Placenta previa: sintomi, rischi e trattamento

La placenta è un organo che si forma all'interno dell'utero materno durante la gravidanza. Svolge un ruolo di fondamentale importanza nello sviluppo del feto poiché, tramite il cordone ombelicale, fornisce ossigeno e sostanze nutritive al bambino e rimuove le sostanze di rifiuto.

In una gravidanza normale, la placenta è posizionata nella parte superiore o laterale dell'utero in modo da non ostruire il canale del parto. In caso di placenta previa, invece, la placenta è posizionata in modo anomalo e copre l'ingresso della cervice.

La placenta previa è una complicanza relativamente rara che si verifica in meno dell'1% di tutte le gravidanze. Se gestita in modo improprio, può causare una serie di lesioni alla nascita, tra le quali encefalopatia ipossico-ischemica e paralisi cerebrale infantile.

Le cause

Durante la gravidanza, a mano a mano che il bambino cresce, la placenta si muove all'interno dell'utero; nelle prime fasi della gestazione la placenta è generalmente posizionata in basso vicino al fondo dell'utero, successivamente si sposta gradualmente verso la parte superiore.

Entro la fine dell'ultimo trimestre, la placenta deve posizionarsi lontana dalla cervice nella parte superiore dell'utero per poter aprire la strada al parto. In caso di placenta previa, invece, la placenta non si sposta correttamente verso la parte superiore dell'utero e rimane sul fondo dell'utero ostruendo completamente o parzialmente la cervice, che è l'ingresso del canale del parto.

Le cause di questa complicazione non sono completamente chiare; tuttavia, una serie di condizioni note (come la presenza di tessuto cicatriziale sulla parete dell’utero) aumentano considerevolmente la probabilità di placenta previa.

Molte donne che hanno subito un precedente taglio cesareo presentano aree di tessuto cicatrizzato sulla mucosa uterina rendendo rischioso un successivo parto vaginale. Altri eventi che possono potenzialmente lasciare tessuto cicatrizzato includono precedenti aborti o aborti spontanei, in particolare quando è stata eseguita la procedura di dilatazione e curettage (raschiamento). Altri fattori noti per aumentare il rischio di placenta previa includono il parto gemellare, l'età materna superiore a 35 anni e il fumare in gravidanza.

Tipi di placenta previa

I singoli casi di placenta previa sono classificati in base alla gravità del blocco cervicale:

  • Marginale: forma meno ostruttiva di placenta previa che si verifica quando la placenta è posizionata vicino alla cervice ma non copre effettivamente l'apertura.
  • Parziale: la placenta blocca o copre solo parzialmente la parte superiore del canale cervicale.
  • Completa: si verifica quando l'intera parte superiore della cervice è coperta e bloccata dalla placenta posizionata in modo anomalo.

Dopo la diagnosi iniziale, la gravità e la classificazione della placenta previa possono essere confermate con un elevato grado di precisione mediante un'ecografia transvaginale.

Sintomi della placenta previa

Il sintomo principale della placenta previa è un improvviso sanguinamento vaginale (inizialmente di lieve entità) intorno alla 32a settimana di gravidanza. L'emorragia è spesso di natura sporadica: si verifica improvvisamente un giorno per poi scomparire e ripresentarsi la settimana successiva. Alcune donne avvertono anche crampi o disturbi addominali, mentre in altri casi il sanguinamento vaginale è completamente assente fino alla fine della gravidanza o all'inizio del travaglio.

Trattamento e gestione della placenta previa

Il modo in cui i medici gestiscono e trattano la placenta previa è cambiato negli ultimi 20 anni poiché oggi è possibile diagnosticare precocemente questa condizione.

Dato che in caso di placenta previa non è ovviamente possibile “spostare” la placenta, l’unico trattamento possibile consiste nell’eseguire il parto cesareo. Generalmente, anche se previa, la placenta funziona normalmente garantendo una normale crescita fetale.

In caso di placenta previa è necessaria un'attenta gestione della gravidanza che tenga conto di una serie di fattori, tra i quali: l’età gestazionale, la salute del bambino, l'entità e la gravità del sanguinamento vaginale, l'esatta posizione della placenta e la presentazione del bambino (cioè il suo posizionamento fetale intrauterino). Il taglio cesareo programmato è in genere l'unica opzione quando la placenta copre completamente la cervice. Se il bambino è sano e il sanguinamento vaginale non è eccessivo, i medici generalmente programmano il cesareo introno alla 36a settimana di gravidanza; in caso di emorragia grave, invece, si ricorre al parto cesareo d’urgenza. Il parto cesareo è indicato anche per le pazienti in travaglio con placenta previa oltre la 34a settimana di gestazione.

Per i casi di placenta previa parziale o marginale (dove la cervice è coperta solo parzialmente), può essere ancora possibile un parto vaginale normale, ma anche in questo caso, la scelta dipenderà dall’entità del sanguinamento e dell’ostruzione cervicale. Se i medici decidono di rimandare il parto cesareo per permettere il corretto sviluppo del bambino, generalmente prescrivono riposo assoluto per la madre e, in caso di necessità:

  • Trasfusioni di sangue (in caso di emorragie vaginali gravi)
  • Farmaci che aiutano a prolungare la gravidanza fino a dopo la 36a settimana
  • Iniezioni di steroidi per ultimare lo sviluppo dei polmoni del bambino

I pericoli della placenta previa

Se la placenta previa viene diagnosticata correttamente e gestita con attenzione, la maggior parte dei bambini può nascere in sicurezza. Tuttavia, la placenta previa aumenta il rischio di un esito potenzialmente negativo. Se il sanguinamento vaginale incontrollato, che rappresenta il pericolo più grande in caso di placenta previa, non può essere ridotto e/o gestito con trasfusioni di sangue, i medici faranno nascere il bambino mediante taglio cesareo, anche prematuramente. Nei bambini prematuri molti organi non sono ancora completamente sviluppati; ciò li rende più suscettibili a una serie di pericolose condizioni di salute e complicazioni.

Come viene diagnosticata la placenta previa?

La placenta previa viene diagnosticata sulla base di immagini e analisi ecografiche che mostrano il posizionamento anomalo della placenta. La diagnosi tempestiva e accurata è molto importante per la gestione a lungo termine di questa condizione.

Quali sono i sintomi della placenta previa?

Il sanguinamento vaginale cronico e irregolare è il principale sintomo della placenta previa e inizia generalmente intorno alla 20a settimana di gravidanza. Per il restante periodo, la placenta previa è indolore e asintomatica.

Come viene trattata la placenta previa?

Il trattamento appropriato per la placenta previa dipende dal grado e dal tipo di placenta previa diagnosticata. In caso di placenta previa completa sarà necessario intervenire con il taglio cesareo programmato, da eseguire il prima possibile.

Quali sono le complicazioni e i rischi della placenta previa?

La placenta previa è associata a una serie di rischi e complicanze ostetriche, prematurità inclusa.

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