Risarcimento per danni da parto: cosa è? Come si ottiene? A chi rivolgersi?

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Il risarcimento per danni da parto è una somma di denaro che può essere ottenuta dalla famiglia di un bambino che abbia subito danni alla salute a causa di errori medici (malasanità) commessi nel periodo intorno al parto.

Di solito i danni da parto consistono in danni cerebrali al neonato come encefalopatia ipossico-ischemica, leucomalacia periventricolare e meningoencefalite, o in lesioni neurologiche non cerebrali al neonato, come le lesioni del plesso brachiale.

Possono consistere anche in lesioni alla mamma più o meno gravi.

La gravità che contraddistingue le lesioni da parto, unitamente alla giovanissima età dei soggetti danneggiati, quando si tratta di neonati, fanno sì che i relativi risarcimenti abbiano gli importi più elevati del settore della malasanità.

Quasi il 40% di tutti i casi di negligenza medica per cui il nostro studio riceve richieste di assistenza riguardano risarcimenti per danni da parto. Tra questi, il 95% riguarda risarcimenti per danni subiti dal neonato.​

Tipi di lesioni per cui è possibile ottenere il risarcimento per danni da parto

I risarcimenti per danni da parto possono avere ad oggetto i seguenti tipi di lesioni:

  1. Lesioni durante il travaglio ed il parto – tale categoria include lesioni sia al bambino che alla mamma causate da errori dell'ostetrica e/o del ginecologo durante il travaglio e/o il parto. Quanto al bambino, possono includere danni ai nervi, lesioni cerebrali, fratture ossee, paralisi ostetrica, lesioni del midollo spinale, lesioni del midollo ombelicale, e cefaloematoma. Quanto alla mamma, possono includere emorragia post-partum, parto cesareo non necessario e altro ancora.
  2. Lesioni dopo il parto – includono i danni cerebrali al neonato causati dal mancato trattamento di infezioni trasmesse durante la gravidanza, come l'infezione da citomegalovirus o streptococco del gruppo B, sospettabili da parte dei neonatologi per la presenza dell'infezione nella mamma durante la gravidanza e/o per la presenza di segni e sintomi dell'infezione nel neonato, nonché i danni cerebrali causati da errori nella gestione di problemi respiratori del neonato.
  3. Lesioni prima del parto – sono causate dalla mancata diagnosi e/o dal mancato trattamento da parte del ginecologo di complicazioni presenti nella gestante. Tali complicazioni possono includere gravidanza ectopica, condizioni mediche o malattie contagiose che potrebbero influenzare il parto, dimensioni del bambino e sofferenza fetale.
  4. Violazione del diritto a non intraprendere la gravidanza o ad effettuarne l'interruzione - si verifica quando i genitori non sono informati di malformazioni genetiche o congenite che li porterebbero ad evitare o interrompere la gravidanza.

Quando è possibile ottenere il risarcimento per danni da parto?

Per gestire con successo un caso di danni da parto ed ottenere il relativo risarcimento è necessario:

  • Danno: dimostrare che la mamma e/o il bambino abbiano patito un danno, cioè una lesione dell'integrità psico-fisica accertabile medicolegalmente sulla base di accertamenti strumentali (ad esempio, mediante Risonanza magnetica)
  • Nesso causale: dimostrare che i danni patiti dal bambino o dalla mamma siano stati causati direttamente da condotte mediche e non da precedenti condizioni di salute o circostanze inevitabili della gravidanza o della nascita stessa. E' cioè indispensabile dimostrare il nesso causale tra condotta medica (colposa) e danno occorso al neonato e/o alla mamma.

Al fine di capire se la condotta dei sanitari che abbiano assistito la gestante ed il bambino sia stata censurabile e, soprattutto, se essa sia collegabile al danno da parto, è necessario preliminarmente avvalersi della consulenza di medici specializzati in Ginecologia ed Ostetricia, Neonatologia, Endocrinologia Riproduttiva, Neurologia, Radiologia.

Per maggiori informazioni circa la configurabilità del nesso causale nei casi di encefalopatia ipossico ischemica ti invitiamo a leggere i nostri seguenti articoli:

Esempio di caso di danno da parto con risarcimento

La Sig.ra T.D. viene ricoverata presso una struttura sanitaria pubblica per travaglio di parto. Un primo monitoraggio risulta perfettamente nella norma. Un secondo tracciato evidenzia un incremento della attività contrattile con traccia cardiografica regolare con aggiunta di “polso materno”. In queste brevi registrazioni la frequenza cardiaca fetale si pone tra i 140 e 150 bpm.

Dopo queste registrazioni il cardiotocografo viene applicato in continuo ma senza registrazione delle contrazioni materne, dalle ore 01,21 sino al parto delle 03,25, ma il tracciato che viene registrato presenta solo brevi periodi saltuari di registrazione del battito cui si alternano fasi di diversi minuti di assenza di segnale.

Le brevi registrazioni di battito cardiaco fetale sono intervallate da fasi di 10 minuti circa in cui non vi sono dati sulla frequenza cardiaca fetale né relazioni con le fasi contrattili dell'utero in quanto manca del tutto la traccia tocografica.

Alle ore 02,40 la registrazione continuativa del BCF mostra un tracciato in cui compaiono tracce di BCF brevi con marcate alterazioni della frequenza intervallate da fasi di diversi minuti di completa assenza di battito fetale. Alle ore 03,00 la registrazione del BCF mostra marcate bradicardie profonde con battito a 60-70 bpm intervallate da fasi di mancanza di segnale.

L’ultima traccia di segnale di frequenza cardiaca si rileva alle ore 03,17 circa, seguita da assenza di tracciato sino alla nascita, avvenuta alle ore 03,25 mediante parto naturale.

Alla nascita il neonato si presenta in condizioni di gravissima asfissia. Si eguono massaggio cardiaco e ventilazione con neopuff , si esegue EGA con Ph illeggibile, in quanto i bassi volori lo ponevano oltre la scala dell’apparecchiatura.

La Ph-metria del neonato in successivi controlli evidenzia alle ore 4,27 un Ph di 6,772 con eccesso basi di -26,5 ed alle ore 06,19 il Ph è di 7,183 con eccesso basi di -15,3. La struttura sanitaria in cui si è svolto il parto non è dotata di reparto di Terapia Intensiva Neonatale (TIN).

Dopo le prime cure neonatali il neonato viene quindi trasferito di urgenza in una diversa struttura sanitaria struttura dotata di reparto TIN, dove viene sottoposto ad ipotermia terapeutica e rimane degente per circa 45 giorni, data in cui viene trasferito in una ulteriore struttura sanitaria.

Nonostante le adeguate cure neonatali, la Risonanza magnetica encefalo eseguita al neonato evidenzia lesioni da leucoencefalopatia ipossica. Dalla relazione clinica del reparto di di Terapia Intensiva Neonatale si rileva grave asfissia neonatale, Encefalopatia ipossico-ischemica, Convulsioni, anemia”.

Nei mesi successivi vengono eseguite consulenze di Neuropsichiatria infantile che evidenziano grave asfissia neonatale.

I genitori del bambino si rivolgono all'avv. Stefano Gallo al fine di far analizzare il caso e stabilire se fossero presenti i presupposti per l'ottenimento del risarcimento. Eseguita l'analisi per mezzo dei consulenti medici specialisti dello studio, vengono individuati sia i profili di censurabilità comportamentale dei sanitari che ebbero in cura la gestante durante il ricovero nella struttura in cui si era svolto il parto, in termini di negligenza, sia il nesso causale tra detta condotta ed il danno occorso al neonato.

Accettato il caso ed ottenuto un formale incarico, l'avv. Stefano Gallo inoltra alla struttura sanitaria una missiva in cui chiede di risarcire al bambino ed ai suoi genitori i danni alla salute, esistenziali, morali ed economici da essi subiti a causa delle dette condotte mediche censurabili.

Nel corso dell'azione legale così promossa, la compagnia assicuratrice della struttura sanitaria propone un risarcimento per il danno da parto di complessivi 1.800.000,00 euro, che la famiglia del bambino si dichiara disponibile ad accettare.

Risarcimento danni da parto: a chi rivolgersi?

Alla luce delle considerazioni sopra svolte, appare evidente che per essere assistiti al meglio in un caso di danni da parto è necessario rivolgersi ad uno studio di avvocati che abbia le seguenti caratteristiche:

  • comprovata esperienza nella materia dei danni da parto
  • consulenti medici specializzati nelle branche della ginecologia ed ostetricia e/o della neonatologia ed ostetricia e/o in altre aree della medicina implicate nel caso da esaminare.

Lo Studio Legale GRDLex, capeggiato dall'avv. Stefano Gallo, si occupa prevalentemente di casi di danni da parto ed ha fatto ottenere risarcimenti sino a 2.500.000,00 euro a cliente.

Il nostro studio analizzerà gratuitamente il tuo caso per capire se vi siano i presupposti per ottenere il risarcimento del danno. In caso affermativo ti potrà assistere nella procedura per ottenere giustizia senza chiederti alcun anticipo di compenso. Tutto lo staff dello studio, infatti, viene pagato solo in caso di ottenimento del risarcimento. In caso contrario non dovrà essere pagato.

Se ritieni che il tuo bambino abbia subito un danno da parto, contattaci oggi stesso per saperne di più. Saremo lieti di parlare con te senza alcun impegno.

Per ottenere una analisi completamente gratuita del tuo caso contatta GRDLEX con una delle seguenti modalità:

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