutto il mondo oggi siano il risultato di trattamenti per la fertilità e questo tasso è probabilmente ancora più elevato in Europa occidentale, inclusa l'Italia.

Sebbene i trattamenti di riproduzione assistita possano essere una benedizione per le coppie che non riescono a concepire naturalmente, studi recenti hanno rilevato che i trattamenti per la fertilità aumentano significativamente il rischio di danni da parto, inclusa la paralisi cerebrale  infantile.

Fecondazione assistita

Negli ultimi 20 anni sempre più donne sono ricorse a trattamenti per la fertilità e tecniche per la riproduzione assistita, soprattutto nei paesi sviluppati. Questo aumento è attribuibile a numerosi fattori.

In primo luogo, il tenore di vita e il livello di istruzione delle donne nei paesi sviluppati sono migliorati in modo significativo negli ultimi anni, così come anche il ruolo delle donne nella società. Il risultato di questi cambiamenti è che sempre più donne si sposano o hanno figli più in là nel tempo.

Dato che con l’avanzare dell’età la fertilità delle donne diminuisce, la richiesta di trattamenti per la fertilità è rapidamente aumentata alimentando il rapido sviluppo di tecnologie riproduttive nuove e migliorate, che presto sono diventate molto più convenienti e disponibili.

Le donne che necessitano di trattamenti e interventi per la fecondazione assistita hanno oggi una serie di opzioni terapeutiche:

  • Induzione dell’ovulazione: l’induzione dell’ovulazione (rilascio di un ovulo una volta al mese) mediante stimolazione ovarica è probabilmente il trattamento per la fertilità più comunemente utilizzato. Circa il 40% delle donne con problemi di fertilità, infatti, ha difficoltà a ovulare. L'induzione dell'ovulazione avviene mediante la somministrazione di farmaci che, regolando i recettori ormonali della donna, stimolano il rilascio di più ovuli in un singolo ciclo, aumentando così le possibilità di una eventuale fecondazione.

  • Inseminazione intrauterina: l'inseminazione intrauterina (più comunemente nota come "inseminazione artificiale") è una tecnica utilizzata quando la sola stimolazione ovarica non è sufficiente. I campioni di sperma raccolti dal padre vengono purificati e selezionati per aumentare la concentrazione degli spermatozoi sani che vengono poi inseriti direttamente nell'utero della donna nel momento dell'ovulazione.

  • Fecondazione in vitro: la fecondazione in vitro è la tecnica di riproduzione assistita più complessa. Lo sperma raccolto dal padre viene selezionato per prelevare gli spermatozoi sani e, dopo stimolazione ovarica, le uova prelevate dalla madre vengono selezionate. Gli spermatozoi e gli ovuli vengono poi mescolati in una piastra da laboratorio e uno o più ovuli fecondati (embrioni) vengono impiantati direttamente nell'utero della donna. La gravidanza avrà luogo solo se gli embrioni verranno “accettati” dal corpo della donna e si impianteranno nella mucosa uterina.

Riproduzione assistita e lesioni alla nascita

Tra il 1996 e il 2010 sono stati pubblicati i risultati di alcuni studi indipendenti che hanno valutato la correlazione tra i trattamenti per la fertilità e l’aumento del rischio di lesioni alla nascita. Tutti questi studi hanno evidenziato un aumento del rischio (quasi raddoppiato) di paralisi cerebrale e altre lesioni alla nascita nei bambini concepiti con l’ausilio di trattamenti per la fertilità.

I risultati dello studio hanno anche evidenziato come questo aumento del rischio non sia legato all’utilizzo di farmaci o alle tecniche utilizzate; in realtà è che queste tecniche funzionano “troppo” e sono così efficaci da consentire spesso gravidanze multiple (2 o più bambini gemelli).

Studi condotti in Canada hanno evidenziato come quasi il 40% delle gravidanze ottenute mediante fecondazione in vitro abbiano avuto come risultato multipli (2 o più). Considerando che la paralisi cerebrale è 6 volte più probabile nei gemelli e 9 volte più probabile nei gemelli trigemini rispetto ai singoli bambini, è chiaro capire perché nei bambini nati post trattamenti per la fertilità le lesioni alla nascita siano più frequenti.

Nelle gravidanze gemellari e trigemellari sia hanno molte più probabilità di parto prematuro; la prematurità è il principale fattore di rischio per lesioni alla nascita come la paralisi cerebrale infantile. In più, i gemelli concepiti tramite fecondazione in vitro hanno anche maggiori probabilità di nascere prematuramente rispetto ai bambini concepiti naturalmente. Un altro fattore di rischio è legato all’età delle donne che si sottopongono alla fecondazione in vitro.

Oltre ad aumentare la probabilità di gravidanza gemellare e plurigemellare e di parto prematuro, i trattamenti per la fertilità possono avere anche effetti dannosi diretti sullo sviluppo fetale; per comprendere il perché di questo fenomeno sono in corso ulteriori studi.

I trattamenti per la fertilità possono aumentare i rischi per la madre

Secondo i risultati di uno studio recente, le donne che si sottopongono a trattamenti per la fertilità hanno un rischio maggiore (più del doppio) di subire un ictus fino a un anno dopo il parto rispetto alle donne che hanno concepito naturalmente.

L'ictus emorragico si verifica quando un vaso del cervello si rompe e provoca sanguinamento all’interno o intorno al cervello. Ciò può essere causato da vari fattori, tra cui ipertensione, aneurismi o anomalie dei vasi sanguigni.

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