Bambino in terapia intensiva neonatale: dieci consigli per i genitori

Per ogni genitore il giorno del parto è quasi sempre un momento di festa, spesso accompagnato da molteplici emozioni, come eccitazione, nervosismo e gioia.

Se, però, subito dopo il parto il neonato necessita del ricovero in terapia intensiva, i genitori sono costretti a vivere momenti incredibilmente complessi. Qui di seguito 10 consigli su come affrontare al meglio l’eventuale ricovero del proprio bambino nell’unità di terapia intensiva neonatale.

1. Interagire il più possibile con il proprio neonato

I primi giorni di vita di un bambino costituiscono per tutti un periodo critico e delicato per la gestione del rapporto neonato/genitori.

Numerosi studi hanno dimostrato i benefici del legame, sia fisico che emotivo, tra i genitori e i loro neonati nei primissimi giorni di vita e l’importanza del contatto “pelle a pelle” per lo sviluppo emotivo del bambino. Trascorrere del tempo con il proprio neonato quando è ricoverato in terapia intensiva è quindi particolarmente importante e i genitori devono individuare la giusta strategia per instaurare un legame genitore-figlio.

È fondamentale chiedere agli infermieri e ai medici presenti nell’unità di terapia intensiva neonatale di poter tenere, massaggiare, nutrire o interagire con il proprio neonato, sempre che ciò non metta a rischio la salute del neonato nel caso specifico.

Se ciò non fosse possibile è altrettanto utile poter leggere, parlare o cantare per il bambino o persino decorare e personalizzare il suo spazio.

2. Prendersi cura di sé stessi

Spesso i neogenitori di bambini ricoverati in terapia intensiva neonatale trascurano sé stessi poiché troppo preoccupati per lo stato di salute del loro bambino o perché si sentono in colpa per dedicare del tempo a loro stessi.

Qualunque sia il motivo è però assolutamente importante che i genitori curino il loro stato di salute, soprattutto quando il loro bambino è ricoverato in terapia intensiva.

Per alleviare i sentimenti di panico, paura, senso di colpa e ansia, i genitori devono dormire, prendersi del tempo per sé, fare esercizio fisico, mangiare correttamente, trascorrere del tempo con la famiglia e gli amici e fare delle pause dalla terapia intensiva. Rilasciando le emozioni negative, i genitori potranno affrontare le sfide che la situazione richiede con mente sana e lucida e forza rinnovata.

3. Acquisire familiarità con l’ambiente circostante

Per conoscere meglio l'ambiente in cui ci si trova, è utile visitare la terapia intensiva neonatale e l'ospedale sia prima che dopo il parto.

A tale scopo gli ospedali permettono di programmare delle visite presso la terapia intensiva neonatale e le sale parto in modo che i genitori possano sentirsi più a loro agio durante i primi giorni di vita del bambino, in particolare per quelle famiglie con gravidanze ad alto rischio.

4. Cercare aiuto dagli altri

Nessun neogenitore dovrebbe assumersi da solo il peso della cura del proprio neonato; questo è vero soprattutto nei casi in cui il bambino sia ricoverato in terapia intensiva neonatale dove è estremamente importante saper accettare l'aiuto di familiari, amici, gruppi di supporto, personale ospedaliero e altri genitori che hanno già vissuto una esperienza simile.

Amici e familiari possono anche aiutare con la preparazione dei pasti, la gestione della casa e la cura degli altri eventuali figli in modo da avere il tempo per instaurare un legare con il neonato, prendersi cura di sé e fare ciò che è necessario per affrontare la situazione.

È fondamentale che i genitori cerchino aiuto da professionisti per tutelare la loro salute emotiva e mentale, se necessario, come psicologi, consulenti, terapisti o psichiatri, soprattutto nel caso in cui il genitore sperimenti apatia, distacco, impulsi violenti, depressione, confusione, istinti suicidi. Questi sentimenti, infatti, sono sintomi della necessità immediata di un intervento sanitario.

5. Conoscere il personale della terapia intensiva neonatale

Poter comunicare in modo aperto e sereno con i medici, gli operatori e gli infermieri della terapia intensiva neonatale è un ottimo modo per ricevere informazioni puntuali sulla salute del proprio bambino e sulle risorse messe a disposizione.

Gli operatori che lavorano in terapia intensiva neonatale sono persone spesso disponibili ed empatiche che hanno accesso a informazioni e risorse preziose e che sanno fornire aiuto e assistenza. I genitori possono chiedere di vedere il loro bambino, conoscere il modo in cui possono aiutarlo ed essere costantemente aggiornati sul suo stato di salute.

6. Condividere ed esprimere i propri pensieri, sentimenti ed esperienze

Quando il proprio bambino è ricoverato in terapia intensiva è importante trovare un modo per esprimere i propri sentimenti, anche semplicemente annotando eventi e sensazioni in un diario personale. Anche il parlare con altre persone, scrivere, dipingere o qualsiasi altra forma di espressione può aiutare i genitori di bambini ricoverati in terapia intensiva ad affrontare la difficile situazione.

Mentre alcuni scelgono di mantenere questi sentimenti per sé, altri scoprono che la condivisione può essere edificante e utile. In ogni caso, queste modalità di espressione sono essenziali per poter affrontare le difficoltà che la situazione comporta.

7. Tenere traccia dei risultati e dei progressi del bambino

Spesso i genitori di bambini con patologie o lesioni ricoverati in terapia intensiva sottolineano quanto sia emozionante per loro osservare i progressi ottenuti dai loro figli nel raggiungere nuove pietre miliari dello sviluppo.

I genitori dovrebbero documentare e custodire questi momenti come risultati importanti e utili da riguardare più avanti negli anni: saranno un prezioso ricordo dei primi giorni insieme e un promemoria di quanto sia forte il bambino e la sua famiglia.

8. Stringere relazioni con gli altri genitori

Molti genitori di bambini ricoverati in terapia intensiva neonatale trovano sostegno, conforto e forza nel creare legami con gli altri genitori. Queste relazioni preziose e uniche spesso durano anche negli anni successivi al ricovero.

9. Evitare confronti

Sebbene entrare in contatto con gli altri genitori sia molto utile, è altrettanto importante non fare confronti tra lo sviluppo o la situazione del proprio bambino con quelli di un'altra famiglia. L’esperienza di ogni bambino è unica.

10. Essere ottimista

Questa è forse l’indicazione più importante per i genitori con un bambino ricoverato in terapia intensiva neonatale.

Vedere il proprio bambino circondato da fili e macchinari sarà una delle esperienze più complesse e dolorose della vita, ma è fondamentale ricordare che queste attrezzature sono necessarie e di supporto per la guarigione dei bambini che con incredibile forza affrontano la situazione.

Essere ottimisti e fiduciosi è forse la cosa migliore che un genitore può fare per il proprio bambino e per la propria famiglia.

Perché alcuni neonati vengono ricoverati in terapia intensiva?

Ci sono una serie di motivi per cui un neonato potrebbe aver bisogno del ricovero in terapia intensiva neonatale. Poiché il neonato è particolarmente fragile, lesioni alla nascita, piccoli problemi di salute e/o errori medici possono rendere necessario il ricovero in terapia intensiva durante le sue prime settimane, giorni o mesi di vita. I vari motivi includono:

  • Asfissia neonatale: condizione che si verifica quando un bambino non riceve la giusta quantità di sangue ossigenato durante il parto. L'asfissia neonatale, detta anche asfissia intra partum, può determinare condizioni come encefalopatia ipossico-ischemica, encefalopatia neonatale. L'asfissia intapartum è una condizione molto pericolosa che, senza un trattamento tempestivo, può causare danni cerebrali permanenti, convulsioni, menomazioni intellettive, paralisi cerebrale infantile, tipicamente nella forma della tetraparesi spastica, disturbi motori e persino la morte.
  • Parto prematuro: i bambini prematuri sono molto fragili e generalmente richiedono il ricovero in terapia intensiva a causa del non completo sviluppo degli organi interni.
  • Problemi respiratori: alcuni neonati hanno problemi respiratori, difetti polmonari o richiedono rianimazione dopo il parto.
  • Emorragia cerebrale: le lesioni alla nascita possono provocare traumi alla testa, al collo, al cervello o al volto di un bambino. Il ricovero in terapia intensiva può essere utile per ridurre al minimo sia l’entità che la probabilità di danni cerebrali e di disabilità permanenti e lesioni come le emorragie intracraniche (emorragie cerebrali) che richiedono cure immediate.
  • Infezione: le madri possono trasmettere infezioni da herpes, streptococco di gruppo B o infezione del tratto urinario ai loro bambini. Le infezioni materne possono causare sepsi neonatale e meningite, encefalite e altre infezioni molto pericolose.
  • Ittero non trattato: se non trattato, l'ittero può causare kernittero, una lesione cerebrale permanente che può portare a paralisi cerebrale.
  • Ictus fetale: i bambini sono ricoverati in terapia intensiva neonatale in seguito a ictus fetale.
  • Errori medici e terapia intensiva neonatale

Sfortunatamente, tutti i suddetti motivi alla base del ricovero in terapia intensiva neonatale possono essere il risultato di errori medici. Inoltre, anche errori commessi in terapia intensiva neonatale possono causare lesioni permanenti o morte in un neonato già fragile.

Se un genitore crede che il proprio bambino ricoverato in terapia intensiva possa avere subito ulteriori lesioni a causa di negligenza medica deve contattare con urgenza un avvocato specializzato in traumi alla nascita che può fornire assistenza legale in modo puntuale e rigorosa; sono molti i casi in cui, nonostante lesioni e disabilità permanenti, i genitori non intraprendono un'azione legale prima della scadenza dei termini di prescrizione.

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