Paralisi Cerebrale Infantile: Pedagogia conduttiva

La pedagogia conduttiva è un metodo completo di apprendimento attraverso il quale gli individui con danni neurologici e problemi locomotori imparano a compiere in maniera specifica e consapevole quelle azioni che i bambini privi di tali compromissioni imparano a compiere attraverso le normali esperienze di vita. I bambini sono incoraggiati ad essere dei risolutori di problemi e a sviluppare una personalità orto-funzionale autonoma che favorisce la partecipazione, l’iniziativa, la determinazione, la motivazione, l’indipendenza e l’autosufficienza.

Cos’è la pedagogia conduttiva?

I bambini con paralisi cerebrale hanno una condizione neurologica, dei deficit motori e di solito un unico insieme di condizioni associative che possono influenzare notevolmente il loro accesso agli ambienti educativi, così come la loro capacità di elaborare le informazioni e imparare.

La maggior parte dei bambini con diagnosi di paralisi cerebrale passa attraverso le terapie tradizionali e i programmi educativi convenzionali. Tali programmi sono progettati per fornire ai bambini un’istruzione pubblica gratuita e adeguata e per supportarli nelle fasi di accesso e di inserimento così da massimizzare la loro capacità di apprendere e interagire con i coetanei, in un ambiente educativo.

Uno dei programmi volti a favorire l’apprendimento dei bambini con p.c.i. è la pedagogia conduttiva. Fondata nel 1940 dal medico ungherese professor Andras Peto, la pedagogia conduttiva si basa sull’assunto secondo cui i disturbi motori comportano delle difficoltà di apprendimento. Per questo motivo, i programmi educativi non hanno un fondamento medico-scientifico ma sono orientati al risultato. Essi tengono conto del fatto che gli individui portatori di handicap necessitano  di un diverso e ulteriore apprendimento per compiere delle azioni.

Più diffusa in Europa che in Nord America, la pedagogia conduttiva coinvolge tutti gli aspetti della funzionalità – fisica, comunicativa, dello sviluppo cognitivo, dell’interazione sociale, della sperimentazione e dell’accettazione psicologica – e la loro reciproca interazione.

La differenza più evidente tra pedagogia conduttiva e trattamento tradizionale è che la prima non è una terapia né un trattamento medico. Si tratta di un metodo completo di apprendimento attraverso il quale gli individui con danni neurologici e problemi locomotori imparano a compiere in maniera specifica e consapevole delle azioni che i bambini privi di tali compromissioni imparano a compiere attraverso le normali esperienze di vita.

Con la pedagogia conduttiva, i bambini possono utilizzare strategie di apprendimento specifiche atte ad eseguire attività quotidiane. Essi elaborano il pensiero attraverso il processo cognitivo e lo collegano emotivamente all’azione da compiere per capire come eseguirla con successo. Questo processo è noto come ortofunzione e personalità ortofunzionale; la capacità di agire nel giusto modo ortotico al fine di realizzare un compito.

L’obiettivo, per il bambino, è quello di apprendere i modi per accedere alle informazioni relative al  suo ambiente senza modificare l’ambiente che lo circonda. Eseguita correttamente, la pedagogia conduttiva suscita reazioni spontanee agli stimoli esterni. Il programma educativo si basa sulle capacità naturali del bambino, non su quelle correttive, modificate o adattate. Questo consente al bambino di sviluppare, nell’ambito delle proprie capacità, delle strategie appropriate in grado di funzionare nei vari ambienti in cui viene a trovarsi.

I promotori della pedagogia conduttiva incentrano i programmi educativi sui seguenti aspetti:

  •         l’esplorazione in un dato ambiente
  •         la partecipazione ad attività di gruppo e tra coetanei
  •         l’assunzione che l’individuo è una persona completa con infinite capacità, desideri e potenzialità
  •         specifiche strategie di apprendimento messe in atto quotidianamente

 

Qual’è lo scopo la pedagogia conduttiva?

Il programma dipende in gran parte da attività di gruppo che hanno l’obiettivo di stimolare i sensi attraverso l’interazione sociale, l’apprendimento attivo e lo svolgimento di compiti.

Lo scopo della pedagogia conduttiva è quello di incoraggiare:

  •         Sviluppo della personalità
  •         Vita indipendente
  •         Sviluppo della coordinazione
  •         Sviluppo del linguaggio e del discorso
  •         Integrazione sensoriale
  •         Funzionamento motorio
  •         Controllo motorio
  •         Apprendimento
  •         Adattamento fisico
  •         Accettazione psicologica
  •         Esplorazione emotiva
  •         Interazione sociale

La pedagogia conduttiva si basa sul presupposto secondo il quale i danni al sistema nervoso centrale che provocano disfunzioni motorie, possono essere riparati utilizzando strategie di apprendimento specifiche e che il sistema nervoso può generare nuove connessioni neurali. L’insegnamento ha come scopo quello di consentire agli individui di apprendere come svolgere attività quotidiane quali leggere, mangiare o parlare in situazioni pratiche. Queste ultime, ricostruite in un ambiente casalingo o didattico, offrono ad un paziente l’opportunità di imparare in contesti tipici del mondo reale.

Siccome la pedagogia conduttiva sostiene che i disturbi motori sono motivo di difficoltà d’apprendimento, si insegna ai bambini a vedere se stessi come partecipanti attivi nella loro istruzione; essi sono incoraggiati ad essere risolutori di problemi e a sviluppare una personalità “ortofunzionale” autonoma che promuove:

  •         Partecipazione attiva
  •         Spirito di iniziativa
  •         Determinazione
  •         Motivazione
  •         Indipendenza
  •         Autosufficienza

Le abilità che vengono enfatizzate  nella pedagogia conduttiva sono:

  •         Funzionalità fisica
  •         Strategie di gioco
  •         Interazione sociale
  •         Competenze accademiche
  •         Strategie di autosufficienza

 

Quali sono i benefici della pedagogia conduttiva?

Le terapie convenzionali per i bambini con paralisi cerebrale infantile fanno uso di attrezzature adattive e tecnologie di assistenza che consentono loro di svolgere una serie di importanti funzioni. I fautori della pedagogia conduttiva ritengono che tali attrezzature possano generare passività e senso di impotenza nei bambini e negli adulti.

Gli insegnanti di pedagogia conduttiva ritengono che le stesse attrezzature possano dissuadere i bambini dal compiere dei movimenti indipendenti per completare delle attività o esplorare l’ambiente al meglio delle loro capacità.

I benefici della pedagogia conduttiva consistono nel fatto che, ogni volta, i bambini imparano ad essere indipendenti e ciò che apprendono può essere messo in pratica in diverse situazioni, il che permette loro di sviluppare delle routines o delle abitudini, li incoraggia ad impegnarsi nell’istruzione e negli hobbies e favorisce i meccanismi di adattamento riducendo al minimo la dipendenza.

 

Quando è consigliata la pedagogia conduttiva?

Sia adulti che bambini hanno partecipato con successo ai programmi di pedagogia conduttiva, tuttavia, la maggior parte dei partecipanti è rappresentata da bambini ai quali sono state diagnosticate disfunzioni cognitive e/o motorie. Comunque, tutti i pazienti sono valutati in modo tale da assicurarsi che essi siano in grado di partecipare alle attività e possano lavorare sia in gruppi grandi e piccoli, sia individualmente.

 

Come si svolge la pedagogia conduttiva?

La pedagogia conduttiva affronta la mancanza di esperienza dei bambini e riduce al minimo la loro dipendenza da ausili insegnando loro a:

  •         percepire le loro abilità in modo diverso
  •         incoraggiare l’attività
  •         perseguire l’autonomia
  •         sviluppare le capacità risolutorie

Per raggiungere questi obiettivi, tutte le attività sono suddivise in compiti fattibili che enfatizzano la continuità, la routine e utilizzano il rafforzamento positivo.

Affinché la pedagogia conduttiva funzioni, è necessario che i bambini, nel corso dell’intera giornata, abbiano innumerevoli opportunità di praticare le strategie richieste per svolgere le attività – il che significa che queste tecniche devono essere applicate e supportate sia a casa che nel contesto didattico. Questo rende i bambini in grado di collegare cognitivamente le  attività fisiche e quelle mentali e associarle a un modo di vivere. A tal fine, i bambini partecipano più spesso a programmi di gruppo in modo che essi possano sostenersi a vicenda ed incoraggiarsi l’un l’altro.

La pedagogia conduttiva si compone di sei elementi:

  • Insegnante – L’insegnante è colui che agevola la pedagogia conduttiva e il suo obiettivo è quello di sviluppare una personalità ortofunzionale. Questa persona lavora direttamente con il gruppo di studenti e pianifica e monitora il corso di formazione.
  • Gruppo dinamico – Gruppo di attività strutturate, suddivise in una serie di passaggi che rappresentano le attività intenzionali. Lavorando in gruppi, i bambini imparano a svolgere le attività in base al livello di abilità adeguato alla loro età e nel contempo interagiscono con gli altri in contesti di vita reale. L’interazione con i propri compagni procura incoraggiamento, accettazione, sviluppo delle abilità sociali, modificazione del comportamento, sostegno, ricompensa e amicizia.
  • Facilitazione – Gli insegnanti facilitano i compiti per assicurarsi che siano efficaci. La facilitazione è usata con moderazione – alla base della pedagogia conduttiva sta la volontà di abilitare il bambino a svolgere le attività in modo indipendente usando specifiche capacità di risoluzione dei problemi che consentano di espandere il loro livello di funzionamento. Sarà l’insegnante a decidere quando sia necessaria la facilitazione e se siano richieste le istruzioni verbali, l’assistenza diretta, la motivazione o una consulenza psicologica.
  • Routinequotidiana – Durante la pedagogia conduttiva, creare una routine è importante; si dà ai bambini la possibilità di affinare le loro abilità in un ambiente reale. La pedagogia conduttiva scompone la routine quotidiana in una sequenza coerente di azioni che alla fine diventano assuefazione. Queste routines, a loro volta, sostengono i loro sforzi per espandere le loro abilità fisiche, cognitive, psicologiche e comunicative.
  • Intenzione Ritmica – il concetto di intenzione ritmica implica la volontà di rendere i bambini in grado di apprendere modi alternativi per svolgere le attività attraverso l’uso del ritmo e degli intenti del linguaggio e della musica che scandiranno l’andatura dei loro movimenti. L’intento è un obiettivo, come può esserlo quello di camminare. Successivamente, viene chiesto al bambino di dire quale sia il suo obiettivo; dopodiché egli utilizzerà il ritmo del linguaggio o della musica per regolare i suoi movimenti.
  • Serie di attività – l’assegnazione di attività è il metodo con cui gli educatori aiutano i bambini ad ottenere il controllo dei loro movimenti e a migliorare il loro funzionamento cognitivo. La sequenza di attività permette ai bambini di apprendere delle abilità mentre stanno seduti, in piedi, raccogliendo libri, leggendo e svolgendo i rituali della cura di sé che sono trasferibili in molte delle situazioni che essi incontreranno nel corso della loro vita. I compiti, una volta acquisitane la padronanza, migliorano la capacità del bambino di funzionare sia fisicamente che mentalmente quando egli viene a trovarsi di fronte ad attività inesplorate, mai svolte prima. Il bambino impara a pianificare nel dettaglio il procedimento da seguire per svolgere un compito sulla base di competenze già sviluppate.

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