Premessa
I sintomi si basano esclusivamente sulla percezione personale del paziente delle sue condizioni mediche. L’individuazione dei sintomi nel neonato, che non è in grado di esprimere con le parole la propria condizione di salute, è possibile pertanto solo attraverso l’attenta osservazione da parte dei genitori. La diagnosi di una condizione neurologica del neonato è, in genere, eseguita in base ai segni clinici, invece che in base ai sintomi.
Di seguito si indicheranno i segni ed i sintomi di:
- paralisi cerebrale infantile (una condizione di compromissione motoria ed a volte cognitiva causata da danno cerebrale)
- encefalopatia ipossico-ischemica (danno cerebrale causato nel neonato da mancanza di ossigeno alla nascita e possibile causa di paralisi cerebrale infantile)
- il kernittero (danno cerebrale causato da eccesso di birilubina e causa di paralisi cerebrale infantile)
- meningite ed encefalite (condizioni infiammatorie determinate dal infezioni con con coinvolgimento cerebrale possibili cause di danno cerebrale e paralisi cerebrale infantile)
Segni e sintomi di Paralisi cerebrale infantile
Esempi di segni di paralisi cerebrale infantile includono:
- Non voltare lo sguardo verso forti rumori ad un mese di età
- Incapacità di sedersi al settimo mese di età
- Non voltare la testa verso i suoni al quarto mese di età
- Incapacità di parlare al 12º mese di età
- Convulsioni
- Camminare con un’andatura anomala
Tra i segni di paralisi cerebrale merita analizzarne otto che interessano una o più delle seguenti condizioni: Tono muscolare, Movimento, coordinazione e controllo, Riflessi, Postura, Equilibrio, Abilità fino motorie, Abilità grosso motorie, Funzione oro-motoria
Gli otto segni di Paralisi Cerebrale Infantile sopra riportati si manifestano in particolare come indicato di seguito:
Problemi del tono muscolare
Il segno più evidente di paralisi cerebrale infantile è la compromissione del tono muscolare: la capacità dei muscoli di lavorare insieme per mantenere una corretta resistenza.
I muscoli si coordinano a vicenda, spesso in coppia. Nella misura in cui alcuni muscoli si contraggono, altri dovranno rilassarsi. Anche il semplice sedersi richiede il coordinamento di molti muscoli: mentre alcuni si flettono, altri si rilassano.
La lesione o la malformazione che ha causato la paralisi cerebrale infantile compromette la capacità del sistema nervoso centrale di coordinare il movimento muscolare.
Un tono muscolare adeguato consente agli arti di piegarsi ed estendersi senza difficoltà, consentendo all’individuo di sedersi, stare in piedi, e mantenere la postura senza l’aiuto altrui.
Un tono muscolare scarso si verifica nel caso in cui i muscoli non si coordinino. Quando ciò accade, i muscoli che lavorano in coppia (bicipiti e tricipiti, per esempio) possono contrarsi o rilassarsi allo stesso tempo, impedendo il movimento e la coordinazione. I
Inoltre, i muscoli del tronco potrebbero rilassarsi troppo causando una postura errata e l’incapacità di sedersi o di passare da una posizione seduta ad una eretta.
Il bambino con paralisi cerebrale infantile può manifestare qualsiasi combinazione di questi segni. Diversi arti possono essere affetti da diverse disabilità. I due segni più comuni di tono muscolare anormale sono ipotonia e ipertonia, ma il tono può essere definito in altri modi:
- Ipotonia – diminuzione del tono muscolare o tensione (arti flaccidi, rilassato, o floscio)
- Ipertonia – aumento del tono muscolare o tensione (arti rigidi)
- Distonia – tono muscolare altalenante o tensione (a volte, troppo lenta, altre, troppo stretta)
- Misto – il tronco del corpo può essere ipotonico mentre braccia e gambe sono ipertoniche
- Spasmi muscolari – contrazione muscolare involontaria, a volte dolorosa
- Giunture fisse – articolazioni che sono effettivamente fuse insieme impedendo moto proprio
- Collo difforme o tono toracico – tono ipotonico (diminuito) o tono ipertonico (aumentato), a seconda dell’età e del tipo paralisi cerebrale infantile
- Clono - spasmi muscolari con contrazioni regolari
- Clono dell’anca – movimento spasmodico del piede
- Clono del polso – movimento spasmodico della mano
Problemi di coordinazione e di controllo del movimento
La compromissione del tono muscolare può riguardare gli arti e il corpo di un bambino in diversi modi. Menomazioni diverse relative al controllo muscolare si possono verificare simultaneamente così da obbligare gli arti ad essere perennemente estesi, contratti, o costantemente in movimento seguendo schemi ritmici o scatti spasmodici.
Alcuni segni saranno più evidenti quando il bambino è sotto stress. Altri possono essere correlati a delle azioni come potrebbe essere quella di afferrare un oggetto. A volte i segni sembrano scomparire quando il bambino dorme e muscoli sono rilassati.
E’ comune per un bambino esperire diversi tipi di controllo muscolare alterato in arti opposti. L’alterazione del coordinamento e del controllo può interessare ciascun arto in modo diverso ed essere perciò distinta in varie tipologie:
- Movimenti spastici – movimenti ipertonici dei muscoli che essendo troppo tesi provocano spasmi muscolari, sforbiciamento delle gambe, clono, contratture, irrigidimento delle giunture articolari e sovra flessione degli arti
- Movimenti atetoidi o discinetici – tono muscolare fluttuante che causa incontrollati e talvolta lenti movimenti dimenanti che possono peggiorare con lo stress
- Movimenti atassici – scarso coordinamento ed equilibrio che rendono difficoltosa l’esecuzione di alcune attività quali scrivere, lavarsi i denti, abbottonarsi le camicie, allacciarsi le scarpe e infilare le chiavi in una fessura
- Movimenti misti – un insieme di disabilità motorie varie, più comunemente una combinazione di movimenti spastici e atetoidi che interessano diversi arti
- Disturbi dell’andatura – disfunzioni di controllo che influenzano il modo in cui un bambino cammina. I disturbi dell’andatura includono:
- In-toeing – le punte curvano o ruotano verso l’interno
- Out-toeing – le punte curvano o ruotano verso l’esterno
- Zoppicamento – la maggior parte del peso è posto su uno solo dei due piedi provocando un’andatura pesante e oscillante
- Andatura in punta di piedi – il peso è posizionato sulle dita in modo non uniforme
- Andatura propulsiva – il bambino cammina curvo in una postura rigida con la testa e le spalle piegate in avanti
- Andatura spastica e sforbiciante – i fianchi si flettono leggermente facendo apparire il bambino come fosse accovacciato mentre ginocchia e cosce scivolano l’una sull’altra come forbici
- Andatura spastica – una gamba si trascina a causa della spasticità muscolare
- Andatura a piccoli passi– le punte si trascinano perché si trascinano i piedi.
- Andatura barcollante – camminata a mo’ d’anatra che può comparire più tardi nella vita
Problemi di postura
La paralisi cerebrale infantile colpisce la postura e l’equilibrio. I segni possono apparire non appena un bambino cominci a sedersi e impari a muoversi.
In genere, la postura dovrebbe essere simmetrica. Ad esempio, un bambino in posizione seduta dovrebbe normalmente avere entrambe le gambe di fronte a sé. Piegate, le stesse diventano immagini speculari l’una dall’altra.
Una postura asimmetrica comporta che gli arti di sinistra e di destra non rispecchiano gli uni gli altri Le articolazioni dell’anca rappresentano un ambito all’interno del quale l’asimmetria posturale spicca tra gli esempi di paralisi cerebrale. Una gamba si piega verso l’interno a livello dell’anca, e l’altra si piega verso l’esterno.
Proprio come i riflessi, le risposte posturali sono reazioni previste quando si mette un bambino in certe posizioni. Di norma, esse appaiono man mano che il bambino si sviluppa. Se le risposte riflesse non si sviluppano, o se sono asimmetriche esiste la possibilità di una menomazione.
Reazioni posturali comuni sono:
- Trazione
- Riflesso di Landau – mantenendo il neonato in sospensione ventrale con il capo, la colonna e gli arti in estensione, le gambe cadono se si spinge la testa verso il basso, si alzano se la si solleva. Questa risposta riflessa appare intorno ai quattro o cinque mesi di vita.
- Riflesso del paracadute – quando il bambino è posizionato con la testa verso il pavimento, il neonato pone istintivamente le mani come per prepararsi all’impatto. Questa risposta appare tra gli otto e i dieci mesi di età.
- Raddrizzamento della testa – quando un bambino viene fatto dondolare avanti e indietro la sua testa rimane dritta. Questa risposta appare intorno ai 4 anni.
- Raddrizzamento del tronco – spinto rapidamente di lato, un bambino in posizione seduta resisterà alla forza e userà la mano ed il braccio opposti per evitare l’impatto. Questa risposta appare intorno agli otto mesi.
Problemi nei riflessi
I riflessi sono movimenti involontari che il corpo produce in risposta ad uno stimolo. Alcuni riflessi primari sono presenti alla nascita o subito dopo, ma scompaiono nelle fasi prevedibili di sviluppo man mano che il bambino cresce. Riflessi specifici che non scompaiono – o che non si sviluppano durante la crescita del bambino – possono essere un segno premonitore di paralisi cerebrale.
Anche riflessi anormali possono indicare paralisi cerebrali infantili. L’iperreflessia è la risposta a riflessi eccessivi che causano spasmi muscolari e spasticità. Riflessi posturali e di protezione che si rivelino sottosviluppati o carenti, sono segni premonitori di uno sviluppo anormale, compresa la paralisi cerebrale.
Riflessi primari anormali potrebbero manifestarsi non correttamente nei bambini con paralisi cerebrale infantile, o potrebbero non svanire in specifiche fasi di sviluppo che svaniscano nel caso di bambini privi di menomazioni. Di seguito alcuni esempi di riflessi neonatali comuni che possono funzionare in modo improprio o persistere:
- Riflesso tonico asimmetrico – quando la testa ruota da un lato, le gambe si stendono sullo stesso lato e gli arti opposti si contraggono in modo tale da assumere una posizione a schermidore. Questo tipo riflesso dovrebbe sparire intorno ai sei mesi di età.
- Riflesso tonico simmetrico del collo – il bambino assume una posizione di gattonamento quando la testa è estesa. Tale riflesso dovrebbe sparire tra gli otto e gli undici mesi.
- Riflesso spinale di Galant – quando il bambino è in posizione prona, i fianchi ruotano verso la parte del corpo che viene toccata. Questi riflessi dovrebbero scomparire tra i 3 e i nove mesi di vita.
- Riflesso tonico labirintico – quando la testa è piegata all’indietro la schiena si inarca, le gambe si raddrizzano e le braccia si piegano. Questo riflesso dovrebbe scomparire entro i 3 anni e mezzo d’età.
- Riflesso di presa (o prensione) – quando si stimola il palmo la mano la manina si chiude a pugno in posizione di presa. Questo riflesso dovrebbe scomparire tra i 4 ed i sei mesi di vita.
- Riflesso di piazzamento – quando un neonato è in posizione eretta e la parte posteriore di un piede tocca la superficie, le gambe si flettono. Tale riflesso dovrebbe scomparire entro i cinque mesi.
- Riflesso di Moro (o di abbraccio) – quando il bambino è inclinato con le gambe piegate sulla testa, le braccia si stendono. Tale riflesso dovrebbe scomparire entro i sei mesi.
Anche la precoce preferenza per una mano può indicare eventuali disturbi. Normalmente, un bambino sviluppa questa preferenza nel corso del suo secondo anno di vita.
Poiché si tratta di un arco temporale ampio e di una media approssimativa, una precoce manifestazione della stessa è motivo di preoccupazione. Diverse fonti affermano che una preferenza precoce può manifestarsi tra i sei e gli otto mesi di vita del bambino.
Problemi di Equilibrio
La compromissione della funzione grosso motoria può influenzare la capacità di un bambino di tenersi in equilibrio.
I segni diventano riconoscibili non appena il bambino impara a sedersi, ad alzarsi da una posizione seduta, e comincia a strisciare o camminare. Spesso i neonati hanno bisogno di usare le mani per apprendere queste abilità. Essi sviluppano la forza, la coordinazione e l’equilibrio necessari a realizzare un compito quando raggiungono la padronanza dello stesso senza l’uso delle mani.
L’incapacità di un bambino di sedersi senza sostegno può essere un segno di paralisi cerebrale infantile. Il Sistema di Classificazione della Funzione Grosso Motoria (GMFCS), un sistema a cinque livelli comunemente usato per classificare i livelli di funzionalità, utilizza l’equilibrio da seduti come parte del suo sistema di livello di gravità. I segni da osservare quando un bambino si siede includono:
- Ricorrere ad entrambe le mani per sostenersi
- Avere difficoltà a stare in equilibrio quando non si usino le mani per sostenersi
- Incapacità di sedersi senza usare le mani per sostenersi
Ulteriori segni sono:
- Barcollamento in posizione eretta
- Instabilità in fase di camminata
- Difficoltà ad eseguire movimenti rapidi
- Necessità delle mani per lo svolgimento di attività che richiedono equilibrio
- Camminata con andatura anomala
L’equilibrio è spesso lo stesso se gli occhi di un bambino sono aperti o chiusi. La mancanza di equilibrio è spesso associata alla paralisi cerebrale atassica, e in misura minore, a quella spastica
Problemi della funzione grosso motoria
I segni di una funzione grosso-motoria compromessa o ritardata possono rendersi evidenti man mano che il bambino si sviluppi.
La funzione grosso motoria rappresenta la capacità di compiere ampi movimenti di coordinazione usando arti e gruppi muscolari multipli. Tale funzione può essere compromessa da un tono muscolare anormale, in particolar modo da ipertonia ed ipotonia. Ad esempio, degli arti ipertonici potrebbero essere troppo tesi, o rigidi, per consentire una corretta flessione e un corretto movimento; mentre degli arti ipotonici potrebbero essere troppo rilassati per supportare correttamente i movimenti di un bambino.
Durante le fasi di crescita di un bambino, il cervello ed il corpo raggiungono delle tappe di sviluppo che, se raggiunte più tardi del previsto o nei tempi ma con scarsa qualità motoria (ad esempio favorendo un lato piuttosto che un altro in fase di gattonamento), possono rappresentare possibili segni di paralisi cerebrale.
Di seguito si schematizzano i tipi di problemi e le tappe significative della funzione grosso motoria.
- Abilità grosso motorie compromesse – limitata capacità di compiere attività fisiche comuni, come camminare, correre, saltare, e mantenere l’equilibrio.
- Abilità grosso motorie ritardate – abilità fisiche sviluppate più tardi del previsto;
Tappe significative della funzione grosso motoria sono:
- Rotolarsi
- Sedersi
- Gattonare
- Alzarsi
- Camminare
- Stare in equilibrio
Queste abilità dovrebbe essere monitorate per rilevare quando il bambino raggiunge le tappe dello sviluppo e la qualità dei suoi movimenti.
Problemi della funzione fino motoria
La funzione fino moria rappresenta la categoria di abilità nell’ambito delle quali si è in grado di eseguire movimenti precisi. Il controllo fino motorio comprende molte delle attività che vengono apprese ed implica il controllo di capacità mentali (progettazione e ragionamento) e fisiche insieme (coordinazione e percezione).
Abilità fino motorie compromesse o ritardate sono segni rivelatori di una possibile paralisi cerebrale. I tremori intenzionali che compaiono quando un compito diventa più difficile, man mano che lo si sta per portare a termine, sono uno di questi segni.
Esempi di sviluppo delle abilità fino motorie sono:
- Afferrare piccoli oggetti
- Tenere oggetti tra il pollice e l’indice
- Appoggiare delicatamente oggetti
- Usare i pastelli
- Girare le pagine di un libro
Problemi della funzione oro-motoria
La difficoltà nell’uso labbra, della lingua e della mascella è un segnale di funzione oro-motoria compromessa; questo disturbo può presentarsi nel 90% dei bambini in età prescolare ai quali sia stata diagnosticata la paralisi cerebrale. Segni di una funzione oro-motoria alterata che non si limiti alla sola difficoltà di esecuzione sono:
- Linguaggio
- Deglutizione
- Alimentazione/Masticazione
- Salivazione (eccessiva)
La comunicazione orale richiede un adeguato sviluppo fisico ed intellettuale. La paralisi cerebrale compromette gli aspetti fisici del linguaggio controllando impropriamente i muscoli preposti alla esecuzione verbale. Le disfunzioni oro-motorie possono colpire:
- Respirazione – i polmoni, e in particolare i muscoli che controllano l’inspirazione e l’ espirazione necessarie alla produzione di schemi discorsivi corretti. Il diaframma ed i muscoli addominali sono importanti per il corretto flusso d’aria e per la postura.
- Articolazione – i muscoli che controllano faccia, gola, bocca, lingua, mascella e palato devono lavorare tutti insieme per formare la giusta posizione necessaria alla pronuncia di parole e sillabe.
- Vocalizzazione – le corde vocali sono controllate da muscoli che sostanzialmente allungano queste ultime tra due regioni di cartilagine.
L’Aprassia, l’incapacità del cervello di trasmettere efficacemente dei segnali corretti ai muscoli usati per parlare, è un tipo di disturbo del linguaggio comune nel caso di paralisi cerebrale. Si divide in due tipi:
- Aprassia Verbale – colpisce i muscoli preposti all’articolazione verbale, soprattutto per quanto riguarda la specifica sequenza dei movimenti necessari ad eseguire la pronuncia corretta. E ‘comune nei bambini affetti da ipotonia.
- Aprassia Orale – compromette la capacità di compiere movimenti muti della bocca, ma non è legata esclusivamente al linguaggio. Esempi di aprassia orale possono essere l’incapacità di leccarsi le labbra, o gonfiare le guance.
La Disartria è un altro disturbo del linguaggio comune nel caso di paralisi cerebrale. Come l’aprassia, è un disturbo neurologico, ma non una condizione muscolare. Si trova spesso in casi di paralisi cerebrale che comportano ipertonia e ipotonia. La disartria si suddivide nei seguenti sottogruppi:
- Disartria Atassica – discorso inarticolato, lento ed irregolare, causato da una cattiva respirazione ed una scarsa coordinazione muscolare.
- Disartria Flaccida – discorso nasale, lamentoso, ansimante causato dall’incapacità delle corde vocali di aprirsi e chiudersi correttamente. Ci possono essere difficoltà con la pronuncia delle consonanti.
- Disartria Spastica – discorso lento, faticoso, monotono e difficoltà con la pronuncia delle consonanti.
- Disartria Mista – possono essere presenti tutti e tre i tipi di disartria.
La perdita di saliva è un altro segno di paralisi cerebrale che deriva dal fatto che i muscoli del viso e della bocca non sono in grado di controllare adeguatamente la coordinazione. Alcuni fattori specifici che possono contribuire alla perdita di saliva sono delle disfunzioni presenti nelle seguenti abilità:
- Deglutizione
- Chiusura della bocca
- Posizionamento dei denti
- Incapacità di spostare la saliva sul retro della bocca
- Spinta linguale
Con la paralisi cerebrale si possono presentare anche problemi alimentari. Di norma, questi ultimi si manifestano a seguito di una diminuita capacità di masticare e deglutire, e possono anche comportare soffocamento, tosse, conati di vomito e vomito.
Sintomi di paralisi cerebrale infantile
I sintomi sono il risultato della condizione menomativa nell’esperienza soggettiva della persona affetta. A causa dell’età, il bambino non riesce a comunicarli all’esterno e la loro individuazione è possibile solo attraverso l’attenta osservazione da parte dei genitori. Alcuni sintomi di paralisi cerebrale infantile includono:
- Apnea
- Difficoltà nell’afferrare oggetti
- Difficoltà di deglutizione
- Fatica
- Incapacità di mettere a fuoco gli oggetti
- Incapacità di ascoltare
- Dolore
Approfondimento: Sintomi gastrointestinali di paralisi cerebrale infantile
Di seguito è riportato un elenco dei principali sintomi gastrointestinali associati alla paralisi cerebrale infantile, inclusi costipazione, dolore addominale, problemi di deglutizione e reflusso e / o vomito gastroesofageo.
Stipsi
Circa il 74% delle persone con paralisi cerebrale infantile soffre di stitichezza. Può essere causato da ridotti movimenti del corpo, disfagia che porta a un basso apporto di cibo o acqua, muscoli addominali rigidi che causano una peristalsi più lenta (il movimento del cibo nell'intestino) e scarsa coordinazione dei muscoli intorno all'ano.
Altri problemi di stitichezza possono derivare da una postura scorretta spesso associata a un tono muscolare scheletrico atipico o difficoltà a raggiungere una posizione che aiuterebbe il rilascio dell'intestino. Inoltre, poiché stare in piedi e fare esercizio sono due cose che aiutano i movimenti intestinali, le persone che hanno difficoltà con entrambi faranno più fatica.
Ci sono molti modi per contrastare la stitichezza, tra cui:
- Lassativi
- Ammorbidenti delle feci
- Supposte
- Aumento dell'attività fisica
- Fluidi chiari aumentati
- Aumento delle fibre nella dieta
Reflusso gastroesofageo e vomito
Circa il 50% delle persone con paralisi cerebrale infantile soffre di reflusso gastroesofageo e / o vomito. Il reflusso è associato ad altre condizioni comunemente sperimentate negli individui con PCI, tra cui:
- Spasticità
- Scoliosi
- Difficoltà a deglutire
- Passare lungh periodi sdraiati sulla schiena
Circa il 32% delle persone con paralisi cerebrale infantile soffre di vomito o rigurgito. Il vomito è solitamente il risultato del reflusso gastroesofageo. Può anche essere causato da aritmie gastriche (contrazioni antrali gastriche anomale). In entrambi i casi, i trattamenti includono farmaci, interventi chirurgici e supporto nutrizionale.
Dolore addominale
Circa il 32% delle persone con paralisi cerebrale soffre di dolore addominale. Questo dolore può variare nelle cause, tra cui reflusso gastro-esofageo, deformità spinale (scoliosi) e cambiamenti nella funzione muscolare nell'esofago o nello sfintere esofageo inferiore.
Difficoltà a deglutire
Circa il 60% delle persone con paralisi cerebrale ha disturbi della deglutizione. La disfagia è una difficoltà persistente o dolore durante la deglutizione. È stato riscontrato che tra il 19-99% delle persone con paralisi cerebrale infantile riferisce disfagia.
È stato anche scoperto che più del 50% dei bambini in un importante studio sulla paralisi cerebrale spastica ha sperimentato l'inalazione post-deglutizione.
Gli studi succitati rivelano che ci sono molti diversi elementi fisiologici coinvolti nella deglutizione, che si tratti di respirazione anormale, coordinazione della deglutizione o efficacia volontaria della tosse.
I bambini con PCI hanno difficoltà in merito a ciascuno dei detti elementi, la sintesi dei quali al fine di deglutire il cibo in sicurezza rappresenta un processo ancora più impegnativo. Maggiori informazioni su disfagia e paralisi cerebrale qui.
Segni e sintomi di encefalopatia ipossico-ischemica del neonato
I segni clinici di encefalopatia ipossico-ischemica possono includere:
- Necessità di rianimazione del neonato
- Basso indice di APGAR per più di 5 minuti. L’indice di APGAR valuta la salute complessiva del neonato nei primissimi minuti di vita, assegnando un punteggio ad aspetti come il colorito della pelle del bambino, pulsazioni, riflessi, tono muscolare e respiro
- Assenza di pianto subito dopo la nascita
Convulsioni nelle prime 24-48 ore dopo il parto - Difficoltà a nutrirsi, inclusa la difficoltà ad aggrapparsi, succhiare od inghiottire
- Acidemia acuta metabolica o mista in campione di sangue arterioso ombelicale (il sangue del bambino ha un PH basso)
- Ipotonia (basso tono muscolare)
- Anomalie del tono muscolare e dei riflessi, includenti ipotonia (flaccidità eccessiva) ed ipertonia (rigidità eccessiva o spasticità)
- Apnea (periodi di interruzione della respirazione pari o maggiori a 20 secondi).
- Difficoltà ad alimentarsi
- Rigidità del collo (indicante che il bambino potrebbe essere affetto da meningite o da meningoencefalite)
- Ipotensione
- Problemi multiorgano (per esempio interessamento di polmoni, fegato, cuore e intestino).
- Assenza di riflessi del tronco encefalico (per esempio, problemi di respirazione e anormale reazione alla luce, con funzionamento dei soli riflessi della funzione cardiaca)
- Ipergligemia od ipoglicemia
- Coma.
I segni clinici dell'encefalopatia ipossico-ischemica sono facilmente rilevabili da fattori di rischio o anomalie indicati dal monitor fetale.
I sintomi non sono spesso un fattore di aiuto nella diagnosi di encefalopatia ipossico-ischemica perché i neonati non possono ancora utilizzare il linguaggio o espressioni necessarie ad indicare i loro sintomi. Molti bambini con EII non mostrano segni o esprimono sintomi fino a quando non sabbiano un'età più avanzata.
Al fine di individuare i segni di encefalopatia ipossico-ischemica , è fondamentale che il personale medico valuti approfonditamente il neonato, in particolare nei casi in cui il feto abbia subito una carenza di ossigeno.
Inoltre, è importante che i membri della famiglia, gli insegnanti o le altre persone vicine al bambino seguano attentamente i suoi comportamenti e le sue tappe dello sviluppo.
Per maggiori informazioni si invita a leggere la nostra pagina sull’encefalopatia ipossico-ischemica
Segni e sintomi di meningite o encefalite
La meningite è un’infiammazione delle membrane intorno al cervello ed il midollo spinale e nei neonato può comportare conseguenze molto gravi. L’Encefalite è un’infiammazione del cervello provocata da un virus, spesso quello dell’herpes simplex.
I segni e sintomi nel neonato infetto possono includere:
- Inattività
- Apnea
- Problemi respiratori
- Temperatura corporea alta o bassa
- Irritabilità
- Problemi a nutrirsi
- Colore anomalo della pelle
- Bassa pressione
- Convulsioni
Segni e sintomi di Kernittero
Il kernittero è il danno cerebrale causato da eccesso di birilubina (Kernittero). I sintomi del kernittero dipendono molto dal fatto che ci si trovi in una fase iniziale o successiva della condizione.
I sintomi associati alla fase iniziale includono:
- Scarsa alimentazione e suzione
- Ittero eccessivo
- Ipotonia
- Stanchezza e letargia
Con il progredire della condizione, i sintomi possono includere:
- Urla acute e pianti
- Convulsioni
- Rigonfiamento della fontanella del bambino
Quando il Kernittero raggiunge lo stadio più grave, i sintomi possono includere:
- Perdita dell'udito (alta frequenza)
- Perdita della vista
- Un aumento delle convulsioni
- Rigidità muscolare e problemi di movimento
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FONTI
- Paralisi cerebrale infantile, reperibile su https://www.dannidaparto.legal/paralisi-cerebrale-infantile/
- Otto segni di paralisi cerebrale infantile, reperibile su https://www.dannidaparto.legal/paralisi-cerebrale-infantile/otto-segni/
- Paralisi cerebrale infantile e sintomi gastrointestinali, reperibile su https://www.dannidaparto.legal/2021/02/10/paralisi-cerebrale-infantile-e-sintomi-gastrointestinali/
- Encefalopatia ipossico-ischemica reperibile su https://www.dannidaparto.legal/encefalopatia-ipossico-ischemica/
- Meningoencefalite, reperibile su https://www.dannidaparto.legal/danni-successivi-al-parto/meningoencefalite-2/
- Kernittero, reperibile su https://www.dannidaparto.legal/danni-successivi-al-parto/kernittero/