Paralisi Cerebrale: scheda di verifica dei fattori di rischio

Se la coppia sta programmando di avere un bambino è bene effettuare una visita di consulenza pre-concezionale. Tale consulenza è associata alla visita ginecologica e riguarda ambedue i partner. Il fine della consulenza è quello di individuare ogni potenziale rischio per la mamma e per il bambino durante la gravidanza e di stabilire se siano necessari, prima o durante la gravidanza, trattamenti per curare condizioni croniche di salute. Alcune condizioni, quali infezioni ed incompatibilità tra tipi di sangue, richiedono un adeguato trattamento durante la gravidanza, il travaglio ed il parto.

Alcune coppie, tuttavia, non hanno il “lusso” di programmare una gravidanza. Se una donna scopre di essere incinta, è necessario effettuare tempestivamente una visita ginecologica al fine di individuare ed eventualmente trattare eventuali fattori di rischio. È molto importante, in tal caso, controllare anche le condizioni di salute del futuro padre.

La donna incinta, inoltre, dovrà evitare di esporsi a sostanze chimiche rischiose , quali quelle contenute nelle tinture per capelli, nei fertilizzanti, in alcuni prodotti per la pulizia, nel fumo di sigarette (anche se passivo) e nelle bevande alcoliche.

I genitori di bambini ai quali sia stata recentemente diagnosticata la paralisi cerebrale infantile possono tentare di comprendere meglio la causa della condizione del proprio bimbo anche al fine di evitare che la medesima condizione possa svilupparsi in altri figli che essi possano successivamente avere. Capire quali siano i vari fattori di rischio può aiutare ad evitare malformazioni nel feto, paralisi cerebrale infantile od altre compromissioni del bambino.

Di seguito sono indicati i più comuni fattori di rischio di paralisi cerebrale infantile. La presenza di 1+ di tali fattori non implica necessariamente che il bambino sviluppi tale condizione menomativa. Ne l’assenza di tali fattori comporta certezza che il bambino non sia affetto da paralisi cerebrale.

Evitare il verificarsi di fattori di rischio, tuttavia, serve a ridurre le probabilità che il bambino sia affetto da paralisi cerebrale; un’esposizione fattori di rischio precedentemente al concepimento e durante la gravidanza deve essere portato all’attenzione di un dottore al fine di trattare e minimizzare il rischio. La lista che segue non ha la pretesa di essere onnicomprensiva; anche altri fattori di rischio possono contribuire allo sviluppo della paralisi cerebrale infantile:

Asfissia (privazione di ossigeno)

L’asfissia può essere dovuta a:

  • Problemi relativi al cordone ombelicale,come il prolasso del cordone od avvolgimento del cordone attorno al collo

  • eccessive emorragie durante la gravidanza o durante il parto

  • presentazioni anomale ( quando il bambino non entra nel canale del parto con la testa)

  • travaglio prolungato o traumatico a causa delle dimensioni troppo grandi della testa del bambino rispetto al canale del parto (sproporzione cefalo-pelvica)

  • shock materno ( forte emorragia e stress fetale che possono condurre al distacco della placenta)

Complicazioni durante il parto

  • travaglio e parto prematuri (prima della 35ª settimana di gestazione)

  • travaglio e parto oltre termine (dopo la 42ª settimana di gestazione)

  • prima gravidanza

  • precedente parto prematuro

  • gravidanza ad alto rischio

  • ricovero del bambino nel reparto di terapia intensiva neonatale

  • problemi respiratori del bambino

Basso peso corporeo alla nascita

  • peso corporeo estremamente basso (al di sotto di 1000 g)

  • peso corporeo molto basso (tra 1,001 e 1,500 g)

  • basso peso corporeo (tra 1,501 e 2,500 g)

  • parto pretermine (prima della 30ª settimana di gestazione)

  • parto oltre termine (dopo la 42ª settimana di gestazione)

  • polmoni non completamente sviluppati

Gravidanza gemellare e farmaci per l’infertilità

  • uso di farmaci dell’infertilità

  • gravidanza gemellare rottura prematura delle membrane

  • gravidanza gemellare e complicazioni durante il parto dovute al cordone ombelicale

  • gravidanza gemellare e taglio cesareo

  • gravidanza gemellare e basso peso alla nascita

  • gravidanza gemellare e parto prematuro

  • ricovero nel reparto di terapia intensiva neonatale

Infezioni

  • Infezioni batteriche: includono l’infezione della vescica, del tratto urinario, infezioni dovute a streptococco del gruppo B, infezioni ai reni, sepsi, infezione della placenta, infezione del liquido amniotico e corioamniotite.

  • Infezioni virali: includono l’epatite virale, la meningite, la rubella, la varicella, il citomegalovirus (CNV), il parvovirus umano e listeria

  • infezioni fungali (candida, vaginosi e moniliasi vaginale)

  • infezioni parassitarie (p. es. toxoplasmosi)

  • infezioni sessualmente trasmissibili (p. es. sifilide, gonorrea, herpes simplex)

  • altre infezioni

Incompatibilità per tipi sanguigni ed ittero

  • Incompatibilità del fattore Rh

  • incompatibilità di gruppo A-B-O

  • Eritroblastosi fetale

  • ittero

  • Kernittero

  • altri

Condizioni di salute e stile di vita dei genitori

  • età dei genitori ( immaturità biologica o età avanzata)

  • peso e altezza dei genitori ( sovrappeso, sottopeso, malnutrizione, deficienza vitaminica, deficienza di aminoacidi, disordini alimentari, madre con altezza inferiore a 1,50 cm)

  • disordini genetici dei genitori (evincibili da precedenti gravidanze in cui il bambino abbia avuto malformazioni genetiche)

  • Dimensioni ridotte della pelvi

  • complicazioni nelle precedenti gravidanze

  • utero doppio

  • cervice incompetente

  • malattie croniche della mamma ( includono diabete gestazionale, alta pressione sanguigna, cardiopatie, asma, anemia, disturbi della tiroide, malattie autoimmuni, disturbi della coagulazione, predisposizione alla trombosi, convulsioni, epilessia, preeclampsia, toxemia grave, ipertensione ed insufficienza di progesterone)

  • esposizione dei genitori a tossine: esposizione a piombo, mercurio, pesticidi, erbicidi, prodotti per la pulizia, tintura per capelli ecc.

  • danni da radiazioni: Includono danni causati da chemioterapie, radiazioni o trattamenti per il cancro

  • stile di vita dei genitori: Uso di alcol, droghe e farmaci pericolosi

Problemi relativi alla placenta

  • distacco della placenta: la placenta si distacca dalla parete uterina prima del parto.

  • Placenta previa: quando la placenta è unita alla parte bassa della parete uterina e conseguentemente copre la cervice causando forti emorragie prima durante il parto.

  • Placenta accreta: placenta unita troppo profondamente e saldamente alla parete uterina.

  • Infarti placentari: quando cicatrici della placenta interessano da un terzo a metà della placenta incidendo negativamente sulla fornitura di sangue al feto

  • placenta cresciuta non adeguatamente: placenta troppo spessa, placenta troppo sottile, placenta troppo corta (di 30 cm o meno), placenta troppo lunga (110 cm o più)

Restringimento della crescita intrauterina

  • restringimento della crescita intrauterina

  • anormalità cromosomiche

  • abuso di alcol e droghe

  • alta pressione sanguigna materna e/o cardiopatia materna

  • malnutrizione

  • preeclampsia o eclampsia

  • problemi della placenta

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