Rottura Prematura delle Membrane (Rottura delle Acque)

Senza la protezione del liquido amniotico, il bambino è soggetto al rischio di infezioni, perdita di nutrienti, parto prematuro e altre complicazioni

La rottura prematura delle membrane (o rottura delle acque), nota anche come PROM dall’acronimo inglese per ‘Premature Rupture of the Membranes’, avviene quando, durante una gravidanza, le membrane si rompono più di un’ora prima dell’inizio del travaglio. La rottura prematura delle membrane è prolungata quando passano più di 18 ore tra la rottura e l’inizio del travaglio. La rottura prematura delle membrane è pretermine se avviene prima delle 37 settimane di gestazione. In questo caso può causare gravi problemi dal momento che il travaglio inizia poco dopo la rottura delle acque ed i neonati prematuri (nati prima della 37º settimana di gestazione) rischiano di avere gravi problemi di salute.
Quando avviene la rottura prematura delle membrane è necessario somministrare una terapia antibiotica alla madre per evitare che il bambino contragga infezioni che possono causare parto prematuroencefalopatia ipossico-ischemicaparalisi cerebrale infantile, ed emorragie intraventricolari. La rottura prematura delle membrane può causare sofferenza fetale ed altre complicazioni prima del travaglio o della fine del terzo trimestre. Senza la protezione del liquido amniotico, il bambino è soggetto al rischio di infezioni, perdita di nutrienti, parto prematuro e altre complicazioni fra le quali sono incluse:

La rottura prematura delle membrane può avvenire in modo spontaneo ma può anche essere causata da frequenti esami del collo dell’utero (spesso non necessari). Durante questi esami e dopo una rottura delle membrane si diventa più suscettibili alle infezioni e si corre il rischio di stress fetale e parto cesareo d’emergenza.

Le cause della rottura prematura delle membrane (rottura delle acque)

Le cause della prematura rottura delle membrane non sono chiare, è tuttavia più probabile che si verifichi in donne che:

  • Hanno già avuto una rottura prematura delle membrane
  • Hanno avuto un parto pretermine
  • Hanno avuto un infezione nell’utero (corioamniotite) o nella vagina
  • Hanno emorragie vaginali
  • Fumano
  • Hanno problemi di malnutrizione
  • Hanno avuto interventi al collo dell’utero come la biopsia conica (o conizzazione) o il cerchiaggio
  • Hanno subito pressioni eccessive dell’utero o del sacco amniotico (spesso accade quando la gravidanza è multipla o in presenza di polidramnio)

Fattori di rischio di rottura prematura delle membrane

  • Setticemia materna
  • Prolasso del cordone ombelicale
  • Presentazione (o posizione) anomala del bambino (ad esempio presentazione podalica)

Segni e sintomi della rottura prematura delle membrane

Il sintomo più importante è la fuoriuscita di liquido dalla vagina. Quando si rompono le acque la donna potrebbe avvertire una perdita improvvisa e forte o una fuoriuscita lieve. Il liquido è in genere chiaro o giallo pallido.
L’infezione e la rottura delle membrane possono verificarsi nello stesso momento. Per questo è importante riconoscere i sintomi dell’infezione che includono:

  • Contrazioni dell’utero
  • Incremento della temperatura corporea e del battito cardiaco nella madre
  • Utero morbido
  • Perdite vaginali maleodoranti
  • Incremento dei globuli bianchi
  • Incremento della frequenza cardiaca del feto

Diagnosi della rottura delle acque

Il ginecologo effettua la diagnosi di rottura prematura delle membrane tramite:

  • Esame vaginale con speculum: si visualizza il liquido in vagina
  • Si raccoglie la secrezione vaginale su un cotton fiock, e si mette in un liquido reagente. La comparsa della doppia striscia ci dice che si tratta di liquido amniotico.
  • Ecografia ostetrica per determinare il livello di liquido amniotico intorno al bambino

Trattamento della rottura prematura delle membrane

La rottura prematura delle membrane in una gravidanza a termine
In una gravidanza a termine, quando si rompono le membrane, viene in genere permesso il travaglio spontaneo. Le linee guida correnti includono il parto indotto se il travaglio non inizia spontaneamente entro le 12 ore dalla rottura delle membrane (anche se molti medici preferiscono indurre il travaglio prima) e la considerazione della terapia antibiotica di profilassi per lo streptococco del gruppo B allo scadere delle 18 ore in modo da proteggere il neonato. Studi scientifici rivelano che una donna a cui viene indotto il parto ha meno probabilità di contrarre un’infezione rispetto ad una donna che attende il travaglio spontaneo.

La rottura prematura delle membrane in una gravidanza non a termine
Quando la rottura prematura delle membrane avviene fra la 34º e la 37º settimana di gravidanza il parto viene indotto dal momento che si ritiene sia maggiore il rischio che il neonato contragga un’infezione piuttosto che il neonato sia di poco prematuro. Se la rottura avviene prima della 34º settimana di gestazione, la situazione è molto più complessa. Se sono presenti sintomi di infezione il medico potrebbe ritardare il parto tramite farmaci (tocolitici) fino a quando i polmoni del bambino non siano più maturi. Vengono somministrati antibiotici e steroidi per accelerare lo sviluppo dei polmoni del feto. Il medico potrebbe raccogliere un campione di liquido per stabilire se i polmoni siano abbastanza sviluppati e, in caso di esito positivo, indurre il parto.
Quando la rottura prematura delle membrane avviene fra la 32 º e la 34º settimana le linee guida sono meno chiare. In questi casi la situazione viene valutata e rivalutata frequentemente. L’uso di cortico-steriodi (i farmaci usati per facilitare lo sviluppo dei polmoni del feto) dopo la 32º settimana è alquanto controverso. Si ricorre a questi farmaci in genere quando i polmoni non sono ancora sviluppati e non vi è presenza di corioamniotite.

L'uso prenatale di steroidei

Quando la rottura prematura delle membrane avviene prima della 32ma settimana di gestazione, è meglio ritardare il parto e si somministrano i farmaci steroidei. Studi scientifici dimostrano che la morte neonatale, la sindrome da stress respiratorio, emorragie intraventricolari o emorragie cerebrali, l’enterocolite necrotizzante (necrosi dei tessuti dell’intestino) e la durata del supporto respiratorio vengono notevolmente ridotti dalla somministrazione di steroidi senza che siano incrementati i casi di infezione materna o neonatale. I neonati che nascono così presto soffrono, in genere, di questi problemi.
il rischio di contrarre infezione per un neonato è’ più grave rispetto ai rischi connessi col nascere prima della 32ma settimana di gestazione. Il bambino dovrebbe essere partorito prima che si infetti l’utero, cosa difficile da predire, e, per questo, il bambino deve essere tenuto sotto stretto controllo tramite monitoraggio e qualsiasi variazione deve essere presa in considerazione.

Gli antibiotici per prevenire l'infezione

l’infezione può essere sia una causa che una conseguenza della rottura prematura delle membrane La somministrazione profilattica di antibiotici è quindi necessaria. La terapia si somministra per ridurre la frequenza d’infezione materna e fetale e ritardare il travaglio prematuro, minimizzare il rischio di corioamniotite, paralisi cerebrale infantile e altre complicazioni associate all’infezione.

Il partocesareo potrebbe essere necessario

La probabilità di contrarre infezioni è direttamente proporzionale al tempo che trascorre fra la rottura delle membrane e la nascita del bambino. Il rischio incrementa se il travaglio non inizia entro le 12 ore dalla rottura delle membrane. E’ fondamentale in questo caso proteggere il bambino dall’infezione e prevenire i pericoli associati all’attesa per un parto vaginale che potrebbe non verificarsi in un lasso di tempo considerato sicuro. Questo potrebbe condurre all’uso di strumenti per il parto come il forcipe e la ventosa, che portano con se il rischio che il feto subisca lesioni traumatiche, o alla somministrazione di farmaci per l'induzione del parto.

La compressione del cordone ombelicale

La compressione del cordone ombelicale è una grave complicazione associata alla rottura prematura delle membrane. Se la frequenza cardiaca del feto scende al di sotto dei 100 battiti per più di 60 secondi c’è una forte probabilità che il cordone ombelicale sia compresso. In questo caso un monitoraggio attento è fondamentale e, se il cordone è effettivamente compresso, la nascita del bambino deve avvenire immediatamente.

Rottura delle acque e malasanità

Esistono molte complicazioni associate alla rottura prematura delle membrane. Quando la condizione si verifica, è fondamentale che i medici che assistono la gestante effettuino attenti monitoraggi sia della mamma che del bambino. La tempistica è molto importante in questi casi. Devono essere seguite le linee guida al fine di prevenire infezioni e per assicurarsi che, al momento della nascita, i polmoni del bambino siano abbastanza maturi. Se il ginecologo o lo staff di assistenza al parto non segue le dette linee guida, non tiene sotto stretto controllo il bambino o non effettua un taglio cesareo in caso di necessità, si verifica un caso di negligenza medica. Se questa negligenza causa lesioni nella mamma o nel bambino, si verifica un caso di malasanità.
 

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