Si, in molti casi la paralisi cerebrale infantile può essere la conseguenza di errori commessi dai medici che assistono al travaglio ed al parto. La paralisi cerebrale infantile comprende un gruppo di disordini che determinano problemi motori ed è causata da una lesione che si verifica nell’encefalo (cervello, cervelletto e tronco encefalico) del bambino durante o in prossimità del parto. Spesso, la lesione encefalica è causata da una diminuzione totale parziale del flusso di ossigeno verso il bambino durante il travaglio o il parto, da infezione materna non trattata correttamente e trasmessa al bambino durante o dopo il parto o da ipoglicemia o birilubinemia (ittero) non trattate successivamente al parto.
Di seguito sono elencate le condizioni che, se non trattate correttamente, possono causare paralisi cerebrale infantile. In primo luogo verranno analizzate le condizioni che causano una diminuzione del flusso di ossigeno verso il bambino.
All’interno dell’utero, il bambino non riceve ossigeno attraverso la respirazione polmonare. Il sangue ricco di ossigeno viene fornito al bambino dalla madre attraverso vasi sanguigni presenti nella placenta collegati al bambino stesso attraverso il cordone ombelicale. Poiché il cordone ombelicale tra l’origine della placenta la placenta stessa è posizionata sulla parete dell’utero, diminuzioni del flusso di ossigeno bambino possono essere causate non solo da problemi di ossigenazione circolazione sanguigna della madre ma anche da problemi afferenti al utero, alla placenta e al cordone ombelicale.
Quando si verificano le condizioni indicate di seguito e lo staff medico che assiste al travaglio e al parto non riesce a riconoscerne i segni oppure commette errori nel monitorare il battito cardiaco fetale, l’encefalo del bambino può subire lesioni che possono causare paralisi cerebrale infantile.
La diminuzione dell’ossigeno nel bambino viene rilevata dall’analisi del battito cardiaco fetale. E’ dunque importantissimo che il personale medico che assiste il travaglio e al parto presti la massima attenzione ai tracciati che registrano il battito cardiaco fetale stesso. I fattori determinanti nel causare lesioni encefaliche del bambino sono spesso:
- Errori durante monitoraggio a causa dei quali non viene rilevata la sofferenza fetale
- Parto cesareo non eseguito o eseguito in ritardo nonostante il bambino si sia trovato in sofferenza fetale.
Condizioni che possono causare la paralisi cerebrale
Encefalopatia ipossico ischemica
E’ una lesione dell’encefalo che si verificha a causa della riduzione, totale o parziale, di ossigeno o di sangue nell’encefalo del bambino. Molte delle condizioni seguenti possono causare encefalopatia ipossico ischemica e, di conseguenza, paralisi cerebrale infantile.
Rottura dell’utero
Si verifica quando l’utero si strappa, aprendosi, e comporta rischio che il feto si posizioni nell’addome materno, al di fuori dell’utero stesso. Nel caso di rottura dell’utero, la mamma può avere delle emorragie talmente importanti da privare il feto del flusso di sangue (e dunque di ossigeno) a lui necessario. Inoltre, la rottura può determinare l’interruzione, parziale o totale, del collegamento tra la circolazione sanguigna materna e la placenta e il cordone ombelicale, con conseguente interruzione del flusso di ossigeno verso il bambino.
Diverse condizioni possono causare il rischio di rottura dell’utero. Il fattore di rischio più importante si ha quando la mamma ha un parto vaginale successivo ad un parto cesareo.
Distacco della placenta
Si verifica quando la placenta si separa dall’utero e può causare emorragie nella mammao un’interruzione, totale parziale, del collegamento tra la circolazione materna ela placenta stessa (e il cordone ombelicale). Entrambe le situazioni determinano una diminuzione del flusso di sangue ricco di ossigeno verso il bambino.
Placenta previa
Si ha quando la placenta si forma in prossimità dell’apertura del canale del parto, ostruendolo parzialmente o totalmente. Se la placenta previa è presente nel momento in cui la mamma dovrebbe partorire, le contrazioni e il parto vaginale potrebbero causare improvvise ed importanti emorragie sia alla mamma che al bambino. In meno di 15 minuti potrebbero verificarsi emorragie tali da mettre in pericolo di vita sia ilo feto che la gestante . Per evitare che tale rischio si concretizzi è assolutamente necessario effettuare il parto cesareod’urgenza.
Emorragie nell’encefalo del bambino
Le emorragie intracraniche del bambino possono verificarsi in caso di traumi risultanti, durante il parto, da compressione (sproporzione cefalo-pelvica non diagnosticata) o trazione (resasi necessaria in seguito ad incastramento del bambino nel canale del parto). Il bambino può subire traumi durante il parto anche a causa dell’utilizzo di strumenti come il forcipe e la ventosa ostetrica.
Anche l’erronea gestione della presentazione anomala del feto (facciale o podalica) può causare al bambino traumi ed emorragie nell’encefalo. Traumi, interruzione del flusso di ossigeno nell’encefalo ed encefalopatia ipossico ischemica possono causare emorragie intraventricolari che, a loro volta, possono determinare, se non correttamente trattate, idrocefalo.
Idrocefalo ( fluido all’interno dell’encefalo)
Si tratta di un rigonfiamento di ventricoli del cervello causato dalla presenza di liquido cerebro-spinale. Ciò può causare disfunzione dei vasi sanguigni, lesioni alla materia bianca del cervello e sviluppo inadeguato della corteccia cerebrale.
Uso di ossitocina
L’ossitocina è utilizzata per aumentare le contrazioni materne al fine di velocizzare il travaglio. A volte, l’ossitocina può causare contrazioni troppo frequenti ed intense (iperstimolazione). Ciò determina una continua pressione sui vasi sanguigni della placenta con conseguente riduzione del flusso di sangue ricco di ossigeno verso il feto. L’iperstimolazione può anche causare un’eccessiva pressione sulla testa del feto con conseguenti traumi ed emorragie.
Macrosomia e sproporzione cefalo-pelvica
Quando il bambino ha delle dimensioni grandi vi sono probabilità maggiori che il parto sia traumatico e che vengano utilizzati strumenti come il forcipe e la ventosa ostetrica. Inoltre, la macrosomia può essere anche associata ad un prolungamento del travaglio, con conseguente incremento del rischio che il feto subisca traumi o venga privato dell’ossigeno. Se la mamma è affetta da diabete gestazionale, le probabilità di avere un bambino macroscopico sono maggiori.
Gravidanza protratta ( gravidanza post termine)
Quando il bambino rimane nel grembo materno troppo alungo può verificarsi la sindrome da post maturità. La placenta, dopo la 37ª settimana di gestazione, inizia a deteriorarsi e a non essere più in grado di fornire al bambino sangue ricco di ossigeno.
Oligoidramnio
È una condizione determinata dal basso quantitativo di liquido amniotico. Il feto ingerisce e respira fluido amniotico e ciò favorisce la maturazione e la crescita dei polmoni. Quando il liquido amniotico è scarso, i polmoni del bambino non raggiungono una sufficiente maturazione. Ciò può causare al bambino, dopo il parto, distress respiratorio e conseguente diminuzione di ossigeno nell’encefalo. Inoltre, l’oligoidramnio può determinarela compressione del cordone ombelicale.
Problematiche relative all’cordone ombelicale
Il cordone ombelicale trasporta al feto sangue ricco di ossigeno proveniente dalla placenta. In caso di prolasso del cordone ombelicale (quando il cordone fuoriesce dal canale del parto prima del bambino) il cordone stesso può rimanere compresso tra il corpo del bambino e canale del parto con conseguente interruzione del flusso di sangue al bambino. Anche quando il cordone rimane avvolto attorno al collo del bambino può determinarsi un’interruzione del flusso di sangue dalla placenta al bambino con conseguente ipossia (diminuzione dell’ossigeno).
Travaglio prolungato od interrotto
In caso di prolungamento o interruzione del travaglio, nel bambino può verificarsi una carenza di ossigeno. Il travaglio prolungato può indurre il ginecologo che assiste al parto ad utilizzare ossitocina al fine di velocizzare l’espulsione del feto. Ciò può determinare al feto traumi o interruzione della fornitura di ossigeno
Preeclampsia
E’ una condizione caratterizzata da alta pressione sanguigna (ipertensione) della madre ed associata ad una costrizione o lesione dei vasi sanguigni della placenta che forniscono al bambino, tramite ilcordone ombelicale, sangue ricco di ossigeno. La conseguente diminuzione del flusso di sangue verso il bambino può determinare nel bambino stesso una diminuzione dell’ossigeno.
Infezioni materne
Infezioni materne, come corioamniotite e villite, streptococco del gruppo B, infezioni del tratto urinario, vaginosi batterica ed herpes simplex.Si tratta di infezioni che possono causare parto prematuro o rottura prematura delle membrane, con conseguente necessità che il bambino venga partorito tempestivamente. In entrambi i casi, il mancato sviluppo dei polmoni può causare al neonato distress respiratorio e conseguente ipossia. Inoltre, molte delle suddette infezioni, in particolare in caso di rottura prematura delle membrane, possono trasmettersi al bambino e penetrare nel suo encefalo, causando meningite e paralisi cerebrale infantile.
Rottura prematura delle membrane
È una condizione associata alla corioamniotite, della quale può essere la conseguenza o la causa. La corioamniotite può causare infezioni del sangue (sepsi) che, a loro volta, possono determinare infezione e lesioni all’interno dell’encefalo. Inoltre, la rottura prematura delle membrane può causare parto prematuro, distress respiratorio, carenza di ossigeno, encefalopatia ipossico ischemica e lesioni da sovraventilazione causate da utilizzo del respiratore meccanico. Ognuna di tali complicazioni può causare paralisi cerebrale infantile.
Aspirazione di meconio
Si verifica quando il bambino inala meconio (liquido amniotico misto a materiale di scarto emesso dal bambino stesso) mentre si trova ancora nell’utero. La sofferenza fetale è associata a movimenti dell’intestino del feto che possono quest’ultimo adespellere materiale di scarto dall’ano. Se il bambino inala meconio, dopo il parto può avere problemi respiratori che, a loro volta, possono causare carenza di ossigeno e paralisi cerebrale infantile. A volte, i problemi respiratori sono talmente gravi da non consentire al neonato di respirare e da rendere necessaria la sua rianimazione.
Bilirubinemia (ittero) e Kernittero
La bilirubina è un prodotto del catabolismo dell’emoglobina che ha un effetto tossico per l’encefalo. Se la condizione di bilirubina alta non è correttamente trattata, l’eccesso di bilirubina può penetrare nell’encefalo del bambino e causare una lesione denominata Kernittero, che può causare paralisi cerebrale infantile.
Ipoglicemia neonatale ( basso livello di glucosio nel sangue del neonato)
Ipoglicemia è uno dei più comuni problemi metabolici del neonato. E’ una condizione, che nella maggior parte dei casi, è molto facile da diagnosticare e trattare. In caso di mancata diagnosi e/o di mancato trattamento, ipoglicemia può determinare importanti danni all’encefalo e paralisi cerebrale infantile. La ragione per la quale ipoglicemia può determinare una lesione nell’encefalo risiede nel fatto che il glucosio è il componente maggiormente usato per fornire energia all’encefalo. Se l’encefalo riceve un quantitativo insufficiente di glucosio, le cellule dell’encefalo stesso vanno in necrosi (muoiono).
Convulsioni
Le convulsioni sono causate da un’incontrollata attività elettrica dell’encefalo causata da una lesione verificatasi al suo interno. Le convulsioni possono comportare all’encefalo ulteriori lesioni di gravità direttamente proporzionale alla durata e dalla frequenza delle convulsioni stesse. Le lesioni encefaliche provocate dalle convulsioni possono causare paralisi cerebrale infantile.
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