Distacco della placenta: sintomi, gestione e possibili conseguenze

Il distacco della placenta (o "placenta abruptio") è una complicanza rara e potenzialmente pericolosa che si verifica in gravidanza nei casi in cui la placenta si stacca prematuramente dall'utero prima della nascita.

La placenta è un organo che svolge un ruolo fondamentale durante la gestazione poiché permette il passaggio di nutrimento dalla madre al bambino. In una gravidanza normale, la placenta si ancora alla parte superiore dell'utero rimanendo attaccata fino al parto; in caso di distacco della placenta, invece, si osserva la separazione della placenta dal sito di impianto prima del parto, generalmente intorno alla 25a settimana di gravidanza. Fortunatamente questa complicanza non è comune e colpisce solo tra l'1 e il 6% di tutte le gravidanze.

Il distacco della placenta spesso è asintomatico, con assenza di dolore e sanguinamento uterino e senza alcun segno esterno di lesione alla parete addominale. Può causare danni gravi al neonato e alla mamma. Nei casi gravi è fondamentale procedere al parto cesareo d'urgenza.

I sintomi del distacco della placenta

Nelle prime fasi del distacco della placenta i sintomi sono generalmente poco evidenti. Successivamente, però, si possono manifestare improvvisi e intensi. Il sanguinamento vaginale è il sintomo principale, presente nell’80% delle donne con questa complicazione.

Nel restante 20% dei casi non si verificano emorragie, solitamente perché la placenta è posizionata in modo da bloccare la fuoriuscita di sangue. Altri sintomi tipici del distacco della placenta includono indolenzimento e dolore improvviso all'addome o alla schiena.

Conseguenze sul feto

In caso di distacco della placenta, la crescita del feto sarà inevitabilmente condizionata dal limitato apporto di ossigeno e sostanze nutritive. Tale anomalia placentare, infatti, è la principale causa di restrizione della crescita endouterina, condizione spesso non correttamente diagnosticata in quanto si crede che il bambino sia sano ma semplicemente "costituzionalmente piccolo".

Le conseguenze del distacco di placenta nel periodo intorno al parto (conseguenze perinatali) comprendono basso peso alla nascita, parto prematuro, asfissia perinatale, natimortalità e morte perinatale. Nei paesi sviluppati, circa il 10% di tutte le nascite premature e il 10-20% di tutte le morti perinatali sono causate dal distacco della placenta.

Conseguenza sulla mamma

Il distacco della placenta è anche una delle cause più importanti di morbilità materna. I rischi materni comprendono l'emorragia ostetrica, la necessità di trasfusioni di sangue, l'isterectomia d'urgenza, la coagulopatia intravascolare disseminata e l'insufficienza renale. La morte materna è rara ma sette volte superiore al tasso di mortalità materna complessivo

Cause e fattori di rischio

Sebbene siano noti diversi fattori di rischio, l’eziopatogenesi del distacco della placenta è multifattoriale e non ben compresa.

In alcuni casi, il distacco della placenta è causato da emorragie derivanti da traumi addominali subiti dalla madre causati, per esempio, da incidenti stradali.

I fattori di rischio più comuni di distacco di placenta sono:

  • Età materna superiore ai 35 anni.
  • Gravidanza gemellare ecc (parto gemellare, trigemellare, quadrigemellare, ecc.).
  • Ipertensione materna.
  • Precedente gravidanza con distacco della placenta.
  • Fumo: donne fumatrici abituali prima della gravidanza hanno il 40% in più di probabilità di subire il distacco della placenta.
  • Cocaina: l'uso di cocaina durante il 3° trimestre di gravidanza aumenta la possibilità di distacco della placenta dall'1% al 10%.

La diagnosi

Il distacco della placenta non può essere diagnosticato in modo definitivo fino a dopo il parto poiché esistono pochi indicatori di questa condizione, soprattutto nel primo trimestre di gravidanza. Un medico che sospetta il distacco della placenta può eseguire esami fisici ed ecografici per formulare una eventuale diagnosi. Anche le analisi del sangue e un attento monitoraggio fetale possono essere utilizzati per raccogliere informazioni e decidere il trattamento più appropriato.

Trattamento

Il trattamento più appropriato per gestire il distacco della placenta dipenderà dai tempi e dalla gravità del distacco; in ogni caso, comunque, è necessario intervenire programmando il parto cesareo. Se il distacco è considerato “lieve”, i medici possono scegliere di aspettare il più a lungo possibile per far nascere il bambino, mentre, in caso di distacco “grave”, può essere necessario intervenire con un cesareo d'urgenza.

Distacco della placenta lieve

Poco meno della metà dei distacchi placentari sono classificati come "lievi" in termini di gravità. Il sanguinamento vaginale è limitato, la frequenza cardiaca materna e la pressione sanguigna rimangono stabili e, soprattutto, non ci sono evidenze di sofferenza fetale.

Nei casi di distacchi placentari lievi che si verificano prima della 34a settimana di gestazione, i medici solitamente cercano di prolungare la gravidanza il più a lungo possibile somministrando farmaci e monitorando attentamente la salute sia materna che fetale.

I medici possono anche prescrivere riposo assoluto o ricovero ospedaliero. Se, invece, il distacco della placenta avviene dopo la 34a settimana, i medici generalmente fanno nascere il bambino con un cesareo d’emergenza o inducendo il travaglio.

Distacco placentare moderato o grave

Il distacco placentare è considerato moderato o grave quando il sanguinamento vaginale è abbondante e la pressione sanguigna materna è alta, spesso accompagnata da tachicardia. In questi casi è necessario il parto immediato del bambino, indipendentemente da quanto sia avanzata la gravidanza.

Se il sanguinamento vaginale è particolarmente abbondante, può essere necessaria una trasfusione di sangue. Sebbene rari, alcuni distacchi placentari provocano emorragie talmente gravi da richiedere la rimozione chirurgica dell’utero (isterectomia) d'emergenza.

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