Acquatica idroterapia

Terapia acquatica

L’acqua terapia consente di effettuare profondi ed intensi esercizi fisici in un ambiente rilassante e confortevole, sotto la supervisione di un terapista professionista qualificato e abilitato. Questa forma di terapia favorisce la funzionalità fisica grazie alle proprietà ricostituenti e disintossicanti dell’acqua. Il galleggiamento in acqua rende gli esercizi aerobici e anaerobici sicuri ed efficaci, consentendo all’individuo di deambulare liberamente.


Cos’è la terapia acquatica?

Nella terapia acquatica, o idroterapia, l’uso dell’acqua e della sua resistenza al fine di migliorare la funzionalità fisica, è accettato dalla comunità medica come un metodo attraverso il quale riabilitare o rieducare il corpo. Per i bambini con paralisi cerebrale, l’acqua può avere una funzione terapeutica. Tutte le attività nelle quali è coinvolto il bambino avvengono in una piscina (riscaldata o non riscaldata).

Più del 50% del peso corporeo è costituito da acqua. La gravità ed il peso corporeo influiscono sul modo in cui il corpo si muove. La terapia acquatica comporta un rovesciamento quasi totale di questi ultimi due elementi. L’acqua riduce del 90% il peso corporeo di un essere umano consentendo a bambini e adulti di deambulare liberamente e senza che forze come gravità e peso corporeo stressino eccessivamente il sistema muscolo-scheletrico.

L’acqua terapia è uno dei migliori ambienti in cui un bambino con paralisi cerebrale possa migliorare le funzionalità fisiche, soprattutto se il bambino non è deambulante. Ciò che distingue la terapia acquatica da quella fisica tradizionale è che l’acqua dona galleggiabilità e rende gli esercizi aerobici ed anaerobici facili, efficaci e sicuri da eseguire. Inoltre, se calda, l’acqua può avere l’effetto di un massaggio sui muscoli, le articolazioni e i legamenti che sono spesso troppo usati e doloranti.

La terapia acquatica ha lo scopo di:

  • Migliorare la funzionalità fisica

  • Sviluppare e mantenere il controllo fisico

  • Migliorare la prospettiva psicologica

  • Migliorare il concetto di sé e la fiducia in se stessi

  • Aumentare l’indipendenza e la qualità della vita

Quali sono i benefici della terapia acquatica?

L’acqua terapia apporta benefici ai bambini con paralisi cerebrale in molti modi.

I suoi benefici sono:

  • Fornisce resistenza

  • Incoraggia una più ampia gamma di movimenti e resistenze

  • Allevia lo stress e la tensione

  • Riduce dolore e tensione nei muscoli e nelle articolazioni

  • Protegge dal rischio di ferite

  • Migliora il condizionamento cardiovascolare poiché, quando il corpo è immerso nell’acqua, il cuore pompa una maggiore quantità di sangue per battito.

  • Riduce il disagio postumo all’esercizio fisico

Benché la terapia fisica tradizionale possa essere immensamente efficace nell’insegnare ai bambini con paralisi cerebrale come muoversi, l’acqua ha il vantaggio di idratare, ossigenare e rivitalizzare il sistema muscolo-scheletrico del corpo. La forza gravitazionale viene rilasciata e si raggiunge uno stato di leggerezza. La gamma dei movimenti si amplia e la ripetizione, l’allungamento ed il bilanciamento sono più sostenibili.

Inoltre, la viscosità dell’acqua fornisce una fonte eccellente di resistenza. Ad esempio, camminare in acqua fornisce una resistenza dieci volte maggiore di quella fornita dal camminare sul suolo, il che significa quindi che il paziente che esegue la terapia acquatica trae benefici dai profondi ed intensi esercizi fisici eseguiti in un ambiente rilassante e confortevole.

Il cuore pompa più rigorosamente quando il corpo è immerso. La pressione idrostatica – o la pressione dell’acqua in posizione di riposo data dal peso dell’acqua in quel punto – apporta benefici ai pazienti diminuendo il gonfiore, riducendo la pressione sanguigna e migliorando la condizione comune. Quanto descritto, a sua volta, migliora la propriocezione del paziente, o la sua consapevolezza del corpo.

Eseguita correttamente, la terapia acquatica può:

  • Migliorare il tono muscolare

  • Aumentare la forza di base

  • Migliorare la circolazione

  • Migliorare il funzionamento cardiovascolare

  • Migliorare la flessibilità

  • Aumentare la resistenza

  • Ampliare la gamma dei movimenti

  • Ridurre la spasticità muscolare

  • Innalzare il metabolismo

  • Ridurre i disturbi del sonno

  • Alleviare lo stress articolare

  • Migliorare il tono muscolare

  • Aumentare la stabilità

  • Diminuire il dolore ed il disagio

La terapia acquatica può anche migliorare l’indole e l’autostima di un bambino procurandogli un senso di appagamento nell’avere padronanza degli esercizi che si svolgono in piscina. Le piscine sono solitamente percepite come una fonte di divertimento per i bambini.

Da un punto di vista psicologico, la terapia acquatica può:

  • Migliorare l’autostima

  • Conferire un senso di potere

  • Aumentare la fiducia

  • Migliorare la qualità della vita

  • Incoraggiare il rilassamento

  • Dare benessere

  • Aumentare la socializzazione

Quando è consigliata la terapia acquatica?

Non c’è un’età specifica, o fase particolare della terapia di un bambino, che prescriva quando o se un bambino possa trarre beneficio da una terapia acquatica.

Un bambino non ha bisogno di saper nuotare per partecipare ad un programma di terapia acquatica, anche se una certa familiarità con l’acqua può essere utile ad attenuare l’ansia che un bambino può provare se non è mai stato in una piscina. Per i bambini saranno scelti esercizi specifici ed alimenti in base all’età, alla condizione fisica e alle abilità cognitive così da garantire che l’ambiente sia sicuro e la terapia efficace. Qualora un bambino fosse molto limitato nei movimenti, come nel caso in cui dovesse soffrire di tetraplegia, saranno utilizzati ascensori e tecnologie sussidiarie per garantire la sua seduta terapeutica.

Se un bambino ha problemi medici – come allergie o asma – la terapia acquatica non è può essere consigliata. E’ sempre raccomandato ricevere l’approvazione del medico di base in fase di valutazione della terapia stessa.

E’ inoltre improbabile che la terapia acquatica, per quanto efficace, possa essere coperta da programmi di assicurazione sanitaria.


Cosa accade durante la terapia acquatica?

Una sessione di terapia acquatica, dopo una valutazione della salute generale del bambino e una discussione sulle capacità del bambino e le sfide che dovrà affrontare, inizia con una fase di riscaldamento che comprende l’allungamento muscolare e viene eseguita prima che il bambino sia immerso in una piscina convenzionale o di riabilitazione. A seconda delle esigenze del bambino e del corso terapeutico da seguire, può essere richiesto che la piscina sia riscaldata.

Una volta completato il riscaldamento, il bambino inizierà a eseguire una serie di esercizi vigilati; spesso con un dispositivo di galleggiamento, come tavolette, giubbotti di salvataggio, tubi, cinture galleggianti. Il regime degli esercizi è ideato per ottimizzare ed ampliare le capacità di un bambino. Ad ogni modo, il regime inizierà lentamente, con una lunghezza ed una frequenza di esercizi che aumenterà gradualmente man mano che la forza, la flessibilità, la coordinazione e la resistenza del bambino aumenteranno.

Il più delle volte, la terapia acquatica si avvale della Facilitazione Neuromuscolare Propriocettiva, una tecnica con la quale si fanno muovere gli arti del bambino seguendo movimenti ritmici, cardiovascolari e di condizionamento.

Alcuni degli esercizi comprendono:

  • Camminare nell’acqua bassa o correre nell’acqua alta fino alle ginocchia o alle caviglie

  • Camminare nell’acqua alta o correre a grandi passi con l’acqua che arriva al petto o alla vita

  • Calciare l’acqua mentre ci si tiene sul bordo della piscina

  • Ai Chi (Tai-Chi praticato in acqua)

  • Nuotare

  • Yoga praticato in acqua

L’acqua – con l’assistenza di un professionista – aiuterà il bambino ad assumere posizioni che potrebbe non essere possibile assumere in altri ambienti terapeutici. Inoltre, il professionista aiuterà il bambino nella fase di transizione atta a trasferire quanto appreso in acqua anche sul suolo, migliorando così notevolmente le sue capacità. Egli infine lavorerà con i propri pazienti per aiutarli a raggiungere obiettivi misurabili.


Dove viene eseguita la terapia acquatica?

La terapia acquatica può essere eseguita in diversi contesti. Il più delle volte, si svolge in un contesto riabilitativo; si tratta di una terapia che solitamente non si svolge in uno studio medico né in un contesto educativo poiché necessita di piscine convenzionali o piscine di riabilitazione appositamente progettate, disponibili all’uso. Le piscine possono essere situate al chiuso o all’aperto.

La terapia acquatica può aver luogo nei seguenti luoghi:

  • Ospedali di riabilitazione

  • Spa

  • Centri di riabilitazione privati

  • Piscine pubbliche adibite ad uso privato

  • Piscine e Spa terapeutiche a domicilio

Chi esegue la terapia acquatica?

Gli esperti di terapia acquatica sono più spesso i fisioterapisti o professionisti in possesso dei requisiti di abilitazione per espletare dei servizi terapeutici. L’abilitazione in terapia acquatica è conseguibile anche dai medici professionisti a patto che siano in regola e adeguatamente abilitati nelle loro professioni scelte.

La maggior parte dei programmi di terapia fisica nelle università non fornisce istruzioni sulla terapia acquatica, ma una formazione completa e l’abilitazione sono conseguibili attraverso l’Aquatic Exercise Association (AEA), che è stata costituita alcuni anni fa per implementare i principi da studiare e far progredire la causa della terapia acquatica.

L’ AEA Aquatic Fitness Professional Certification (AFPC) è una certificazione di livello intermedio che consente ai professionisti di insegnare fitness acquatico e si basa sul manuale “Aquatic Fitness Professional Manual”, pubblicato da Human Kinetics, nel quale è possibile trovare i criteri e le linee guida del settore. Il manuale tratta diversi argomenti, di ciascuno dei quali il richiedente l’attestato deve avere padronanza prima che la certificazione gli venga concessa.

Gli argomenti sono:

  • Meccaniche del movimento

  • Principi acquatici

  • Principi di terapia acquatica

  • Responsabilità professionale

  • Salute e sicurezza

  • Considerazioni legali

Prima che un richiedente possa sostenere l’esame di certificazione, deve completare l’equivalente di 15 ore di credito nella formazione in terapia acquatica, o presso un centro di formazione, oppure online.

L’esame AEA osserva le linee guida del Consiglio sull’abilitazione professionale, l’applicazione e la regolamentazione.

Una volta abilitato, il terapeuta AEA si dovrà abilitare ogni due anni e mantenere valido l’attestato CPR.

La certificazione è conseguibile anche attraverso l’istituto Aquatic Therapy & Rehabilitation, Institute oppure ATRIC.

Come già detto, prima che un richiedente possa sostenere l’esame di certificazione, deve completare l’equivalente di 15 ore di credito nella formazione terapia acquatica, o presso un centro di formazione, oppure online.

La formazione è conseguibile attraverso i seminari organizzati in molti luoghi diversi, e la sperimentazione riguarda gli stessi argomenti su cui si basa l’esame di certificazione AEA.


La terapia acquatica comporta rischi particolari?

Eseguita sotto la supervisione di un terapeuta professionista esperto ed abilitato, la terapia acquatica è ritenuta sicura per i bambini con paralisi cerebrale.

Tuttavia, i genitori dovrebbero premurarsi, durante le sedute di terapia, che il bambino sia sempre seguito dal terapista, sia dentro che fuori dall’acqua. Il professionista non solo deve insegnare al bambino le tecniche adeguate necessarie allo svolgimento degli esercizi, ma deve anche garantire la sicurezza del bambino, utilizzando dispositivi di galleggiamento, tavolette o cinture galleggianti se necessarie.

Poiché non esiste un modo univoco in base al quale la paralisi cerebrale può colpire un bambino, è importante che il regime di terapia acquatica tenga conto tanto delle suoi obiettivi quanto delle sue possibilità.

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